Fabrizio Calabrese e i problemi di NESSIE

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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#261 Messaggio da NomeUtente »

Interference ha scritto: 15/07/2021, 21:25A Le Mans c'è un master internazionale in elettroacustica, credo l'unico a livello europeo.
Azz... sembra un bel corso.
Con elettroacustica cosa intendete? Saper mettere due altoparlanti su un pannello e combinare qualche componente per fare il crossover?
In Italia la tradizione industriale non si è mai tradotta in un'offerta accademica.
A grandi linee e' come dici.
finto professionista che non ha coraggio di firmarsi con nome e cognome - anonimo & incompetente & nullita' - il peggiore di tutti - pataccaro difensore di pataccari - feccia maleodorante [cit. "il progettista VERO (since 1972)"]
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#262 Messaggio da MarioBon »

NomeUtente ha scritto: 15/07/2021, 19:08 Mario (admin), tu come hai iniziato? Hai fatto un corso di elettroacustica?
Quando avevo 14 anni (1968) mio padre mi regalò un piccolo impianto stereo (acquistato da Barera a Venezia). Lo ascoltai ma non mi piaceva e decisi di farmi i diffusori da solo. Nella mia ignoranza puntai sui diffusori perché il suono usciva da lì. Andai alla Milani Electro (vicino a Treviso) che mi fornì degli altoparlanti con i quali costruii il mio primo kit a 2 vie con woofer da 7". Poi realizzai diversi kit (ricordo in particolare un Peerles). Quindi iniziarono le pubblicazioni di SUONO che mi fu segnalato dal mio amico Giovanni Selvatico (anche lui appassionato che si era costruito una coppia di Kef con il 5" ed il T27).
Ho studiato tutto quello che ha trovato (internet non esisteva) ma la svolta è venuta 8 ani più tardi quando ho frequentato il corso di Fisica II. A quel punto ho cominciato a capire quello che stavo facendo. Come tesi ho realizzato una piccola camera anecoica per fare misure di interferenza. Per la tesi ho usato la mia strumentazione (il primo Neutrik portatile).
Dato che non disponevo di una camera anecoica ho studiato (e anche sviluppato) tecniche di misura alternative in ambiente.
Ho scritto tutti i programmi di simulazione e analisi spettrale da solo. I primi woofer li ho progettati per la EB Acoustic di Bonafede di Oleggio (NO) (Faital e Vifa) negli anni '80 (ero progettista e responsabile della produzione). Il primo articolo è stato pubblicato da SUONO nel 1983. Nel novembre 2003 un altro amico, Aldo Girardini, mi ha segnalato alla Opera con cui è iniziata la collaborazione poi estesa alla Unison. Da giugno 2021 mi occupo di acustica ma non più in campo HiFi.
Per concludere per quanto riguarda l'elettroacustica sono un autodidatta e la laurea in Fisica Elettronica che mi ha molto facilitato. Questo non significa che senza una laurea non si possa progettare un sistema di altoparlanti. Se dovessi dare un consiglio direi di studiate bene (ma molto bene) la Teoria dei Segnali che è l'unica cosa che non si può comprare già fatta.
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#263 Messaggio da MarioBon »

NomeUtente ha scritto: 15/07/2021, 22:00 Con elettroacustica cosa intendete? Saper mettere due altoparlanti su un pannello e combinare qualche componente per fare il crossover?
L'elettroacustica è la scienza che studia i dispositivi per la registrazione e la produzione del suono (dal microfono all'altoparlante compreso tutto quello che sta tra i due) . Comprende l'acustica ma anche l'elettronica (in tutti i suoi aspetti) e una serie di complementi (dai materiali alla psicoacustica alla fisiologia). E' una delle scienze più interdisciplinari. Alla fine riesci a prendere due altoparlanti, montarli in una cassa e realizzare un cross-over. Con un po' di fortuna suona decentemente anche senza aver studiato. Se usi un largabanda basta una dose di fortuna inferiore.
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#264 Messaggio da MarioBon »

Nel frattempo viene confermato ancora una volta che i colpevoli erano gli amplificatori E800 (almeno per il sistema Nessie di LZ).
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#265 Messaggio da NomeUtente »

