Tutto quanto accade nei collegamenti tra stadio uscita del dac e stadio ingresso del preamplificatore.The_bastonator ha scritto:Abbi pazienza cosa intendi parlando di "interfacciamento dinamico tra mismatching di impedenza" ?
Ho difficoltà a segure il discorso.
B.
Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
- TomCapraro
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
saluti, Tom
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
Non è corretto quello che scrivi perché non è richiesto un adattamento di impedenza tra l'uscita del CD e l'ingesso del preamplificatore.
Per il resto, è il solito discorso di un amplificatore al quale gli attacchi un carico, ne più ne meno: come si comporta uno stadio di uscita di un lettore CD quando gli attacchi un carico ?
Dipende come è fatto lo stadio di uscita: se hai un operazionale un pò vetusto anche se ben suonante tipo il 5532 e gli attacchi in parallelo all'uscita una capacità di 1 microfarad magari non la prende troppo bene.
Poi se ti trovi vicino ad una emittente FM, il povero stadio di uscita si trova a gestire la radiofrequenza che capta dal cavo che va verso il preamplificatore ed anche in questo caso non è molto contento.
Insomma, può funzionare dal bene al pessimo e bisogna indagare.
B.
Per il resto, è il solito discorso di un amplificatore al quale gli attacchi un carico, ne più ne meno: come si comporta uno stadio di uscita di un lettore CD quando gli attacchi un carico ?
Dipende come è fatto lo stadio di uscita: se hai un operazionale un pò vetusto anche se ben suonante tipo il 5532 e gli attacchi in parallelo all'uscita una capacità di 1 microfarad magari non la prende troppo bene.
Poi se ti trovi vicino ad una emittente FM, il povero stadio di uscita si trova a gestire la radiofrequenza che capta dal cavo che va verso il preamplificatore ed anche in questo caso non è molto contento.
Insomma, può funzionare dal bene al pessimo e bisogna indagare.
B.
- TomCapraro
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
The_bastonator ha scritto:Non è corretto quello che scrivi perché non è richiesto un adattamento di impedenza tra l'uscita del CD e l'ingesso del preamplificatore.
Per il resto, è il solito discorso di un amplificatore al quale gli attacchi un carico, ne più ne meno: come si comporta uno stadio di uscita di un lettore CD quando gli attacchi un carico ?
Dipende come è fatto lo stadio di uscita: se hai un operazionale un pò vetusto anche se ben suonante tipo il 5532 e gli attacchi in parallelo all'uscita una capacità di 1 microfarad magari non la prende troppo bene.
Poi se ti trovi vicino ad una emittente FM, il povero stadio di uscita si trova a gestire la radiofrequenza che capta dal cavo che va verso il preamplificatore ed anche in questo caso non è molto contento.
Insomma, può funzionare dal bene al pessimo e bisogna indagare.
B.
Non mi riferivo ad un adattamento, bensi al carico, appunto, che non e' resistivo (anche nel suo piccolo in quanto generalmente operante in tensione) ma capacitivo/induttivo.
Questi carichi non hanno un impedenza "fissa" poiche' varia in base alla frequenza.
saluti, Tom
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
Per essere ancora più chiaro faccio un copia-incolla di un mio vecchio scritto.
L'impedenza (Z) è la misura della totale opposizione al flusso di corrente in un circuito a corrente alternata...è costituito dalla somma di due componenti: la resistenza (R) e reattanza (X).
Z = R + X
La resistenza è sostanzialmente costante a tutte le frequenze audio in un circuito e si misura in Ohm...
La reattanza è la misura di opposizione al flusso di corrente alternata causati dagli effetti di induttanza e capacità in un circuito...è anche misurata in ohm ma varia con la frequenza.
La seguente formula per la reattanza induttiva illustra come la sua opposizione al flusso di corrente aumenta la frequenza..e/o aumento della quantità di induttanza: dove F = frequenza in Hertz (cicli al secondo) e L = induttanza in Henry...
La seguente formula per la reattanza capacitiva illustra come la sua opposizione al flusso di corrente diminuisce la frequenza e/o aumenti di capacità... dove F = frequenza in Hertz e C = capacità in farad...
Queste formule sottolineano il fatto che un impedenza specificata per un dispositivo audio è solo destinata ad essere valida per una singola frequenza...l'impedenza di funzionamento effettivo varia notevolmente nel corso dello spettro di frequenza audio..ovvero squisitamemente in regime impulsivo e CON LA MUSICA...non con i segnali statici o di prova.
Ecco, secondo la mia esperienza, questo spiega il perchè delle differenze tra sorgenti al cambiare del pre.
L'impedenza (Z) è la misura della totale opposizione al flusso di corrente in un circuito a corrente alternata...è costituito dalla somma di due componenti: la resistenza (R) e reattanza (X).
Z = R + X
La resistenza è sostanzialmente costante a tutte le frequenze audio in un circuito e si misura in Ohm...
La reattanza è la misura di opposizione al flusso di corrente alternata causati dagli effetti di induttanza e capacità in un circuito...è anche misurata in ohm ma varia con la frequenza.
