Il nuovo paradigma - Gary Eickemier

ho questo problema...questa è la soluzione
DRC, equalizzazione attiva e passiva
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Gumbo
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Re: Il nuovo paradigma - Gary Eickemier

#11 Messaggio da Gumbo »

Secondo me il discorso è aritmeticamente semplice ma non per questo 2+2 fa sempre 4.
Se tu registri uno strumento hai 3 possibilita.
1) registri senza informazioni ambientali (in studio quasi anecoico).
2) registri in ambiente
3) registri in studio, senza info ambientali, e le aggiungi dopo a gusto tuo.
Quest'ultima opzione (soppure e la prassi normale) la scartiamo perché non me ne può fregare di meno di rispettare i gusti e soprattutto gli errori del fonico. Restano la 1 e la 2.

Quando riproduci hai due opzioni.
A) riprodurre in stanza "sorda" (assimilabile alle cuffie) in modo che le informazioni ambientali presenti nella registrazione non siano "inquinate". Questo è l'approccio classico dei fautori del trattamento acustico pesante, e della "fedeltà" al contenuto musicale originale
B) riprodurre in stanza con una sua connotazione ambientale anche marcata (che non significa una stanza con echi e rimbombi)

La combinazione 1-A è un disastro perche le informazioni ambientali sono totalmente assenti e quindi la scartiamo.
2-A e la situazione assimilabile all'ascolto in cuffia di un brano "ben registrato". Le informazioni ci sono (se la registrazione è effettuata in una cattedrale lo sentiamo) ma il cervello non le elabora come dovrebbe, per cui sentiamo l'effetto cattedrale ma non abbiamo l'impressione di essere anche noi dentro la cattedrale. In altre parole assistiamo da fuori ad un evento.
1-B ottieni l'effetto di avere il musicista nella tua sala. Le uniche informazioni ambientalo disponibili sono quelle della tua sala.
2-B ottieni un offerto intermedio cioè il musicista sembra stare in una stanza che non è quella originale ne la tua, perché le informazioni ambientali sono presenti sia nella registrazione che aggiunte dalla tua sala.

Tra le quattro opzioni mi sembra che chiunque non preferisca l'ascolto in cuffia debba convenire che la componente ambientale introdotta dall'ambiente di ascolto sia ciò che in un modo o nell'altro fa la differenza rendendo l'ascolto più realistico o coinvolgente.

Una terza opzione, che secondo alcuni varrebbe la pena di sperimentare, consiste nel lasciar perdere quello che si è fatto fino ad oggi con la stereofonia a due canali (visto che sostanzialmente è inefficace nel veicolare informazioni ambientali in grado di ingannare il cervello e farci credere di trovarci dove in realtà non siamo), e cercare modi nuovi e più efficaci per ingannarlo.

In cinematografia lo hanno fatto e ci sono riusciti, non in maniera perfetta ma sicuramente migliore di quanto siamo in grado di fare noi che sostanzialmente, sia pure con gli affinamenti e i miglioramenti nel corso degli anni (ultimamente grazie anche a DRC, DSP ecc) siamo ancora fermi a una tecnologia (stereofonia) che ha oltre un secolo di vita e che inizia a mostrare tutta l'età che ha.
Sono d'accordo che fare questo sia difficile perché comporta un cambio che deve coinvolgere tutta la catena, da chi produce i contenuti a chi produce apparati fino al fruitore, per cui non scommetto sul fatto che noi ricorderemo questo cambio di "paradigma" anche se lo spero e sono sicuro che prima o poi avverrà.
Dall'altra parte però non posso che avere stima e seguire con interesse chi riconosce il problema e cerca di affrontarlo, a prescindere dai risultati che ottiene.
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mario061
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Re: Il nuovo paradigma - Gary Eickemier

#12 Messaggio da mario061 »

Gumbo ha scritto: 16/07/2023, 14:25 ........
Dall'altra parte però non posso che avere stima e seguire con interesse chi riconosce il problema e cerca di affrontarlo, a prescindere dai risultati che ottiene.
Certo è per merito di questi personaggi se al giorno d'oggi, pur con tutti i lmiiti del caso, ascoltiamo in modo molto gradevole delle registrazioni.
E ascoltiamo file mp3 praticamente identici ai corrispondenti non wav, con buona pace delle orecchie da pipistrello dei vari forum...

