La crisi di marchi HiFi

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Re: La crisi di marchi HiFi

#11 Messaggio da NomeUtente »

MarioBon ha scritto: 26/11/2024, 9:27 [cuttone] io no, ma sono andato sul suo sito è ho visto che ha avuto un cospicuo numero di articoli (su riviste non di primo piano per la verità) quindi esiste da un po'.
Mi ha sorpreso l'acquisizione di Sonus Faber da parte di Bose: ma quante volte è passata di mano Sonus Faber?
La storia degli articoli si inseriscono nella narrazione di riviste periferiche che parlano di oggetti anch'essi periferici. Imho. Periferico lo uso col significato di marginale.

Sonus Faber... a me vien da sorridere. Leggevo l'articolo che hai linkato... fino all'altro ieri i marchi servivano a intortare l'audiofilo... mo a etichettare l'autoradio... che mondo strano.
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Re: La crisi di marchi HiFi

#12 Messaggio da Interference »

Bose fattura nell'ordine dei 4 miliardi, Sonus faber e Mc insieme faranno 50 milioni. Questo restituisce l'idea dei fattori di scala in gioco.

A leggere i comunicati stampa, sembra che Bose sia particolarmente interessata al mercato automotive dove probabilmente i brand di Sf e Mc sono molto spendibili.

Il settore auto era stato centrale anche nel motivare l'acquisizione di Harman da parte di Samsung.
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Re: La crisi di marchi HiFi

#13 Messaggio da NomeUtente »

Interference ha scritto: 26/11/2024, 10:09 Bose fattura nell'ordine dei 4 miliardi, Sonus faber e Mc insieme faranno 50 milioni. Questo restituisce l'idea dei fattori di scala in gioco.[/cuttone]
Mo salta fuori che lavorano in un sottoscala :)
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Re: La crisi di marchi HiFi

#14 Messaggio da MarioBon »

Interference ha scritto: 26/11/2024, 10:09 ....
Il settore auto era stato centrale anche nel motivare l'acquisizione di Harman da parte di Samsung.
Samsung acquisisce Harman per 8 miliardi di dollari:
https://www.hwupgrade.it/news/mercato/s ... 65648.html

i marchi del gruppo Harman ora Samsung:

AKG Acoustics – microfoni e cuffie
AMX LLC – commutatori video e dispositivi di controllo
Harman Becker Automotive Systems – audio e sistemi multimediali per l'industria automobilistica
BSS Audio – processori di segnali
Crown International – amplificatori per uso professionale
dbx, Inc. – processori di segnali
DigiTech – prodotti per chitarra
DOD - pedali per chitarra, processori di segnali
HardWire – pedali e accessori per chitarra
HiQnet – reti audio digitali basati su ethernet
Lexicon – processori digitali
Mark Levinson Audio Systems – audio Hi-end
Martin Professional – luci ed effetti speciali
S1nn GmbH & Co. – componenti audio e connettività per l'industria automobilistica
Soundcraft – console mixer
Harman Kardon – impianti audio domestici e per autoveicoli
Infinity – altoparlanti per uso domestico e in autoveicoli
JBL – altoparlanti per uso domestico e professionale
Revel – altoparlanti
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Re: La crisi di marchi HiFi

#15 Messaggio da Interference »

NomeUtente ha scritto: 26/11/2024, 10:19 Mo salta fuori che lavorano in un sottoscala :)
No dai non esageriamo :mrgreen: Sf è il primo costruttore hi-fi per fatturato in Italia e ha un'organizzazione aziendale matura, hanno un piccolo reparto R&D in proprio, hanno assunto un progettista di trasduttori che aveva un ruolo di rilievo in Faital, hanno chi si occupa di disegno industriale, hanno certamente un ottimo reparto marketing.

I prodotti sono OK nella loro categoria, ma è diventato un "lifestyle brand" e in quanto tale si fa pagare di conseguenza.

Resta il fatto che è una dimensione piccola sia rispetto all'audio professionale sia rispetto ai giganti del consumer.
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Re: La crisi di marchi HiFi

#16 Messaggio da NomeUtente »

MarioBon ha scritto: 26/11/2024, 14:05 [cut]
https://www.hwupgrade.it/news/mercato/s ... 65648.html
[/cut]
Carini i commenti.
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Re: La crisi di marchi HiFi

#17 Messaggio da Tropico »

Parliamoci senza ipocrisie, l'audio ad alta fedeltà è un interesse di nicchia, nei decenni passati è stato pompato come esigenza ed il marketing ha spinto un finto interesse nella massa, è stato un desiderio-bisogno indotto, e come tale ha esaurito il suo ciclo, non potendosi più rinnovare. Hanno provato ad allungare il brodo con l'home cinema, ma è durata relativamente poco.
Poi ci sono tutti gli elementi al contorno che accelerano la morte, nel senso di interesse di massa e quindi di affluenza di capitali, questi elementi sono il cambio culturale e dunque di interessi e di ciò che va di moda, affollamento insensato di brand, saturazione del mercato con tanti prodotti vintage, costi medi elevati, concorrenza spietata dall'oriente e tutto quello che vi viene in mente.

Non è per forza un male, si ridimensiona il tutto, resterà poca roba ad uso e soddisfazione reale di quei pochi appassionati.

Comunque, per le basiche esigenze reali, vere, delle persone, la fascia bassa del mercato offre un livello più che soddisfacente, esempio sopperire all'audio indecente delle TV piatte con le soundbar+subbetto. Se proprio ti prende lo sfizio passeggero un Topping con delle Edifier lo colmerà e poi nei lustri successivi andranno in cantina/soffitta, osservazione basata su fatti reali di amici-conoscenti-parenti.

Il mercato del lusso e quello Professionale seguono altre logiche.
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Re: La crisi di marchi HiFi

#18 Messaggio da MarioBon »

ho qualche centinaio di CD. Li butto?
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Re: La crisi di marchi HiFi

#19 Messaggio da Tropico »

Sì, sennò lasciandoli in eredità crei un fastidio per lo smaltimento :D
Mario Bon ha scritto:Ok, li ho buttati.
carlochiarelli ha scritto:Se mi dici il cassonetto dove li hai buttati, vado a prendermeli...
... accetto anche PM con coordinate google map!
Mario Bon ha scritto:a Venezia non ci sono cassonetti.
Svarione ha scritto:Qualcuno vuole dvd di film, giochi per pc che girano su win 98?

Scambio con qualcosa di mio interesse
carlochiarelli ha scritto:Mario, non li avrai buttati in canale?
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Re: La crisi di marchi HiFi

#20 Messaggio da MarioBon »

ho fatto una installazione artistica, un esempio di "arte povera post moderna": c'è una matrice di vani rettangolari (disposti in più colonne verticali) realizzata in legno laccato bianco. In ogni vano sono infilate le custidie dei CD in modo che i titoli siano leggibili e che si possa così ricordare gli autori e magari piangerne la scomparsa. Una specie di reliquiario in memoria di una cultura passata ...ogni custodia conserva ancora il corrispondente dischetto di policarbonato. Dato che l'opera è iterattiva, come si conviene alle installazioni contemporanee, ho conservato anche il lettore, l'amplificatore e gli altoparlanti.
L'opera si intitola "giù le mani dai miei CD che non li presto a nessuno".
Al momento sono l'unico fruitore.
Per la sua unicità non ha prezzo.
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