Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
- MarioBon
- Amministratore del forum
- Messaggi: 10548
- Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
- Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
- Località: Venezia
- Contatta:
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Spero solo che lo legga qualcuno dei suoi forumer. Gli articoli si trovano in rete (cercando un po').
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
- NomeUtente
- Messaggi: 1898
- Iscritto il: 02/09/2019, 19:16
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Augurio sacrosanto.
finto professionista che non ha coraggio di firmarsi con nome e cognome - anonimo & incompetente & nullita' - il peggiore di tutti - pataccaro difensore di pataccari - feccia maleodorante [cit. "il progettista VERO (since 1972)"]
- TeoMarini
- Messaggi: 1062
- Iscritto il: 25/01/2017, 17:16
- Località: Roma
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Repetita iuvant...
Da http://mariobon.com/Articoli_Glossario/ambiente_01.htm (Mario Bon):
“…In qualsiasi ambiente chiuso (con pareti parallele e non parallele) si formano delle onde stazionarie (dette anche modi propri di risonanza o modi normali). A bassa frequenza questi modi cadono a frequenze ben separate tra loro mentre, aumentando la frequenza, diventano sempre più numerosi e ravvicinati fino ad essere indistinguibili. Ne segue che lo stesso ambiente deve essere studiato in modo diverso: a bassa frequenza si deve tenere conto del contributo di ciascun singolo modo mentre alle frequenze più alte si può usare il metodo statistico. Questi due range di frequenza sono separati dalla “Frequenza di Schroeder” che rappresenta il limite superiore per il calcolo deterministico ed il limite inferiore per il calcolo statistico.Mario Bon ha scritto:l'aticolo linkato non è più disponibile
Non è difficile prevedere la risposta in potenza di un diffusore acustico, ad una distanza pari a 3 o 4 volte la distanza critica, per frequenze superiori alla frequenza di Schroeder. Il fatto è che questo tipo di risposta è poco interessante perché riguarda una regione dove il suono riverberato è dominante (bassa Chiarezza).
Negli ambienti domestici la frequenza di Schroeder si trova tra 100 e 250 Hz. Nei tipici ambienti da 20-30 metri quadri la frequenza di Schroeder si attesta a 200-250 Hz e la riproduzione delle basse frequenze è fortemente condizionata dai modi normali. Nei teatri e negli auditori la frequenza di Schroeder si trova due o tre ottave più in basso (vedere la tabella qui sotto). In una sala da 10000 metri cubi a 30 Hz i modi normali sono già “non individuabili” e le frequenze basse si “sentono” molto bene.
L’effetto dei modi normali dell’ambiente è quello di creare un campo acustico non omogeneo per cui in alcuni punti certe frequenze sono esaltate mentre in altre sono fortemente attenuate. Se non bastasse i modi normali si estinguono lentamente dando origine a fastidiose “code sonore” o rimbombi che limitano la Chiarezza e provocano fatica da ascolto…”

Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
Proverbio Arabo
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
Proverbio Arabo
-
- Messaggi: 2198
- Iscritto il: 02/12/2016, 17:46
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Per quello che ne ho capito io, e da quelle poche misure che ho fatto a casa mia, tenere conto delle sole tre pareti alle quali il diffusore è più vicino, è possibile solo se l'ambiente è veramente grande e le altre pareti sono molto distanti dal punto di ascolto rispetto alle tre pareti vicino al diffusore, e il soffitto è molto alto. Ma nei normali ambienti domestici, castelli a parte e casi particolari di vecchie abitazioni dove ambienti e soffitti sono molto alti, o usi un DRC, oppure ti metti il woofer attaccato alle orecchie, e ritardi l'emissione in modo da allinearlo ai satelliti, oppure vai in giro con i microfono e i diffusori per la stanza (si fa per dire...) fino a trovare una posizione di ascolto che consenta una risposta sufficentemente lineare. Altra alternativa è l'ascolto ravvicinato dei diffusori con posizione di ascolto distante dalle pareti laterali e posteriore all'ascotatore, in modo che le riflessioni siano meno influenti. L'immagine diventa spettacolare e la definizione aumenta parecchio, e l'effetto ambienza insito nei dischi prevale su quello aggiunto dalla stanza. In pratica è come ascoltare con le cuffie ma con ottima immagine stereo e senza il difetto del suono che proviene da dentro le orecchie. Anche in questo caso ci sono pro e contro comunque, perchè il suono diretto prevale molto su quello riflesso e moltissimi diffusori commerciali non sono progettati per essere ascoltati da vicino, ma per l'opposto.
