MarioBon ha scritto: 29/09/2021, 13:58
Per definizione il rumore non è correlato con il segnale utile altrimenti si chiama disturbo.
La definizione a mio parere non cambia il concetto di fenomeno estraneo (non correlato quindi) al campo sonoro riprodotto!
MarioBon ha scritto: 29/09/2021, 13:58
Il rumore che provoca il trascinamento della puntina sul disco non è correlato con la musica.
Se per non correlato s'intende che non è presente nella registrazione del master (prima c'erano solo quelli analogici) allora di dò ragione,ma quando la catena di riproduzione aggiunge del rumore questo diventa parte del programma e quindi ,di conseguenza, diventa correlato alla stessa riproduzione e l'apparato uditivo lo interpreta come tale: anche per questa ragione è importante ridurlo al minimo possibile.
MarioBon ha scritto: 29/09/2021, 13:58
L'apparato uditivo ha una dimanica teorica di 110 dB (posta l'udibilità a 10 e il dolore 120) ma questo non significa che possa percepire contemporaneamente un suono molto debole ed un suono molto forte.
Attualmente per le curve isofoniche si dovrebbe far riferimento alla ISO 226:2003 che è comunque ricavata con correzzioni applicate alle precedenti e da queste se ne deduce che la dinamica teorica apprezzabile è comunque inferiore a 110dB ma si comprime fortemente alle frequenze basse e leggermente a quelle alte.
Per le basse frequenze varrebbe ca 50dB mentre per le alte varrebbe ca 90dB.
In ogni caso queste curve sono state ricavate tenedo presente solo stimoli puri in quanto sarebbe impossibile misurare la risposta audiometrica isofonica con stimoli complessi simili ad uno spettro acustico di una programma musicale.
MarioBon ha scritto: 29/09/2021, 13:58
Se l'amplificazione cocleare non è attiva la dinamica è 40 dB inferire (70 dB) e poi interviene la riduzione di sensibilità prodotto dalla tensione del timpano e dalla trasmissibilità della catena degli ossicini. In sostanza il limite superiore è fisso ma quello inferiore è variabile e aumenta velocemente (come lo slw rate meccanico del tempano e della catena degli ossicini) in presenza di suoni più forti mentre si abbassa molto più lentamente (10-15 minuti) qunado i suoni forti cessano.
Alla fine la dinamica reale di riduce a non più di 60 dB (più probabilmente prossima a 40 dB).
Questo giustifica tutta una serie di fenomeni, per esempio la tollerabilità della distorsione non lineare e la sensibiltà al rumore.
L'amplificazione cocleare,da quello che mi risulta,non funziona in questo modo nel senso che si attiva o meno ma permette all'apparato uditivo di rispondere in modo da poter amplificare gli stimoli di basso livello quando superano una certa soglia,quella di udibilità, nella banda di frequenze tipiche della voce umana al solo scopo di facilitare la comprensione del linguaggio.
TomCapraro ha scritto: 29/09/2021, 14:48
Cosa...che il rumore di trascinamento non produca una tale differenza da non comparire alle misure ?
Ho in archivio qualsiasi tipo di rilevazione e confronto alle misure.
Basta che tu mi richieda nello specifico cosa vorresti osservare.
Non mi riferivo a questo Tom!
Facevo riferimento alla tua asserzione secondo la quale il tuo impianto scompare al punto che l'evento sia valutabile alla stesso stregua di quello reale...e su questo aspetto mi chiedevo se ci fosse,a tuo parere,un riscontro strumentale.