MarioBon ha scritto:Tutte le definizioni sono buone, basta intendersi. Capita che, in contesti diversi, si attribuiscono, agli stessi termini, significati diversi. Basta vedere cosa significa "duale" in - in elettronica (circuiti duali)
- in matematica (spazi duali).
- in filosofia (complementare o opposto)
come se complementare e opposto fossero a stessa cosa....
Tornando in argomento, propongo tre esempi:
- il rumore termico è un fenomeno (un processo) casuale (sovrapposizione di eventi tra loro indipendenti).
- la caduta di un sasso è un fenomeno deterministico.
- se alla caduta di un sasso si aggiunge una componente casuale (per esempio l'errore di misura) diventa un fenomeno stocastico (determistico + una componente casuale).
Quindi il jitter, preso da solo e in quanto tale, è un fenomeno casuale, il segnale con jitter è un fenomeno stocastico. Un segnale sinusoidale, da solo, è un segnale determinato (a potenza finita), una sinusoide + rumore termico è un segnale stocastico. Quando analizziamo un segnale distinguiamo la componente deterministica da quella casuale (altrimenti lo dovremmo trattare come un segnale stocastico e sarebbe una inutile complicazione rispetto allo scopo dell'analisi stessa).
in sostanza i "tipi" di fenomeni (in Fisica Classica) sono tre: deterministico, casuale e stocastico. Detto per inciso una catena Markoviana non è un fenomeno puramente casuale ma nemmeno puramente deterministico quindi, per esclusione, è stocastico.
(Una catena o successione di eventi è detta markoviana o di Markov se ogni evento dipende solo da quello immediatamente precedente, in una catena casuale ogni evento è indipendente dagli altri -> vedi Teorema del Limite Centrale).
Anche da da questo s deduce che, in un fenomeno stocastico, è implicita una componente non casuale.
Esatto, termini corretti ma con significati diversi
in base al contesto.
Per chiarezza, essendo un discorso legato alle distorsioni che oscillano tra -120db e -140db ritengo corretto associare questo termine poichè le cause possono perfettamente scaturire da fenomeni prettamente "probabilistici".
Ad esempio il rumore termico (di natura casuale) può subire (lo fa) variazioni di natura probabilistica (stocastica) vedi il rumore della rete enel (EMI) + induzioni via etere (RFI) + componentistica attiva e relativa temperatura di esercizio + distorsione casuale.
Il jitter ha diverse "sfaccettature", se prendiamo il jitter sinusoidale (sampling jitter) questo appartiene alla categoria di fenomeni periodici (calcolabile anche matematicamente secondo le leggi di Julian Dunn) quindi non può definirsi "casuale" nè stocastico.
Di contro il jitter di natura casuale (generato perlopiù dal rumore di fase e da tutta una serie di altri fenomeni associabili) può classificarsi "anche" come stocastico in quanto un eventuale oscillazione lo farebbe rientrare nel circolo del "probabilismo".