Cit Fabrizio Calabrese da qui..... https://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=6077
Gli insulti sono -semplicemente- la risposta di chi ammette la propria inconsistenza, prima umana, poi culturale...
Gli insulti sono -semplicemente- la risposta di chi ammette la propria inconsistenza, prima umana, poi culturale...
-
- Messaggi: 196
- Iscritto il: 06/12/2023, 15:50
- Il mio Impianto: Lettore cd pro jec, ricevitore Bluetooth pro ject, amplificatore denon pma 1520 ae , Apple Music con iPhone collegato a Dragonfly red, diffusori acustici BI 130 r8 t su progetto del compianto ingegnere Renato Giussani
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Ciao Mario061. Io ascolto esattamente nella posizione che hai citato come ultima alternativa. Il risultato è godibile, infatti, Per il miglioramento dell’assorbimento medio dell’ambiente, me la sto prendendo comoda.
- Coltr@ne
- Messaggi: 529
- Iscritto il: 25/12/2016, 11:36
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Teo il link non funzionaTeoMarini ha scritto: 20/08/2024, 17:47Repetita iuvant...
Da http://mariobon.com/Articoli_Glossario/ambiente_01.htm (Mario Bon):“…In qualsiasi ambiente chiuso (con pareti parallele e non parallele) si formano delle onde stazionarie (dette anche modi propri di risonanza o modi normali). A bassa frequenza questi modi cadono a frequenze ben separate tra loro mentre, aumentando la frequenza, diventano sempre più numerosi e ravvicinati fino ad essere indistinguibili. Ne segue che lo stesso ambiente deve essere studiato in modo diverso: a bassa frequenza si deve tenere conto del contributo di ciascun singolo modo mentre alle frequenze più alte si può usare il metodo statistico. Questi due range di frequenza sono separati dalla “Frequenza di Schroeder” che rappresenta il limite superiore per il calcolo deterministico ed il limite inferiore per il calcolo statistico.Mario Bon ha scritto:l'aticolo linkato non è più disponibile
Non è difficile prevedere la risposta in potenza di un diffusore acustico, ad una distanza pari a 3 o 4 volte la distanza critica, per frequenze superiori alla frequenza di Schroeder. Il fatto è che questo tipo di risposta è poco interessante perché riguarda una regione dove il suono riverberato è dominante (bassa Chiarezza).
Negli ambienti domestici la frequenza di Schroeder si trova tra 100 e 250 Hz. Nei tipici ambienti da 20-30 metri quadri la frequenza di Schroeder si attesta a 200-250 Hz e la riproduzione delle basse frequenze è fortemente condizionata dai modi normali. Nei teatri e negli auditori la frequenza di Schroeder si trova due o tre ottave più in basso (vedere la tabella qui sotto). In una sala da 10000 metri cubi a 30 Hz i modi normali sono già “non individuabili” e le frequenze basse si “sentono” molto bene.
L’effetto dei modi normali dell’ambiente è quello di creare un campo acustico non omogeneo per cui in alcuni punti certe frequenze sono esaltate mentre in altre sono fortemente attenuate. Se non bastasse i modi normali si estinguono lentamente dando origine a fastidiose “code sonore” o rimbombi che limitano la Chiarezza e provocano fatica da ascolto…”
![]()
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
- TeoMarini
- Messaggi: 1062
- Iscritto il: 25/01/2017, 17:16
- Località: Roma
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Purtroppo capita spesso...
