Avrai fatto battaglie con gli audiofili
Chi è progettista di acustica ambientale o chi lavora nell'ambito della ripresa sonora, queste cose normalmente le sa bene.
Ciao
PS in realtà mi risulta che si faccia uno studio selettivo per bande di frequenza.
DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.(cc)
- The_bastonator
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- TomCapraro
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Osserva il funzionamento di questo "diffusore elettronico" (E-Trap) che serve soltanto per mandare impulsi in controfase.Calbas ha scritto:Non mi è chiaro come si possa eliminare il suono riflesso usando lo stesso Ap che genera il suono diretto.
Forse si sovrappone un segnale con fase diversa?
Nell'esempio grafico il risultato corretto sembra partire con un ritardo rispetto al segnale originale, quindi si trova disallineato con gli altri AP.
Noterai che si aziona "dopo un certo lasso di tempo" in quanto le riflessioni non arrivano contemporaneamente con il suono diretto.
L'oggetto ha un rilevatore microfonico, quindi funziona in real time e "spara" dei treni d'impulso in modo progressivo riducendo la coda.
Sotto sotto il DRC fa una cosa simile, solo che il lavoro lo fa svolgere all'altoparlante stesso, quindi il sistema di riproduzione si occupa attivamente di mandare qualche impulso in controfase.
Quello che bisogna sapere è questo: poniamo che all'ascoltatore sopraggiunga il suono diretto e successivamente la relativa riflessione (mettiamo 10ms dopo).
Con i sistemi ad inversione di fase manderemo un impulso 10ms DOPO il segnale diretto e cancellerebbe questa riflessione, uno potrebbe pensare tutto qui ? semplice! invece no, perchè anche l'impulso in controfase verrebbe riflesso, quindi creerebbe un altra riflessione, paradossalmente, dello stesso segnale che viene iniettato per cancellarla, allora il sistema dovrebbe rimandare un altro segnale che verte a cancellare la riflessione della riflessione che precedentemente aveva cancellato la prima, in soldoni si formerebbe un movimento quasi perpetuo di segnali riflessi e cancellati finquando l'energia termina la sua corsa.
Questi però erano i -primi sistemi- e non è che non funzionassero...
Il DRC odierno opera in questo modo, però gli impulsi rimangono parziali, vale a dire: cancellano razionalmente un segmento in frequenza e poi basta. (tanto l'energia se si porta sotto una certa soglia non viene più percepita, quindi sovrastata dal segnale diretto successivo, prevalente).
Dobbiamo considerare che più si allunga il treno temporale d'impulsi, e più dovrebbero risultare precisi in modo da centrare il suono riflesso: diversamente ascolteremmo (se sfasati) il suono del segnale di correzione e perderemmo trasparenza e intelligibilità (una forma di artefatto)
saluti, Tom
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
In realtà, in questo caso, gli audiofili avrebbero ascoltato meglio.The_bastonator ha scritto:Avrai fatto battaglie con gli audiofili
Chi è progettista di acustica ambientale o chi lavora nell'ambito della ripresa sonora, queste cose normalmente e sa bene.
Ciao
PS in realtà mi risulta che si faccia uno studio selettivo per bande di frequenza.
Si trattava piu che altro di un individuo che credeva di essere la fusione di Sabine, Beranek e Allison messi assieme.
saluti, Tom
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Il campo riverberato viene dedotto dal tempo di riverberazione T60. Il T60 viene misurato su terzi di ottava o su ottave normalmente centrate da 125 a 4000 Hz (5 ottave). Tale scelta è determinata dai dati disponibili relativi ai materiali fonoassorbenti.The_bastonator ha scritto:...PS: in realtà mi risulta che si faccia uno studio selettivo per bande di frequenza.
http://www.mariobon.com/Articoli_FA/FA_ ... alfa_1.pdf
Per i materiali isolanti i dati sono disponibili da 63 a 4000 Hz (6 ottave).
http://www.mariobon.com/Articoli_FA/FA_ ... amento.htm
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Appunto, l'RT 60 non è costante in funzione della frequenza.
Chi fa progettazione acustica di studi ed auditorium, sa per quali bande di frequenza è preferibile una maggiore attenuazione del campo riverberato rispetto ad altre.
TB
Chi fa progettazione acustica di studi ed auditorium, sa per quali bande di frequenza è preferibile una maggiore attenuazione del campo riverberato rispetto ad altre.
TB
MarioBon ha scritto:Visto il risultato del restauro della Scala di Milano e quanto fatto all'auditorio di Roma... speriamo che oggi sia così.
- Flavio
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Ciao Tom,
leggo il tuo dettagliato "report" e mi pare che si sia d'accordo su tutto, mi era sembrato che non concordassi su quanto avevo detto nell'altro thread relativamente all'equivalenza di attenuazione vs. amplificazione+attenuazione ma mi sembra non sia così... bene
C'è accordo anche sulla osservazione, tua e di Bastonator, che "una certa quantità di suono riflesso", con riferimento alle riflessioni laterali, ci vuole.
