Re: Equalizzazione: tecniche a confronto
Inviato: 15/03/2018, 10:26
Al di la della mancanza di tempo, non avrei comunque modo. Tutto il mio sistema audio è basato su Linux.Felix ha scritto: Se vuoi provarlo fanno la trial di 14gg...
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Al di la della mancanza di tempo, non avrei comunque modo. Tutto il mio sistema audio è basato su Linux.Felix ha scritto: Se vuoi provarlo fanno la trial di 14gg...
Grazie. Non c'è modo di avere DRC su Mac, magari compilato dalla versione per linux, visto che sempre di unix si tratta, senza dover virtualizzare windows?Dindy ha scritto:Al di la della mancanza di tempo, non avrei comunque modo. Tutto il mio sistema audio è basato su Linux.Felix ha scritto: Se vuoi provarlo fanno la trial di 14gg...
E una domanda ridicola la miaDindy ha scritto:Chiedo venia, ma non ho capito cosa intendi dire.AntoninoLeone ha scritto: Solo una curiosità se si sfasa il segnale di correzione rispetto il centro della riflessione si dovrebbe ottenere lo stesso errore che si manifesta nella simulazione di F.Calabrese
Senza alcuna pretesa e se ne avete voglia potremmo anche osservarlo?
Se sparassimo l'impulso così com'è ovviamente dovremmo tenere conto dei limiti dell'impianto e più forte di tanto non potremmo riprodurlo. Supponendo di poter portare il livello a 90 dB e di avere un rumore di fondo di 40 dB (sorvolo su pesature e menate varie, è per capirci), valori plausibili nella realtà, si otterebbe un rapporto S/N di soli 50 dB, un po' pochi anche per equalizzare. I primi sistemi (p.e. TACT audio) sparavano una pletora di impulsi, mediandoli tra di loro per abbassare il rumore. Una soluzione un po' rozza, non priva di difetti, ma che bene o male per equalizzare bastava.MarioBon ha scritto:in realtà, avendo limitato la banda passante, si noteranno delle piccole oscillazioni che precedono e seguono il picco principale.
La tecnica tramite sweep ha tutta un'altra serie di vantaggi, quali la robustezza in presenza di fenomeni non lineari, che vengono separati dalla componente lineare evitando gli artefatti che sono tipici, per esempio, dell'MLS. Ha anche alcune controindicazioni, per l'uso audio tutte facilmente gestibili. Chi vuole i dettagli si legga il documento, dove sono spiegati con dovizia di particolari. Nella sostanza per i nostri scopi è una tecnica praticamente ideale.MarioBon ha scritto:Il vantaggio dello sweep logaritmico è che le componenti di distorsione si trovano spostate di un intervallo fisso rispetto alla fondamentale e questo rende facile "intercettarle" o "reiettarle". Si vedano gli articoli di Farina.
Lui la tecnica necessaria la conosce bene, e grazie a questa conoscenza sopraffina, anzi, stellare, è riuscito ad aggiungere una nuova voce alla lunga lista delle figure barbine che ha rimediato in questi anni, a partire dal leggendario "la fase non si sente ma i ritardi invece sì" (Per dovere di cronaca, non disse letteralmente così, è quello che venne fuori dal combinato disposto di una serie di messaggi. Il significato però era chiaro e difficilmente equivocabile.).Dunque i miei dubbi sono più che ragionevoli, se il segnale di misura è nell'ordine dei 70-80 dB (ad un metro... ma non si misura lì...!) e quello del rumore di fondo alle basse frequenze è inferiore di appena 15-20 dB. Come ci arrivi a 90 dB di reiezione...? (Guarda che io la tecnica necessaria la conosco bene... e so quanto si può ottenere, e quanto NO).
Sono sicuro che si può fare, perché c'è chi l'ha fatto. Del resto DRC è tutto C/C++ standard ed è praticamente autocontenuto, non ha dipendenze esterne al di là delle librerie base, quindi se hai un compilatore C/C++ non dovrebbe essere difficile. Non avendo un Mac però non ho mai provato di persona.Felix ha scritto: Grazie. Non c'è modo di avere DRC su Mac, magari compilato dalla versione per linux, visto che sempre di unix si tratta, senza dover virtualizzare windows?
Si otterrebbe sicuramente quello che ha ottenuto lui. Il punto è che ha ottenuto qualcosa di inutile: dimostrare che una correzione sbagliata, che si sa fin dall'inizio che è sbagliata, che già la teoria dice chiaramente che è sbagliata, è effettivamente sbagliata. Potrebbe avere un senso forse in termini pedagogici, ma io non ci perderei altro tempo.AntoninoLeone ha scritto: E una domanda ridicola la mia
In pratica si tratterebbe di sfasare l'impulso che compone la riflessione con l'inverso del segnale di correzione un po quello che ha messo in opera F.Calabrese
Si dovrebbe osservare una forte oscillazione nella risposta in frequenza esattamente come si vede nei grafici di F.Calabrese
Solo una piccola annotazion di tipo lessicale: tempo inveriante significa che non comprime e non espande gli intervalli di tempo. Come consegunza se si ritarda o si anticipa lo stimolo di un delta_t la risposta risulta ritardata o anticipata dello stesso delta_t. Tutti i sistemi fisicamente realizzabili sono causali e tempo-inverianti (o semplicemente invarianti). Le operazioni di "espansione" o "compressione" del tempo sono possibili sono su segnali registrati.Dindy ha scritto:.....La funzione di trasferimento di un impianto audio, ambiente incluso, a rigore non è lineare tempo invariante,
....
Saluti,
Le esigenze di DRC non sono così critiche. L'impulso in ingresso è di fatto finestrato piuttosto pesantemente, andando a prendere la zona più energetica e confinando il tutto entro i margini del mascheramento temporale, per cui non è necessario un rapporto S/N fantasmagorico. Dai 60-70 dB in su si dormono sonni tranquilli. I soliti 30-60 secondi sono sovrabbondanti anche in ambienti relativamente rumorosi. Io, più per abitudine che per altro, uso 45 secondi. Non ho mai avuto problemi, ma penso potrei usare anche sweep ben più corti.MarioBon ha scritto:Più è lungo e meglio è.
Non so però cosa questo comporti nel caso del DRC (se sia un problem oppure no).