E' per questo motivo che, quando leggo un intervento particolarmente interessante (come questo...),
sono solito farmene una copia su un foglio di Word.
Ciao

Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
Proverbio Arabo
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
Proverbio Arabo
-
- Messaggi: 2198
- Iscritto il: 02/12/2016, 17:46
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Mi fa piacere di non essere l'unico. Da quando molti anni fa feci questa prova con un picvolo kit KEF che emulava le ls3/5a perché avevo letto che le BBC erano state progettate per quel tipo di uso (al contrario di quello che fanno gli audiofili con quelle scatolette ), non ho più cambiato metodo di ascolto. Se piace è difficile poi tornare indietro. Buona giornataPippo Grasso ha scritto: 20/08/2024, 21:49 Ciao Mario061. Io ascolto esattamente nella posizione che hai citato come ultima alternativa. Il risultato è godibile, infatti, Per il miglioramento dell’assorbimento medio dell’ambiente, me la sto prendendo comoda.
Cit Fabrizio Calabrese da qui..... https://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=6077
Gli insulti sono -semplicemente- la risposta di chi ammette la propria inconsistenza, prima umana, poi culturale...
Gli insulti sono -semplicemente- la risposta di chi ammette la propria inconsistenza, prima umana, poi culturale...
- MarioBon
- Amministratore del forum
- Messaggi: 10548
- Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
- Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
- Località: Venezia
- Contatta:
Re: Esiste il problema delle 3 pareti? il ritorno
Non è vero che qualsiasi sistema di altoparlanti a torre non possa funzionare più che decentemente.
Non è vero che la letteratura avvalori questa tesi (anzi il contrario).
Non è vero che le onde stazionarie (e quindi le altre pareti oltre le tre più vicine) non abbiano effetto (in particolare il soffitto).
Per ultimo la risposta in un punto della stanza dipende sia dalla posizione degli altoparlanti che dalla posizione del punto di ascolto.
La letteratura sull'argomento è interessata a dimostrare che si può ottenere una riproduzone decente in ambito domestico altrimenti viene a cadere il motivo di acquisto dei sistemi per alta fedeltà. Whitehouse, nel 1958, ha mostrato che è possibile posizionare gli altoparlanti in modo conveniente, Allison, Ballagh e Adams hanno ripreso le stesse argomentazioni.
L'ultimo articolo che ho trovato (del 1993) non è dell'AES:
MODELS FOR THE ESTIMATION OF THE LOUDSPEAKER IN-ROOM RESPONSE
di Ivo Mateljan (Published in Int. Journal for Engineering Modelling, , vol. 6., no.1-4, 1993, ISSN 1330-1365)
Da quando esiste il DRC tutti questi articoli hanno perso una parte del loro interesse.
Non è vero che la letteratura avvalori questa tesi (anzi il contrario).
Non è vero che le onde stazionarie (e quindi le altre pareti oltre le tre più vicine) non abbiano effetto (in particolare il soffitto).
Per ultimo la risposta in un punto della stanza dipende sia dalla posizione degli altoparlanti che dalla posizione del punto di ascolto.
La letteratura sull'argomento è interessata a dimostrare che si può ottenere una riproduzone decente in ambito domestico altrimenti viene a cadere il motivo di acquisto dei sistemi per alta fedeltà. Whitehouse, nel 1958, ha mostrato che è possibile posizionare gli altoparlanti in modo conveniente, Allison, Ballagh e Adams hanno ripreso le stesse argomentazioni.
L'ultimo articolo che ho trovato (del 1993) non è dell'AES:
MODELS FOR THE ESTIMATION OF THE LOUDSPEAKER IN-ROOM RESPONSE
di Ivo Mateljan (Published in Int. Journal for Engineering Modelling, , vol. 6., no.1-4, 1993, ISSN 1330-1365)
Da quando esiste il DRC tutti questi articoli hanno perso una parte del loro interesse.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Majestic-12 [Bot] e 1 ospite