Però, forse sbagliando, io mi sono convinto che per quanto bene si possa fare, se non c'è l'informazione "originale" ci si deve affidare al proprio gusto, e per questo esiste una grande soggettività di giudizi in questo hobby.

Fai una foto a un fiore, e la puoi confrontare con il fiore dal vivo e capire da che parte andare a correggere il colore, la luminosità ecc ecc., con il mezzo che hai a dispsizione, per avvicinarti più possibile a quello vero.
Ascolti un brano registrato non si sa dove, non si sa come, non si sa da chi, come fai a correggere il suono del tuo impianto in modo che assomigli all'originale?

Se ascolti il suono di una sirena di ambulanza riprodotto da una televisione in altra stanza, e per caso hai una strada dove una ambulanza, passando davanti a casa tua, genera lo stesso tipo di suono, anche se non identico, allo stesso volume, ti assale sicuramente il dubbio e non sei in grado di dire se l'ambulanza sta passando dalla strada oppure è la televisione nella stanza a fianco. Di esempi del genere credo che nella vita ognuno di noi na abbia sperimentati. Questo per dire che se il cervello ha l'informazione "originale" è molto più facile ingannarlo, ma se l'informazione non c'è si va "a gusti", si cambiano cavi, amplificatori, altoparlanti ecc. ecc. per arrivare non alla massima fedeltà, ma al massimo godimento per i propri gusti o per delle informazioni generiche che si conoscono per aver ascoltato della musica dal vivo, e alle quali si cerca di arrivare vicini il più possibile. Ma molto spesso, imho salvo rarissimi casi, sempre, non si conoscono nemmeno le marche degli strumenti usati dai musicisti, pianoforti, violini ecc e che suonano in modo diverso fra loro...Spero di essermi spiegato perchè non sono bravo a scrivere.
Buona giornata.
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MarioBon
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Re: Il nuovo paradigma - Gary Eickemier

#13 Messaggio da MarioBon »

mario061 ha scritto: 16/07/2023, 14:39 ...
Però, forse sbagliando, io mi sono convinto che per quanto bene si possa fare, se non c'è l'informazione "originale" ci si deve affidare al proprio gusto, e per questo esiste una grande soggettività di giudizi in questo hobby.
---
Non sbagli.
Mentre qualsiasi misura si esegue con dei microfoni, e al massimo, si potrebbero confrontare con le sensazioni, il suono che sentiamo è il prodotto della percezione che è soggettiva e privata. Aggiungi che, per qualsiasi cosa si legga in rete, riviste, libri o negli articoli della AES si può trovare chi afferma il contrario (proprio perché la percezione è soggettiva e privata). Tra l'altro non è sempre chiaro se un articolo è stato scritto a sostegno di una campagna commerciale. F. Toole. per esempio, è stato vice presidente del gruppo Harmann e lo spin-o-rama funziona molto bene proprio con i sistema prodotti dal gruppo Harmann. C'è tanta confusione.

L'unico criterio che funziona è il seguente:
"per riprodurre la stessa sensazione sonora si deve riprodurre la stessa pressione al timpano esperita durante l'evento dal vivo" (vedasi registrazione con testa artificiale e riproduzione in cuffia).

Anche questo criterio ha due limiti:
- non sempre abbiamo assistito all'evento dal vivo (e qui torniamo alla osservazione di mario61)
- anche se la sensazione è la stessa, la percezione è diversa perché condizionata dai ricordi precedenti (e torniamo ancora alla osservazione di mario61)

Ricordo i due teoremi (su sensazione e percezione):
1 - "Individui diversi, sottoposti agli stessi stimoli, esperiscono sensazioni simili"
2 - "Lo stesso individuo, sottoposto allo stesso stimolo in tempi diversi, esperisce percezioni diverse"
Mario Bon http://www.mariobon.com
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Re: Il nuovo paradigma - Gary Eickemier

