La prevedibilità della risposta in ambiente è possibile, a priori, solo negli ambienti sabiniani e nella banda di frequenza superiore alla frequenza di Schroedinger (dove i modi normali sono trattabili statisticamente). Al di sotto di tale frequenza dominano i modi normali e la risposta dipende dalle dimensioni e dalla posizione di altoparlanti e punto di ascolto.
Un ambiente sabiniano è tale quando il tempo di riverberazione è correttamente previsto dalla espressione di Sabine e dipende solo dal volume e dal fonoassorbimnto medio delle pareti. Questo succede se il campo riflesso è perfettamente diffuso e questo a sua volta richiede che il coefficiente di fonoassorbimento sia omogeneo (uguale a tutte le frequenze) e omogeneamente distribuito (uguale su tutte le superfici). Il tutto funziona se l'assorbimento medio non supera il 10%. Si tratta quindi di ambienti "vivi" con tempi di riverbero T60 abbondanti rispetto a quanto richiesto (da 0.3 a 0.5 secondi per 56 metri cubi). Perché si usa questo concetto? piuttosto che niente è meglio piuttosto, almeno ci si fa una idea di massima.
Nell'ambiente sabiniano il livello del campo riflesso dipende dalla sorgente e dall'ambiente (ma è indipendente dalle posizioni).
Nell'ambiente sabiniano, in funzione del sistema di altoparlanti, e della posizione dell'ascoltatore, resta definito il rapporto tra suono diretto e suono riflesso.
L'altra cosa importante, legata alle dimensioni dell'ambiente ed alla dispersione del sistema di altoparlanti, è l'ITG ovvero il tempo che intercorre tra l'arrivo del suono diretto e della (sua) prima riflessione. Nei teatri più grandi l'ITG arriva a 40 mS ed è tipicamente maggiore di 10 mS. In ambiente domestico è inferiore a 5 mS.
L'ITG determina la Chiarezza del messaggio. L'ITG dell'ambiente di ascolto dovrebbe essere superiore all'ITG dell'ambiente dove è avvenuto l'evento musicale.
Nessun ambiente domestico è sabiniano quindi tutte le caratteristiche (dall'ITG al T60 ecc.) dipendono dalle specifiche caratteristiche dell'ambiente, dalle specifiche caratteristiche della sorgente, dalla specifica posizione della sorgente e del punto di ascolto.
Può succedere di tutto.
Il DRC ci libera dalle code sonore dei modi normali ed è di grande aiuto. Di seguito un esempio che mostra come la posizione di fonoassorbente, sorgente e punto di ascolto determina il risultato.
Nella prima situazione un sistema direttivo genera campo riflesso nella seconda molto meno.
la prossima è una control room dove l'ITG è aumentato facendo passare le riflessioni dietro il punto di ascolto (dove vengono assorbite e/o diffuse). Le soluzioni migliori sono quelle con l'assorbente alle spalle dell'ascoltatore. Questi tipo di controll room è detto FRZ (zona prina di riflessioni). E' un modo per aumentare ITG in ambienti limitati.