Grisulea ha scritto:
Ho usato il dbx 234. E' un cross piuttosto trasparente. Il suo inserimento lo preferii al taglio passivo con mundorf. ...
Questa esperienza di Grisulea merita due parole:
Il cross-over passivo è sottoposto a tutta la tensione e a tutta la corrente erogata dall'amplificatore di potenza. Tutti i componenti passivi hanno dei difetti che si possono riassumere in:
- vibrazioni meccaniche (condensatori, induttori, resistori a filo)
- distorsione (specie le induttanze con nucleo)
- variazione del valore in funzione del segnale applicato (per esempio la variazione di capacità dei condensatori)
- variazioni con la temperatura
- elevato costo per ottenere bassa tolleranza
La lista potrebbe continuare...
I cross-over elettronici (rispetto ai passivi) sono attraversati da correnti circa 1000 volte inferiori e sottoposti a tensioni almeno 10 volte inferiori. Ne segue che le condizioni di lavoro della componentistica passiva sono molto meno gravose (oltre al fatto che non ci sono induttori e che i resistori sono MOX a bassa tolleranza). Basti pensare alla tensione applicata ai capi rispetto alla tensione di lavoro dei condensatori.
Quindi un cross-over elettronico analogico
realizzato a regola d'arte può funzionare meglio di uno passivo. Sempre se realizzati a regola d'arte, la cosa si estende ai cross-over digitali (che in genere tendono a "raspare" sull'ultima ottava).
Per un sub-woofer un filtro cross-over digitale (decente) è il massimo:
- nessuna perdita in serie al woofer (massimo rendimento)
- massimo fattore di smorzamento
- elevata pendenza di taglio
- possibilità di regolazioni
- ecc. ecc.
Dato che la distorsione prodotta dagli altoparlanti dipende dallo spostamento del diaframma e che lo spostamento aumenta alle frequenze basse, tra un filtro passa alto a 12 dB/ott (2° ordine) anche realizzato con la migliore componentistica, e un filtro elettronico a 48 dB/ott (8° ordine) è comprensibile che quello a 48dB/ott. possa far suonare meglio un medio o un tweeter.
I filtri passivi, detto tra noi, sono un gran rottura di palle.