Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...
Inviato: 23/06/2019, 12:34
Sempre su questo tema c'è un altro esperimento che può fare chiunque abbia due diffusori e un amplificatore. Lo schema è qui sotto.

Rg è unresistore esterna che, volendo, possiamo collegare ma che non è essenziale.
Prendiamoi due diffusori e colleghiamoli in parallelo (questo equivale a porre Rg = infinito come se l'ampli fosse in generatore ideale di corrente) . Ora muoviamo con la mano il woofer destro e osserviamo che il sinistro si muove di conseguenza. Questo dimostra che un generatore di corrente ideale non può "controllare" ilmoto del woofer (einfatti il fattore di smorzamentoè nullo). La forza impressa dalla mano ha mosso la bobina nel campo magnetico del traferro generando una tensione che ha messo in moto l'altoparlante sinistro.
Ora colleghiamo i due altoparlanti (sempre in parallelo) all'uscita dell'amplificatore.
L'amplificatore deve essere acceso ma il segnale in ingresso deve essere nullo.
In questo caso Rg è nulla. Questa condizione rappresenta le effettive condizionid'uso del nostro impianto.
Se
- l'impedenza di uscita dell'amplificatore è nulla
- l'amplificatore possiede risposta estesa alla continua
Allora muovendo il woofer Dx quello a Sx resterà fermo (o si muoverà molto meno). Questo dimostra cheun amplificatore con fattore di smorzamentonon nullo è in grado di controllare il moto del woofer.
Se l'amplificatore ha al suo interno degli accoppiamenti in alternata o ha un trasformatore di uscita allora si muoverà anche il woofer Sx. L'ampiezza del moto, comunque diminuirà all'aumentare della frequenza di eccitazione.
Attribuendo un valore al resisteore Rg si modifica il fattore di smorzamento dell'amplificatore e si possono simulare pià condizioni diverse (il massimo valore del fattore di smorzamento resta quello proprio dell'amplificatore).

Rg è unresistore esterna che, volendo, possiamo collegare ma che non è essenziale.
Prendiamoi due diffusori e colleghiamoli in parallelo (questo equivale a porre Rg = infinito come se l'ampli fosse in generatore ideale di corrente) . Ora muoviamo con la mano il woofer destro e osserviamo che il sinistro si muove di conseguenza. Questo dimostra che un generatore di corrente ideale non può "controllare" ilmoto del woofer (einfatti il fattore di smorzamentoè nullo). La forza impressa dalla mano ha mosso la bobina nel campo magnetico del traferro generando una tensione che ha messo in moto l'altoparlante sinistro.
Ora colleghiamo i due altoparlanti (sempre in parallelo) all'uscita dell'amplificatore.
L'amplificatore deve essere acceso ma il segnale in ingresso deve essere nullo.
In questo caso Rg è nulla. Questa condizione rappresenta le effettive condizionid'uso del nostro impianto.
Se
- l'impedenza di uscita dell'amplificatore è nulla
- l'amplificatore possiede risposta estesa alla continua
Allora muovendo il woofer Dx quello a Sx resterà fermo (o si muoverà molto meno). Questo dimostra cheun amplificatore con fattore di smorzamentonon nullo è in grado di controllare il moto del woofer.
Se l'amplificatore ha al suo interno degli accoppiamenti in alternata o ha un trasformatore di uscita allora si muoverà anche il woofer Sx. L'ampiezza del moto, comunque diminuirà all'aumentare della frequenza di eccitazione.
Attribuendo un valore al resisteore Rg si modifica il fattore di smorzamento dell'amplificatore e si possono simulare pià condizioni diverse (il massimo valore del fattore di smorzamento resta quello proprio dell'amplificatore).