La seguente formula per la reattanza induttiva illustra come la sua opposizione al flusso di corrente aumenta la frequenza..e/o aumento della quantità di induttanza: dove F = frequenza in Hertz (cicli al secondo) e L = induttanza in Henry...
La seguente formula per la reattanza capacitiva illustra come la sua opposizione al flusso di corrente diminuisce la frequenza e/o aumenti di capacità... dove F = frequenza in Hertz e C = capacità in farad...
Queste formule sottolineano il fatto che un impedenza specificata per un dispositivo audio è solo destinata ad essere valida per una singola frequenza...l'impedenza di funzionamento effettivo varia notevolmente nel corso dello spettro di frequenza audio..ovvero squisitamemente in regime impulsivo e CON LA MUSICA...non con i segnali statici o di prova.
Ecco, secondo la mia esperienza, questo spiega il perchè delle differenze tra sorgenti al cambiare del pre.
saluti, Tom
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
Dopo questo possiamo anche discutere di "microsaturazione in ingresso"
Ad esempio molte volte la tensione d'uscita della sorgente cozza con l'intervallo di accettazione dello stadio ingresso, da qui, appunto...il fenomeno di microsaturazione (a volte anche macroscopica, quindi saturazione a tutti gli effetti, ma meno frequente)
Ad esempio molte volte la tensione d'uscita della sorgente cozza con l'intervallo di accettazione dello stadio ingresso, da qui, appunto...il fenomeno di microsaturazione (a volte anche macroscopica, quindi saturazione a tutti gli effetti, ma meno frequente)
saluti, Tom
- The_bastonator
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
L'impedenza di ingresso di un pre può essere simulata benissimo con una resistenza in parallelo ad una capacità di qualche centinaio di pF (300-400 pF, ad esempio).
Magari chi ha fatto le misure sul quell'apparecchio ha fatto così.
B.
Magari chi ha fatto le misure sul quell'apparecchio ha fatto così.
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- TomCapraro
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
Certo, perché no...The_bastonator ha scritto:L'impedenza di ingresso di un pre può essere simulata benissimo con una resistenza in parallelo ad una capacità di qualche centinaio di pF (300-400 pF, ad esempio).
Magari chi ha fatto le misure sul quell'apparecchio ha fatto così.
B.
Però chi ha fatto le misure ha circoscritto l'analisi ai soliti toni puri sinusoidali, una banda in frequenza limitatissima rispetto lo spettro integrale di un brano musicale
Tutto quanto spiegato prima riguarda i segnali complessi.
Soltanto con quel tipo di segnali scaturiscono certi fenomeni.
saluti, Tom
Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
Ciao a tutti ! Io sono Philippe e ho come sorgente yba cd integre che comprai usato propio dopo aver letto stereophile (é la mia preferita). Domando : ma allora a stereophile hanno sempre sbagliato a misurare? O mi sfugge qualche cosa ?
- The_bastonator
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
No Philippe, è che quando si fa una misura bisogna specificare le modalità con cui viene fatta.
L'HiFi consumer mi risulta essere un settore ove ognuno fa un pò come gli pare, non mi pare esista uno standard di misura (eccetto le vetuste norme DIN45500) e, pertanto quando analizzano i risultati, si rischia sempre di confrontare le mele con le pere.
Riguardo il discorso dei toni sinusoidali, puri, e quanto segue, sono delle misure che dicono tantissimo, anche se non tutto.
La misura della risposta in frequenza ed in fase del sistema va fatta con sequenze di toni sinusoidali.
Una misura che non si fa, ad esempio mai, è l'impedenza di uscita del lettore.
B
L'HiFi consumer mi risulta essere un settore ove ognuno fa un pò come gli pare, non mi pare esista uno standard di misura (eccetto le vetuste norme DIN45500) e, pertanto quando analizzano i risultati, si rischia sempre di confrontare le mele con le pere.
Riguardo il discorso dei toni sinusoidali, puri, e quanto segue, sono delle misure che dicono tantissimo, anche se non tutto.
La misura della risposta in frequenza ed in fase del sistema va fatta con sequenze di toni sinusoidali.
Una misura che non si fa, ad esempio mai, è l'impedenza di uscita del lettore.
B
- MarioBon
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Re: Un esempio del tutto fuorviante: le "misure" del YBA CD1
Stereophile è una rivista interessante e mi sembra anche seria. Tuttavia mi sono sempre chiesto: perché non fanno le misure di distorsione sui diffusori acustici?
Non tutti fanno le stesse misure o attribuiscono alle misure la stessa valenza.
Questa mancanza di omogeneità (in sostanza di standardizzazione) è un po' la causa della confusione e delle varie diatribe tra chi "difende" le misure e chi le ritiene inutili.
Non tutti fanno le stesse misure o attribuiscono alle misure la stessa valenza.
Questa mancanza di omogeneità (in sostanza di standardizzazione) è un po' la causa della confusione e delle varie diatribe tra chi "difende" le misure e chi le ritiene inutili.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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