E' infatti quanto indicato nella sezione SOME REFLECTIONS ARE GOOD, SOME BAD di questo documento:
http://diracdocs.com/on_room_correction.pdf
nel quale si spiega come le riflessioni provenienti da fronte e retro vadano ridotte molto più di quelle laterali.
In questo nuovamente vengono in aiuto le nove misurazioni di Dirac Live, nel documento si spiega come.
Flavio
leggo il tuo dettagliato "report" e mi pare che si sia d'accordo su tutto, mi era sembrato che non concordassi su quanto avevo detto nell'altro thread relativamente all'equivalenza di attenuazione vs. amplificazione+attenuazione ma mi sembra non sia così... bene
C'è accordo anche sulla osservazione, tua e di Bastonator, che "una certa quantità di suono riflesso", con riferimento alle riflessioni laterali, ci vuole.
E' infatti quanto indicato nella sezione SOME REFLECTIONS ARE GOOD, SOME BAD di questo documento:
http://diracdocs.com/on_room_correction.pdf
nel quale si spiega come le riflessioni provenienti da fronte e retro vadano ridotte molto più di quelle laterali.
In questo nuovamente vengono in aiuto le nove misurazioni di Dirac Live, nel documento si spiega come.
Flavio
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
- TomCapraro
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Si, concordo sul fatto che può esserci anche un esaltazione, però quando le condizioni lo permettono.
Se effettuata in modo diciamo " automatizzato" ovvero quando è applicata ovunque, può incontrare dei problemi.
Ad esempio chi possiede delle piccole torri distanziate dalle pareti di fondo e amplificate con riserve di watt precarie...beh...sarebbe assai azzardato.
Ora dal momento che il 90% degli impianti audiofili sono strutturati ""in un certo modo"" non vorrei che alla fine il consiglio (precauzionale) di limitarsi ad attenuare non porti alla fine dei benefici.
Se effettuata in modo diciamo " automatizzato" ovvero quando è applicata ovunque, può incontrare dei problemi.
Ad esempio chi possiede delle piccole torri distanziate dalle pareti di fondo e amplificate con riserve di watt precarie...beh...sarebbe assai azzardato.
Ora dal momento che il 90% degli impianti audiofili sono strutturati ""in un certo modo"" non vorrei che alla fine il consiglio (precauzionale) di limitarsi ad attenuare non porti alla fine dei benefici.
saluti, Tom
- Flavio
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Certamente il sistema di diffusori più amplificatore deve permettere di applicare la correzione senza andare in clipping, ma che si intervenga sull'equalizzazione in sola attenuazione non credo faccia differenza rispetto ad amplificazione+attenuazione perchè nel primo caso dovrò alzare maggiormente il volume generale per raggiungere la stessa SPL di quella frequenza.
In altre parole, che sia sola attenuazione o amplificazione+attenuazione, nel caso di limitazioni del sistema la sola soluzione è abbassare il volume di ascolto...
o mi sfugge qualcosa?
In altre parole, che sia sola attenuazione o amplificazione+attenuazione, nel caso di limitazioni del sistema la sola soluzione è abbassare il volume di ascolto...
o mi sfugge qualcosa?
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- TomCapraro
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Spetta Flavio, non vorrei che per "amplificazione" intendessi il livello totale del filtro, ovvero: vengono attenuati i picchi nello spettro per poi amplificare l'intero livello generale della banda.
In questo caso sono perfettamente d'accordo poichè, appunto, in assenza di amplificazione si dovrebbe alzare di conseguenza il volume del preamplificatore (o ampli integrato) pena una percezione piu bassa del volume da parte dell'utente finale in quanto "orfana del livello azzerato dei picchi" a cui poteva essere abituato.
Oltretutto in questo modo NON si rischia nulla, nè per la distorsione del diffusore, e nemmeno per l'ampli in quanto si sfrutta l'omogeneità della risposta in frequenza.
In questo caso sono perfettamente d'accordo poichè, appunto, in assenza di amplificazione si dovrebbe alzare di conseguenza il volume del preamplificatore (o ampli integrato) pena una percezione piu bassa del volume da parte dell'utente finale in quanto "orfana del livello azzerato dei picchi" a cui poteva essere abituato.
Oltretutto in questo modo NON si rischia nulla, nè per la distorsione del diffusore, e nemmeno per l'ampli in quanto si sfrutta l'omogeneità della risposta in frequenza.
saluti, Tom
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Comunque per l'uso del DRC si deve partire da un ambiente d'ascolto già buono di partenza.
Il DRC serve ad affinare tale situazione altrimenti si mangia buona parte della riserva dinamica dell'amplificazione e dei diffusori e tutti i problemi che ne derivano (intermodulazione, ecc.)
Non si può pensare di partire da una acustica pessima e cercare di metterla a posto con il DRC.
Ciao
Il DRC serve ad affinare tale situazione altrimenti si mangia buona parte della riserva dinamica dell'amplificazione e dei diffusori e tutti i problemi che ne derivano (intermodulazione, ecc.)
Non si può pensare di partire da una acustica pessima e cercare di metterla a posto con il DRC.
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