kalos ha scritto: 16/01/2025, 7:26
Scusa ma a questa domanda non dovrebbe aver già risposto Fourier?
La miglior rappresentazione che
dovrebbe giovare alla banda udibile dal sample rate maggiorato, verrebbe comunque introdotto da ulterori componenti non udibili.
Alla stessa stregua e per lo stesso principio delle componenti oltre i 20 kHz, dovrebbe anch'esso essere non udibile.
E poi, se il sistema di riproduzione taglia oltre i 20 kHz queste componenti non verrebbero riprodotte (dai diffusori), rendendo i segnali campionati a 44.1/48/96 kHz elettricamente diversi solo prima di arrivare ai diffusori (amplificatore permettendo), per essere poi riprodotti come uguali.
O mi sfugge qualcosa?
Premesso che il campo dei segnali non è il centro della mia formazione o del mio lavoro...
Il teorema di Nyquist-Shannon, matematicamente parlando, presume un segnale "a banda limitata". Nella realtà fisica, la banda deve essere limitata tramite filtri (o analogici o, sovracampionando, digitali applicati al flusso campionato) sia in fase A/D che D/A.
Questi filtri non sono in genere ideali "brickwall" a 22 kHz ma hanno una banda di transizione più o meno ampia, possono cominciare ad attenuare un po' prima dei 22 kHz e/o non attenuare abbastanza i primi prodotti dell'aliasing. Sussiste poi un compromesso tra quanto ripido è il filtro nel campo della frequenza e quanto stabile esso è nel dominio del tempo (vedasi ringing).
I normali DAC "industriali" (intendo i chip prodotti dai grandi fabbricanti di semiconduttori, anche se eventualmente usati in prodotti hi-fi di alto livello) permettono di selezionare filtri diversi. Di norma il costruttore dovrebbe fare questa scelta ma gli audiofili piace giocare, quindi è diventato comune esporre la configurazione del filtro all'utente. Trovi qualche grafico su
questo articolo di Archimago. La Chord è nota per le architetture proprietarie che permettono ai loro DAC un filtraggio quasi brickwall, come puoi vedere dalle misure di
AudioScienceReview.
Insomma, ci sono moltissimi dettagli realizzativi di cui non possiamo escludere effetti spurii in banda udibile.
J. Dunn (studioso nel campo dell'audio digitale noto soprattutto per i suoi lavori sul jitter) affronta questa ipotesi in un suo paper
https://www.nanophon.com/audio/antialia.pdf
Per coincidenza, questo era il prossimo articolo di cui volevo parlare perché cita un altro degli studi con risultato "significativo" preso in considerazione da Reiss: "Sound Quality Evaluation of 96 kHz Sampling Digital Audio" di Yoshikawa et al., 1995.