TomCapraro ha scritto: 26/08/2021, 13:00
@ Polin e @ pino.pitone.
A casa mia ho strutturato il sistema avvalendomi (al 95%) del risultato delle misurazioni.
Il mio sistema è stato ascoltato da moltissime persone (normali audiofili) e addetti ai lavori (musicisti e sound engineer)
Tutti esprimono giudizi che spaziano tra l'ottimo (in percentuale bassa) e l'eccellenza. (la maggiorparte)
A questo punto mi ritrovo misure buone e commenti di ascoltatori i cui "dati statistici" sono incoraggianti.
Vogliamo affermare che ho "predetto" un risultato con le misure, oppure serve altro ?
A casa tua ascolti una riproduzione. Dell'evento originale conosci nulla. La registrazione e' una manipolazione. La riproduzione e' un tentativo di inganno (a fin di bene): si sfruttano le caratteristiche dell'apparato uditivo per ricreare un palcoscenico virtuale.
In pratica contraffazioni in tutto il processo. Poi ci inventiamo l' "errore di percezione"...
Anche io vado a casa di altri appassionati ad ascoltare i loro impianti. Come cortesia devo dire che sono impianti ben suonanti.
pino.pitone ha scritto: 26/08/2021, 13:21
A casa tua ascolti una riproduzione. Dell'evento originale conosci nulla. La registrazione e' una manipolazione. La riproduzione e' un tentativo di inganno (a fin di bene): si sfruttano le caratteristiche dell'apparato uditivo per ricreare un palcoscenico virtuale.
In pratica contraffazioni in tutto il processo. Poi ci inventiamo l' "errore di percezione"...
Anche io vado a casa di altri appassionati ad ascoltare i loro impianti. Come cortesia devo dire che sono impianti ben suonanti.
Ok, ho ospitato gente molto cortese allora.
E qualche addetto ai lavori, ha espresso giudizi sulla verosimigliaza degli strumenti acustici per farmi una cortesia.
Ringrazio pubblicamente tutti coloro che sono venuti a casa mia ed hanno espresso giudizi di cortesia.
MarioBon ha scritto: 25/08/2021, 16:16
Comunque un diffusore per il mercato danese è necessariamente diverso da un diffusore per il mercato USA della costa Orientale o occidentale..
In cosa differiranno alle misure queste tipologie di diffusori diversi?
Alfredo
In Danimarca fa freddo e le abitazio hanno i soffitti bassi Dynaidio tiene conto di questo e fa i diffusori in un certo modo.
In Ameria le abitazioni sono molto più grandi e JBL realizza diffusori completamente diversi.
In Inghilterra gli ambienti sono piccoli e vanno molto <i minidiffusori
In germania prediligono una gamma acuta in evidenza (per via della lingia)
A Bracciano ascotano musica a 140 dB e usano sistemi con il 120% di e dìfficienza...
ecc. ecc. ecc.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
TomCapraro ha scritto: 25/08/2021, 17:06
Ma piuttosto che organizzare sedute di massa, non si fa prima a misurare ?
Per il fine delle misure si! per il resto le misure ci possono predire come sarà l'ascolto? non credo!
e invece si può e si fa. Con le misure adatte si capisce anche come suona il singolo altoparlante e come suonerà quell'altoparlante quando inserito in un sistema e come suonerà il sistema il sistema completo. La misura di Distorsione Integrale è un test assolutamente attendibile per quantificare la qualità degli altoparlanti (la fa anche il sistema Klippel). Altrimenti come pensi che si potrebbe progettare un diffusore acustico? per tentativi?
Poi questo diffusore piacerà ad un certo numero di persone e non piacerà ad altre. E' normale. Se invece il progetto è su commissione lo si fa perchè soddisfi solo il committente (e lo si mette a punto diretamente a casa sua).
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mario061 ha scritto: 25/08/2021, 21:30
Io credo che le misure sono utili per raggiungere un buon risultato.
Misure e ascolto insieme, portano a un risultato decisamente superiore al solo orecchio.
E per la mia esperienza, quando le misure sono buone, l'orecchio ne trae giovamento.
E' quello che penso anch'io, ma a quanto sembra su questo forum non la si pensa in questo modo ma si ritiene che le misure siano tranquillamente sostituibili all'ascolto. E su questo non concordo affatto.