#14 Messaggio da Gumbo »

MarioBon ha scritto: 16/07/2023, 17:19
mario061 ha scritto: 16/07/2023, 14:39 ...
Però, forse sbagliando, io mi sono convinto che per quanto bene si possa fare, se non c'è l'informazione "originale" ci si deve affidare al proprio gusto, e per questo esiste una grande soggettività di giudizi in questo hobby.
---
Non sbagli.
Mentre qualsiasi misura si esegue con dei microfoni, e al massimo, si potrebbero confrontare con le sensazioni, il suono che sentiamo è il prodotto della percezione che è soggettiva e privata. Aggiungi che, per qualsiasi cosa si legga in rete, riviste, libri o negli articoli della AES si può trovare chi afferma il contrario (proprio perché la percezione è soggettiva e privata). Tra l'altro non è sempre chiaro se un articolo è stato scritto a sostegno di una campagna commerciale. F. Toole. per esempio, è stato vice presidente del gruppo Harmann e lo spin-o-rama funziona molto bene proprio con i sistema prodotti dal gruppo Harmann. C'è tanta confusione.

L'unico criterio che funziona è il seguente:
"per riprodurre la stessa sensazione sonora si deve riprodurre la stessa pressione al timpano esperita durante l'evento dal vivo" (vedasi registrazione con testa artificiale e riproduzione in cuffia).

Anche questo criterio ha due limiti:
- non sempre abbiamo assistito all'evento dal vivo (e qui torniamo alla osservazione di mario61)
- anche se la sensazione è la stessa, la percezione è diversa perché condizionata dai ricordi precedenti (e torniamo ancora alla osservazione di mario61)

Ricordo i due teoremi (su sensazione e percezione):
1 - "Individui diversi, sottoposti agli stessi stimoli, esperiscono sensazioni simili"
2 - "Lo stesso individuo, sottoposto allo stesso stimolo in tempi diversi, esperisce percezioni diverse"
Purtroppo la ricerca costa e chi fa ricerca deve pur vivere, per cui quando affermi che qualunque studio e' "contaminato" da questioni commerciali devo darti ragione. Al di là di questo va anche detto che è normale che ogni studioso si innamori delle sue tesi e tenda a difenderle. Di solito queste problematiche vengono risolte con l'adozione di uno standard a cui tutte le case decidono (piu o meno con piacere) di uniformarsi.
È successo molte volte, l'adozione del VHS nei videoregistratori, il dolby come sistema di riduzione del rumore nelle cassette audio ecc.
Ciò che trovo interessante e lodevole dell'approccio di Eickmeier e che lui propone un sistema basato su una tecnica di ripresa (M/S), e di posizionamento dei diffusori, ma la riproduzione avviene con attrezzatura standard.
Per chi interessato ad approfondire metto un link ad una pagina dove si spiega in dettaglio il sistema di ripresa M/S, e in fondo alla pagina e anche possibile ascoltare un breve campione di una registrazione di una batteria, solo canale centrale solo canale laterale e somma dei due canali.
https://www.uaudio.com/blog/mid-side-mic-recording
L'innovazione di Eickmeier consiste nel far riprodurre i tre canali (laterali, frontale e somma) separatamente e da diffusori diversi.
Questo approccio non credo faccia piacere ai maggiori player del settore che probabilmente sulla questione stanno già lavorando da tempo come ad esempio Dbx.
In quest'ottica il fatto che lui cerchi di coinvolgere i fonici ha senso e denota scaltrezza, perche rappresenta un tentativo di bypassare soluzioni "proprietarie", o se vogliamo di imporre uno standard "de facto". Cioè se hai una attrezzatura standard puoi comunque ascoltare il contenuto, ma e se hai un sistema, decoder o come lo vogliamo chiamare dedicato puoi fruire anche degli altri due canali per una esperienza più realistica.

