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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 01/03/2018, 18:10
da Alessandro Cioni
MarioBon ha scritto:Estremizzando il tuo modo di vedere le cose si arriva all'elettrostatico (o isodinamico) ...
Si, ma solo per la massa mobile, che tende quasi a quella dell'aria che ha davanti.
Per tutto il resto no, a cominciare dalla banda passante.
L'elettrostatico è utilizzato sostanzialmente come monovia, o come gamma estesa a partire dai 2-300hz.
Questo significa che intermodula non poco.
Poi è un carico ostico, e passa una bella patata bollente all'ampli, soprattutto in gamma alta, che deve essere parecchio robusto e di conseguenza meno trasparente.
Poi c'è una differenza anche nella geometria d'emissione, l'ES è planare dipolare (a parte i Martin Logan che sono curvi), mentre il mio sistema emula una sorgente semi-cilindrica pertanto conserva la dispersione orizzontale.
Poi il range dinamico, che nell'ES è bassino, mentre nel mio caso si possono superare agevolmente rapporti di 1:1 con l'orchestra.

Per quello che ho sentito l'elettrostatico fa abbastanza bene solo la voce, o meglio, una sola voce.

Ultimamente ho aggiunto un'altra via in alto.
Mario, quando vieni a sentire il livello di trasparenza che ho raggiunto?

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 02/03/2018, 12:34
da MarioBon
in effetti mi riferivo proprio alla massa in movimento ed all'evevato numero di punti di applicazione della forza. Per il resto ci sono pregi e difetti ma si possono anche fare sistemi multivia.

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 03/03/2018, 19:13
da landscape12
Proprio approcciando gli array multivia ho finalmente capito perché gli elettrostatici appaiono così 'suadenti': tutto dipende proprio da come riproducono la gamma medioalta. Potrà sembrare provocatorio, ma non fanno altro che 'semplificare' il segnale, con l'aiuto degli ampli a valvole spesso e volentieri. La gamma che va dai 1500 ai 6000 hz è troppo densa di informazioni persino per le canoniche due vie in array deputate a riprodurre quell'intorno di frequenze. Ma questo fatto come lo spieghi ai piu?!?

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 04/03/2018, 9:32
da Grisulea
Non sono d'accordo. Le els suonano la gamma medio-alta così come lo fanno per una distorsione bassissima, una risposta ai transienti velocissima ma, soprattutto una direzionalità via via più marcata al salire della frequenza che rende l'ambiente sempre meno influente. Ne ho avute e ne ho misurate in ambiente alcune coppie, da Acoustat e quad, più di un modello, ed audiostatic. Eccellenti a basso volume con la testa inchiodata in un punto.

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 04/03/2018, 9:57
da MarioBon
i punti di debolezza dell'altoparlante dinamico sono:
- la forza di pilotaggio concencentrata in un punto (break-up della mambrana)
- mascheramento dovuto alla "riemersione" delle riflessioni interne (attraverso il diaframma)
- l'ampiezza dello spostamento (dovuto alla superficie limitata)
- possibilità di ottener SPL elevati

questi diventano i punti di forza dell'elettrostatico dove
- la forza è uniformememnte distribuita
- il funzionamento aa dipolo elimina il mascheramento
- l'ampiezza dello spostamento è ridotto dall'ampia superficie.

Per contro l'elettrostatico:
- il rendimento è più basso
- l'SPL ottenibile èmediamente basso (meno dell'altoparlante dinamico)
- la radiazione a bassa frequenza è limitata dalla radiazione dipolare
- la direttività aumenta con la frequenza

Nell'array
- la forza è più distribuita rispetto al singolo altoparlante ma meno che nell'elettrostatico
- i break up sono limitati perchè non vengono raggiunte le energie di soglia necessarie per innescarli
- SPL teoricamente elevato ma solo in campo lontano su angoli stretti
- il mascheramento può essere eliminato usando array a dipolo
- lo sposamento è limitato grazie alla superficie maggiore
- la compressione termica è praticamente nulla (la potenza è dvisa su molti dispositivi)
- il rendimento è più alto dell'elettrostatico
- la dispersione può essere gestita

In entrambe i casi le basse frequenze possono essere affidate a un woofer dinamico. Anche per l'altoparlante dinamico si può ridurre il mascheramento (specie in gamma media) e limitare lo spostamento (multivia).
Non entro nello specifico della risposta impulsiva che è nettamente a favore delle sorgenti puntiformi (e dipende dalla funzione di trasferimento prima ancora che dalla massa).

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 06/03/2018, 20:17
da landscape12
Grisulea ha scritto:Non sono d'accordo. Le els suonano la gamma medio-alta così come lo fanno per una distorsione bassissima, una risposta ai transienti velocissima ma, soprattutto una direzionalità via via più marcata al salire della frequenza che rende l'ambiente sempre meno influente. Ne ho avute e ne ho misurate in ambiente alcune coppie, da Acoustat e quad, più di un modello, ed audiostatic. Eccellenti a basso volume con la testa inchiodata in un punto.
Tutto vero. In realtà però al crescere della frequenza la membrana diventa sempre più pesante e non ottimale per la riproduzione di quelle frequenze. Te ne accorgi meno soltanto perché l'accentuata direttivita' da' l'impressione di maggior dettaglio

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 07/03/2018, 7:45
da TeoMarini

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 07/03/2018, 8:58
da Alessandro Cioni
Sono certamente trasduttori eccellenti.
Pensa a poterne utilizzare qualche centinaio...

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 07/03/2018, 9:19
da TeoMarini
Alessandro Cioni ha scritto:Sono certamente trasduttori eccellenti.
Pensa a poterne utilizzare qualche centinaio...
Te lo dico con simpatia:
TU SEI MATTO!!! :D :D :D

Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

Inviato: 07/03/2018, 10:39
da fab0
MarioBon ha scritto:i punti di debolezza dell'altoparlante dinamico sono:
...
- mascheramento dovuto alla "riemersione" delle riflessioni interne (attraverso il diaframma)
...
Mi permetto di estrapolare un solo punto di un discorso più ampio, non per omettere ma per focalizzare.
Per minimizzare questo punto debole, l'uso di geometrie oculate (per citarne un paio, nautilus-like o giya-like) e l'uso oculato del fonoassorbente (molto) possono determinare una "notevole" differenza in termini di riemissione? O sono accorgimenti poco più che palliativi?

Ciao,
Fabio