Note 1: con impedenza si intende impedenza elettricaMario Bon ha scritto: Aggiornato l'11 dicembre alle 11.40, controllato, corretto e ampliato.
Post n. 4: aggiunti link all'articolo di Stereophile
Post n 5: corretto un errore e aggiunto il link all'articolo di Otala (Extracorrente). Gli articoli vanno studiati per intero: non basta una citazione fuori dal contesto e nemmeno una figura (della quale probabilmente non si è capita la didascalia)
Nota 2: con altoparlante o sistema di altoparlanti si intende la stessa cosa.
Le norme IEC stabiliscono la minima impedenza dei sistemi di altoparlanti. Se il mercato dell’HiFi fosse una cosa serie i prodotti fuori norma non potrebbero essere commercializzati. Invece siamo qui a doverci preoccupare di quanta corrente assorbono gli altoparlanti e di quanta corrente devono erogare gli amplificatori.
Questo fa comodo a chi produce altoparlanti che, se non suonano, dà la colpa agli amplificatori e ai produttori di amplificatori che giustificano certi prezzi con la necessità di erogare correnti esagerate. Tutti sono contenti e l’entropia cresce.
Cominciamo dall’inizio: La legge di Ohm (per corrente continua)
Trascuriamo le variazioni dovute alla temperatura e all'invecchiamento.
La legge dice che la tensione è proporzionale alla corrente moltiplicata per una costante R
V=RI questa vale se R e I non dipendono dal tempo (sono costanti) ovvero per corrente continua.
R rappresenta numericamente la caratteristica di un resistore e si chiama resistenza. Se la resistenza è costante non ci sono problemi. In queste stesse condizioni la potenza elettrica vale P=VI (prodotto della tensione per la corrente).
Nota: indipendente dal tempo significa anche indipendente dalla frequenza. Trascuriamo le variazioni dovute alla temperatura e all'invecchiamento.
Ora supponiamo che la tensione dipenda dal tempo. Un buon esempio di tensione dipendente dal tempo si ottiene infilando le dita in una presa di corrente di casa. Quella tensione è una sinusoide a 50 Hz.
Se, e sottolineo se, la resistenza è costante allora la relazione v=Ri continua a valere (tensione e corrente sono in fase istante per istante).
Quindi finché la resistenza è costante non ci sono problemi nemmno se v dipende dal tempo.
La terza possibilità è che R dipenda dal tempo o meglio dalla frequenza. In questo caso la resistenza non si chiama più resistenza ma impedenza e la lettera R viene sostituita, in generale, con la lettera Z. Z indica un numero complesso.
Z può essere di natura
- induttiva (come una bobina) e aumentare all’aumentare della frequenza
- capacitiva (come un condensatore) e diminuire all’aumentare della frequenza
- resistiva ovvero una impedenza dipendente dalla frequenza me con parte immaginaria nulla
- mista ovvero su certe bande di frequenza induttiva su altre capacitiva o resistiva.
A causa delle immancabili perdite l'impedenza Z di un dispositivo fisico reale è sempre mista. Questo signoifica che avremo sempre a che fare con un elemento complesso dotato di una parte resisitiva (reale) e di una parte reattiva (immaginaria).