MarioBon ha scritto: 16/07/2021, 11:48
NomeUtente ha scritto: 15/07/2021, 22:00 Con elettroacustica cosa intendete? Saper mettere due altoparlanti su un pannello e combinare qualche componente per fare il crossover?
L'elettroacustica è la scienza che studia i dispositivi per la registrazione e la produzione del suono (dal microfono all'altoparlante compreso tutto quello che sta tra i due) . Comprende l'acustica ma anche l'elettronica (in tutti i suoi aspetti) e una serie di complementi (dai materiali alla psicoacustica alla fisiologia). E' una delle scienze più interdisciplinari. Alla fine riesci a prendere due altoparlanti, montarli in una cassa e realizzare un cross-over. Con un po' di fortuna suona decentemente anche senza aver studiato. Se usi un largabanda basta una dose di fortuna inferiore.
In pratica almeno 10/15 anni di studi.
Se prendo il Merhaut (Theory of Electroacoustics - Mc Graw Hill) sono 317 pagine numerate. Manca tutta la parte di elettronica, psicoacustica, marketing, sviluppo sw & hw, falegnameria, tornitura, stampaggio, disegno tecnico, sicurezza macchine, taglio fili elettrici e crimpatura faston, ecc. ... hanno sbagliato il titolo?
'Ste ditte non possono accontentarsi di uno studente che si e' sparato cinque anni di universita' o politecnico e un corso in acustica dal Farina?

La Sonus Faber ha iniziato dall'idea di una persona che faceva un mestiere diverso da quello dello scienziato elettroacustico. Immagino che lo stimolo iniziale sia anche partito dalla insoddisfazione di quello che era reperibile sul mercato, che fosse progettato o no da scienziati elettroacustici.
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#266 Messaggio da NomeUtente »

MarioBon ha scritto: 16/07/2021, 11:38
NomeUtente ha scritto: 15/07/2021, 19:08 Mario (admin), tu come hai iniziato? Hai fatto un corso di elettroacustica?
Quando avevo 14 anni (1968) mio padre mi regalò un piccolo impianto stereo (acquistato da Barera a Venezia). Lo ascoltai ma non mi piaceva e decisi di farmi i diffusori da solo. Nella mia ignoranza puntai sui diffusori perché il suono usciva da lì. Andai alla Milani Electro (vicino a Treviso) che mi fornì degli altoparlanti con i quali costruii il mio primo kit a 2 vie con woofer da 7". Poi realizzai diversi kit (ricordo in particolare un Peerles). Quindi iniziarono le pubblicazioni di SUONO che mi fu segnalato dal mio amico Giovanni Selvatico (anche lui appassionato che si era costruito una coppia di Kef con il 5" ed il T27).
Ho studiato tutto quello che ha trovato (internet non esisteva) ma la svolta è venuta 8 ani più tardi quando ho frequentato il corso di Fisica II. A quel punto ho cominciato a capire quello che stavo facendo. Come tesi ho realizzato una piccola camera anecoica per fare misure di interferenza. Per la tesi ho usato la mia strumentazione (il primo Neutrik portatile).
Dato che non disponevo di una camera anecoica ho studiato (e anche sviluppato) tecniche di misura alternative in ambiente.
Ho scritto tutti i programmi di simulazione e analisi spettrale da solo. I primi woofer li ho progettati per la EB Acoustic di Bonafede di Oleggio (NO) (Faital e Vifa) negli anni '80 (ero progettista e responsabile della produzione). Il primo articolo è stato pubblicato da SUONO nel 1983. Nel novembre 2003 un altro amico, Aldo Girardini, mi ha segnalato alla Opera con cui è iniziata la collaborazione poi estesa alla Unison. Da giugno 2021 mi occupo di acustica ma non più in campo HiFi.
Per concludere per quanto riguarda l'elettroacustica sono un autodidatta e la laurea in Fisica Elettronica che mi ha molto facilitato. Questo non significa che senza una laurea non si possa progettare un sistema di altoparlanti. Se dovessi dare un consiglio direi di studiate bene (ma molto bene) la Teoria dei Segnali che è l'unica cosa che non si può comprare già fatta.
Oops... questo post mi era scappato... pardon!
Leggo che piu' o meno s'e' iniziato tutti come scrivi.
Il mio primo esperimento e' stato a 14 anni con un altoparlante da portiera montato su una faccia di un bidone in lamiera :D :D :D :D :D
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#267 Messaggio da Interference »

NomeUtente ha scritto: 16/07/2021, 12:46 In pratica almeno 10/15 anni di studi.
Se prendo il Merhaut (Theory of Electroacoustics - Mc Graw Hill) sono 317 pagine numerate. Manca tutta la parte di elettronica, psicoacustica, marketing, sviluppo sw & hw, falegnameria, tornitura, stampaggio, disegno tecnico, sicurezza macchine, taglio fili elettrici e crimpatura faston, ecc. ... hanno sbagliato il titolo?
'Ste ditte non possono accontentarsi di uno studente che si e' sparato cinque anni di universita' o politecnico e un corso in acustica dal Farina?