Vero che per riprodurre la stessa sensazione nell'ascoltatore basterebbe riprodurre la stessa IDENTICA sensazione al timpano, così come è vero che per andare su Marte in pochi minuti basterebbe viaggiare alla velocità della luce.
La "ambienza" si considera impossibile da misurare con buona approssimazione, per cui di fatto non e possibile essere certi che la registrazione produca effettivamente la stessa sensazione, basandosi solo su dati numerici (spl, risposta in frequenza, fase, ritardi ecc.).
La riprova di questo sta nel fatto che anche le registrazioni effettuate con la tecnica della testa artificiale (ne ho alcune ) e riascoltate in cuffia non ricreano che una blanda parvenza dell'esperienza di ascolto oroginale e non se ne capisce la ragione.
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Re: Il nuovo paradigma - Gary Eickemier

#15 Messaggio da MarioBon »

Gumbo ha scritto: 17/07/2023, 10:35 Purtroppo la ricerca costa e chi fa ricerca deve pur vivere, per cui quando affermi che qualunque studio e' "contaminato" da questioni commerciali devo darti ragione.
Non ho detto questo ma che "non è sempre chiaro se un articolo è stato scritto a sostegno di una campagna commerciale".
A volte è chiaro: per esempio quando l'autore dichiara di lavorare per una certa azienda.
Gumbo ha scritto: 17/07/2023, 10:35 ... Di solito queste problematiche vengono risolte con l'adozione di uno standard a cui tutte le case decidono (più o meno con piacere) di uniformarsi.
L'unica standardizzazione che funziona è quella sui formati.
Nel campo dei sistemi di altoparlanti la standardizzazione non funziona: le norme sull'impedenza elettrica (dalle DIN alla IEC alla AES) ci sono ma sono disattese e basterebbe osservarle per superare tutti i problemi di interfacciamento tra amplificatori e altoparlanti.
Gumbo ha scritto: 17/07/2023, 10:35 ...
La riprova di questo sta nel fatto che anche le registrazioni effettuate con la tecnica della testa artificiale (ne ho alcune ) e riascoltate in cuffia non ricreano che una blanda parvenza dell'esperienza di ascolto originale e non se ne capisce la ragione.
La mia esperienza con le registrazioni con testa artificiale è stata convincente. Si trattava però di registrazioni eseguite dalla Sennheiser e riascoltate con l'impianto predisposto da Sennheiser.
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Re: Il nuovo paradigma - Gary Eickemier

#16 Messaggio da MarioBon »

Riprendo questo argomento solo per ricordare che esiste il sistema WFS (Wave Field Synthesis) che riproduce la distribuzione delle sorgenti reali in un determinato ambiente (indipendentemente dall'ambiente di ascolto).
https://en.wikipedia.org/wiki/Wave_field_synthesis
Come la registrazione con testa artificiale e riascolto in cuffia il WFS richiede l'annullamento delle caratteristiche dove avviene la riproduzione. Sfrutta una registrazione multicanale riprodotta attraverso un numero (elevato) di canali indipendenti gestiti da computer.
A differenza dall' ascolto con un normale sistema stereo con il WFS, quando ci si sposta, la sorgente rimane al suo posto.
Una delle differenze tra l'ascolto delle sorgenti reali e l'ascolto della musica riprodotta sta in questo: le sorgenti reali non si spostano, le sorgenti virtulali si spostano in funzione alla posizione dell'ascoltatore.

Il WFS non è un sistema commerciale; è stato implementato in alcune sale (quindi esiste) ma non potrà diventare disponibile per il grande pubblico (sia per i costi che per l'installazione).

Nota: quando è nata la stereofonia era difficile pensare di registrare più di due canali sullo stesso supporto. Per questo, anche se era chiara che fosse necessario almeno un canale centrale, ci si limitò a due canali. La quadrifonia non ha avuto successo. Il 5+1 o i 7+1 sono "invadenti" e sono una nicchia nella nicchia. Attualmente credo che il dispositivo più usato per ascoltare musica siano gli auricolari. L'industri con il più alto interesse nel miglioramento, non tanto della qualità, ma della spazialità della riproduzione è quella dei giochi (realtà aumentata, grafica 3D, olografia, ecc.): un programma 3D non può prescindere da un audio 3D.
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