TeoMarini ha scritto:Scusatemi,eh...
tutti noi conosciamo che cos'è un "notch filter": un filtro che può cancellare una determinata frequenza con una precisione da "
punta di spillo"
Ora, se nella rilevazione della risposta in frequenza nel nostro ambiente troviamo una stazionaria con una "
bella"

voragine, con gli attuali sistemi è facilissima da eliminare: basta un software tipo JRiver...
Perché complicarsi la vita?

Supponiamo che la "voragine" sia profonda anche solo 10 dB. Per compensarla dobbiamo amplificare il segnale, a quella frequenza, di 10 dB. Di conseguenza riduciamo l'escursione dinamica dell'amplificatore, aumentiamo la distorsione degli altoparlanti e, sopratutto, aumentiamo il campo riflesso in tutto l'ambiente (se in un punto c'è un "buco" in un altro punto c'è un "picco").
Se usiamo il DRC il segnale di correzione al massimo ha ampiezza uguale al segnale che genera l'interferenza distruttiva. Questo è già un buon motivo.
C'è da dire che i buchi molto stretti non sono così fastidiosi perché non generano code che "allungano il suono" per cui, se non sono troppo larghi, si lasciano (l'orecchio li compensa).
Al contrario i picchi localizzati sono molto fastidiosi perché generano code che si estinguono dopo secondi (se si sente un "boooom" significa che la coda dura più di un secondo).
Quelli vanno corretti o almeno attenuati. Se si attenua, sia l'amplificatore che gli altoparlanti lavorano di meno (e si può ridurre la distorsione anche 3-10 volte).
Per questo, con il DRC, è opportuno mettere i diffusori in angolo: per consentire di correggere la gamma bassa dando la massima attenuazione.
Ora supponiamo di avere un ambiente con 4-5 modi normali fastidiosi a bassa frequenza (sotto 100-150 Hz). Situazione tipica negli ambienti tra 16 e 30 metri quadri: pochi modi normali ma forti e spaziati (ben udibili). Possiamo anche intervenire con un equalizzatore parametrico (anche se non corregge l'eccesso di fase ma a quelle frequenze l'orecchio non le sente). Intanto servono 4-5 filtri parametrici e poi bisogna mettersi lì e regolare i filtri facendo delle misure. Purtroppo picchi e buchi dipendono dalla posizione relativa di diffusori, pareti e punto di ascolto quindi, quando si cambia qualche cosa, si devono "risintonizzare" i filtri. Il DRC, a questo punto, è più pratico.
Quando l'ambiente è molto grande è possibile che si formi un unico modo (onda stazionaria) fastidiosa e quindi un singolo filtro parametrico potrebbe essere sufficiente. In passato la Infinity ha commercializzato un sistema di altoparlanti corredato da un equalizzatore parametrico per attenuare il primo modo.
Il DRC è uno strumento che, se applicato richiedendo la piattezza della risposta senza badare ad altro, può essere anche controproducente. Se applicato con accortezza migliora non solo la risposta in frequenza ma anche (e non poco) la distorsione.