La Sonus Faber ha iniziato dall'idea di una persona che faceva un mestiere diverso da quello dello scienziato elettroacustico. Immagino che lo stimolo iniziale sia anche partito dalla insoddisfazione di quello che era reperibile sul mercato, che fosse progettato o no da scienziati elettroacustici.

Da quel che so SF ha assunto un ingegnere junior uscito proprio da Le Mans (già mi immagino le scene a far dialogare in inglese un francese con dei veneti :mrgreen: ) ma impiega anche qualche progettista con formazione diversa.

A mio parere il modello "prendi un ingegnere meccanico/elettronico e formalo in azienda" ha il difetto di non produrre un know how condiviso che è poi quello che dovrebbe offrire un corso universitario. Il rischio è quello di reinventare la ruota e trovarsi con dieci definizioni diverse degli stessi principi e concetti.
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#268 Messaggio da Interference »

A mio parere una questione cardine dell'elettroacustica rimane il capire quali caratteristiche un sistema di altoparlanti deve esibire per garantire la miglior resa percepita possibile.

Su questo c'è stato molto lavoro e in particolare credo che un testo centrale sia "Sound Reproduction: The Acoustics and Psychoacoustics of Loudspeakers and Rooms" di Floyd Toole.
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#269 Messaggio da NomeUtente »

Interference ha scritto: 16/07/2021, 14:38
NomeUtente ha scritto: 16/07/2021, 12:46 In pratica almeno 10/15 anni di studi.
Se prendo il Merhaut (Theory of Electroacoustics - Mc Graw Hill) sono 317 pagine numerate. Manca tutta la parte di elettronica, psicoacustica, marketing, sviluppo sw & hw, falegnameria, tornitura, stampaggio, disegno tecnico, sicurezza macchine, taglio fili elettrici e crimpatura faston, ecc. ... hanno sbagliato il titolo?
'Ste ditte non possono accontentarsi di uno studente che si e' sparato cinque anni di universita' o politecnico e un corso in acustica dal Farina?

La Sonus Faber ha iniziato dall'idea di una persona che faceva un mestiere diverso da quello dello scienziato elettroacustico. Immagino che lo stimolo iniziale sia anche partito dalla insoddisfazione di quello che era reperibile sul mercato, che fosse progettato o no da scienziati elettroacustici.

Da quel che so SF ha assunto un ingegnere junior uscito proprio da Le Mans (già mi immagino le scene a far dialogare in inglese un francese con dei veneti :mrgreen: ) ma impiega anche qualche progettista con formazione diversa.
Adesso. Quando hanno iniziato l'attivita'?
A mio parere il modello "prendi un ingegnere meccanico/elettronico e formalo in azienda" ha il difetto di non produrre un know how condiviso che è poi quello che dovrebbe offrire un corso universitario. Il rischio è quello di reinventare la ruota e trovarsi con dieci definizioni diverse degli stessi principi e concetti.
Interference, stiamo parlando di diffusori acustici. Da quando l'hanno inventato, l'altoparlante attuale somiglia molto a quello di Rice-Kellogg. Vero che in 100 anni ha subito miglioramenti... un diffusore acustico e' sempre fatto da minimo un altoparlante e un mobile, poi ci sono le varianti con piu' di un altoparlante e una rete crossover.
Si gira sempre li attorno.
Morto un progettista di diffusori se ne fa un altro. Mi fa strano una cosa: sapendo che il vecchio progettista prima o poi li avrebbe lasciati non si siano dati da fare a telefonare a Le Mans prima del bye-bye.
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Re: Fabrizio Calabrese e i problemi di Nessie

#270 Messaggio da MarioBon »

NomeUtente ha scritto: 16/07/2021, 12:46 La Sonus Faber ha iniziato dall'idea di una persona che faceva un mestiere diverso da quello dello scienziato elettroacustico. Immagino che lo stimolo iniziale sia anche partito dalla insoddisfazione di quello che era reperibile sul mercato, che fosse progettato o no da scienziati elettroacustici.
Ti garantisco che Serblin, all'inizio, aveva dei progettisti (italiani, danesi, norvegesi,...) ne ho conosciuto almeno tre personalmente. I primissimi modelli sono stati realizzati da un italiano. Serblin sceglieva l'estetica (musicale e non).
Il suo merito è di aver elevato il diffusore acustico ad elemento di arredamento con un certo gusto estetico.
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