Per quanto riguarda l'ascolto con amplificatori di alta potenza (post Mario Bon) si evidenzia come ciò che intendiamo per ascolto sia probabilmente un'esperienza molto diversa. Non ho bisogno di 100 watt che non suonano mi basta un watt che suoni...e quel watt se ne esce ampiamente più musicale in apparecchi di bassa potenza (15-20 W comunque ben distanti dalla saturazione se si sceglie adeguatamente il volume ed il programma musicale) anzichè con un bestione da 200-300W. Non parlo di riprodurre un fortissimo orchestrale, mi basta la fluidità e accortezza timbrica di una nota di pianoforte per accorgermi che il bestione suona piatto come un asse da stiro rispetto all'ampli di potenza più ridotta. Quando mi dimostrerete con una misura la capacità di restituire la tridimensionalità di un suono a fronte di due ampli che hanno entrambi ottima risposta in frequenza e bassa distorsione oltre che ottima capacità di pilotaggio allora stuzzicherete molto la mia attenzione, fino a quel momento mi tengo stretto il mio orecchio.
un amplificatore di grande potenza può suonare ad alto volume ma anche a basso volume. Un amplificator poco potente può suonare solo a volume non alto e può clippa. Quando si testa un sistema di altoparlanti bisogna essere certi di ascoltare gli altoparlanti e non il clipping dell'amplificatore o il suo fattore di smorzmento. Per questo ho scritto che serve un ampli di grande potenza (che potrebbe anche essere un 100 Watt su 8 Ohm se su 4 ne fa 200) e aggiungo di ottima quaità (e ce ne sono). In un ambiente assorbente (come di solito i negosi) una certa disponibilità di potenza è necessaria. Poi a casa tua puoi tranquillamente usare l'ampli che preferisci. Se lasci che il negoziante scelga come farti sentire le casse finirai per scegliere quelle che lui ti vuole vendere.
P.S. "ottima risposta in frequenza e bassa distorsione oltre che ottima capacità di pilotaggio" se definisci cosa intendi per ottima capacità di pilotaggio allora ci intendiamo. In generale le tre cose che citi non sono sufficienti. Ne basta una sola: la tensione di uscita deve essere proporzionale alla tensione in ingresso con qualsiasi carico. I termini matematici Vout = k Vin con K costante. La relazione, come detto, deve essere valida indipendentemente dal carico.
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Interference ha scritto: 26/08/2021, 9:29
A me pare che la "sensibilità" sia piuttosto uccisa dalla pretenziosità di chi crede che il proprio modo di ascoltare debba essere lo stesso per tutti, e che le proprie preferenze debbano tradursi in qualche modo in "verità" condivise.
Più che distinzione tra "watt musicali" e "watt poco musicali" dovresti distinguere tra "watt che piacciono a me" e "watt che non piacciono a me", non trovi?
Trovo Vedasi il concetto di "errore di percezione".
Vedasi anche la sezione "La musica che ci piace.. e quella da evitare". Quale sarebbe quella da evitare?
quella mal registra, compressa e sovramodulata tipicamente con fattore di cresta attorno a 3.
il fattore di cresta si misura in modo oggettivo (la dinamica invece è soggettiva perchè dipende da come si scelgono gli intervalli di tempo).
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Polin ha scritto: 25/08/2021, 20:03
Per il fine delle misure si! per il resto le misure ci possono predire come sarà l'ascolto? non credo!
Io credo di sì, ma si deve avere una definizione condivisa del significato di "come sarà l'ascolto".
Ritengo che non sia affatto possibile "predire" dalle sole misure! prendiamo ad esempio una coppia di diffusori disposti in ambiente colegati ad una catena audio.
La domanda è: sarebbe possibile predire la resa sonora all'ascolto in un determinato punto dell'ambiente dalle sole grandezze fisiche misurate di quetsa catena?
Inoltre la predizione in oggetto su cosa si baserebbe,esiste per caso una relazione analitica che possa dirci oltre le stesse misure. Ci vorrebbe un "modello" che al momento non esite e forse non sarà possibile averlo neanche nel prossimo futuro.
MarioBon ha scritto: 25/08/2021, 20:26
ed è per quello che funzionano: non percepiscono ma si limitano attribuire un valore alla loro "sensazione" oggettiva
Se parliamo di livelli,timbrica,distorsione,rumore e riverberazione ,queste grandezze hanno una ovvia corrispondenza nelle sensazioni "oggettive" derivanti.
