Da un punto di vista olistico considero personalmente l'impossibilità di "scomposizione" delle parti.Polin ha scritto:Personalmente il mio riferimento verteva,invece, sul fatto che l'uso del termine "imperfezione" non lascia ulteriore spazio ad eventuali possibili approfondimenti sulla tematica affrontata.
Indipendentemente dall'evento fisico se sia più o meno correttamente o identicamente ripetibile(almeno strumentalmente),la costruzione (mentale) del suono, servendosi (necessariamente) della memoria,conterrebbe comunque elementi di comparazione (modellizzati) non assolutamente normalizzabili in termini fisici.
Ogni "parte" è legata strettamente con un altra, per cui scaturiranno fenomeni imprevedibili, la cui incidenza è a sua volta poco quantificabile.
Dunque, durante un ascolto ""concreto"" basta semplicemente una telefonata "in mezzo" per trasformare la precedente "concretezza" in qualcosa di diverso, quindi percepire tutt'altre cose senza che nulla sarà cambiato nell'evento fisico.
La "telefonata in mezzo" a sua volta provocherà determinate variazioni, poco quantificabili, su individui diversi.