Grossolanamente lo stesso discorso non comprende però le operazioni mentali atte a ricostruire lo stesso "suono" nella sua accezione più costruttivista in assenza della quale udremmo solo vibrazioni combinate tra loro in una certa sequenze temporale.
Esite una tecnica (auralizzazione) che consente di predire gli attributi del suono di un auditorio ancora prima di costruirlo o di predire come sarà lo stimolo acistico in un certo punto con una certa sorgente musicale posta in un altro punto. Esiste un sistema (il WFS) che consente di riprodurre esattamente lo stesso campo sonoro prodotto da un evento dal vivo. Esiste il DRC che si può considerare un sottoprodotto di quanto appena detto detto e che migliora la riproduzione basandosi solo su misure (e la definizione di una curva target scelta dall'utente). Quindi si può. Ma tutto questo vale per gli stimoli, si riproduce il campo acustico poi ci mette dentro una persona e quella avrà le sue percezioni che saranno quelle che saranno (e a me come progettista non interessano e non devono interessare).
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Polin ha scritto: 26/08/2021, 12:27
nel caso di un diffusore acustico l'ingresso è un segnale monodimensionele (una tensione) mentre l'uscita è un campo acustico tridimensiona
Interference ha scritto: 26/08/2021, 10:44
Bisogna intendersi su cosa sia la "resa sonora".
Per resa sonoro s'intende genericamente una elaborazione percettiva derivante da un ascolto.
Quella è la resa sonora del cervello dove l'ingresso (stimolo) è la pressione al timpano e l'uscita (risposta) è il percetto. Che, scusa la brutalità, non può essere presa in considerazione perchè non ce ne sono due di uguali nemmeno nello stesso cervello in tempi diversi.
La resa sonora di un dispositivo deve essere espressa come relazione tra il suo ingresso e la sua uscita.
Nel caso di un amplificatore ingresso (stimolo) e uscita (risposta) sono omogenee e la cosa è facile: basta valutare Vout/vin
Per un diffusore acustico l'ingresso è una tensione mentre l'uscita è un campo acustico tridimensionale e la relazione che li lega è più complicata ma di questo si tratta.
L'elettroacustica di ferma sulla superficie del timpano. Poi si assume che tutti i condotti uditivi e tutti i padiglioni auricolari siano uguali e che l'anatomia e l'astetto esteiore delle persone non sia troppo diverso in modo che si possa assumere che il campo acustico misurato 20 cm davanti al naso di una persona sia in relazione semplice con la pressione al timpano. I più raffinati usano la testa artificiale (nen 7 miliardi di teste artificiali ma una per tutti). In base a queste considerazioni ed ipotesi si fanno le misure con un microfono (o con la testa artificiale).
Spero di essere stato chiaro.
Dopo cdi che non chiedete mai ad un violinista se il vostro impianto stereo riproduce correttamente il suo violino: vi dirà sempre di no.
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MarioBon ha scritto: 25/08/2021, 16:16
Comunque un diffusore per il mercato danese è necessariamente diverso da un diffusore per il mercato USA della costa Orientale o occidentale..
In cosa differiranno alle misure queste tipologie di diffusori diversi?
Alfredo
In Danimarca fa freddo e le abitazio hanno i soffitti bassi Dynaidio tiene conto di questo e fa i diffusori in un certo modo.
In Ameria le abitazioni sono molto più grandi e JBL realizza diffusori completamente diversi.
In Inghilterra gli ambienti sono piccoli e vanno molto <i minidiffusori
In germania prediligono una gamma acuta in evidenza (per via della lingia)
A Bracciano ascotano musica a 140 dB e usano sistemi con il 120% di e dìfficienza...
ecc. ecc. ecc.
Ok, mi è chiaro il discorso, ma se vado a fare misure su un diffusore Dynaudio ed uno JBL, quali differenze riscontrerò?
TomCapraro ha scritto: 26/08/2021, 9:10
Se poi le misure non vengono considerate, e non vengono considerati anche i giudizi "di massa" bisogna espressamente dire: faccio come cavolo mi pare e piace e me ne frego di tutto.
Alla grande, al pari di un buon numero di altre persone (silenti il più delle volte, perchè hanno capito che discutere a nulla serve) che se ne strafregano dei (pilotati) giudizi di massa e della "bontà" di tutto ciò a cui l'orecchio non è sensibile. Tu di dove sei Tom? Se non disti molto e mi offri un ascolto...