controllo attivo della stereofonia
Inviato: 04/04/2018, 14:49
Voglio condividere la mia esperienza sulla stereofonia.
Per motivi legati all'ingombro dell'impianto e alla logistica dell'ambiente, ho dovuto accettare un compromesso sull'immagine stereofonica.
Sintetizzando molto, nel punto di ascolto più lontano dai diffusori l'angolo con essi sotteso varia al variare della frequenza: fino a circa 2000Hz corrisponde a 32° (accettabile), oltre invece, poiché i trasduttori dedicati a tali frequenze sono collocati in posizione più centrale e più arretrata, tale angolo si riduce a soli 16°.
In questa strana situazione in realtà ci sono finito gradualmente.
Inizialmente la transizione tra i due diversi angoli era situata a 7-8KHz, ma poi, aggiungendo progressivamente ulteriori vie alte nella posizione corrispondente a 16°, è scesa pian pianino a 2KHz, sempre più assuefatto a quel senso di monofonicità che proprio di recente Teo Marini mi ha fatto giustamente notare.
In pratica ho fatto la fine della rana nella pentola d'acqua fredda con il fornello acceso sotto.
Grazie Teo.
Così ho cominciato a rimuginare, e mi sono ricordato che anni fa avevo provato a installare le vie alte a ridosso delle pareti laterali, allettato dal notevole aumento dell'ampiezza, ma rimasi profondamente deluso dal nefasto effetto delle riflessioni laterali.
Così dovetti rinunciare, accontentandomi di riposizionare virtualmente tutte le sorgenti agendo solamente sui ritardi.
L'altra mattina però, mi sono svegliato con un'idea fissa e mi sono precipitato sull'impianto.
Sulle vie affette dalla “pseudomonofonicità” ho iniettato una piccola percentuale di segnale in controfase del canale sinistro nel canale destro, e viceversa...e...
EUREKA!... funziona davvero.
Con un'iniezione del 15% l'immagine si è allargata quanto basta e non ho percepito alcun effetto collaterale.
Non c'è stata neanche quell'attenuazione che immaginavo.
La cosa che mi ha sorpreso di più però è stato il notevole aumento di risoluzione, assolutamente imprevisto.
In effetti la stereofonia è un'informazione vera e propria, e come tale va rispettata e riprodotta.
Magari ho scoperto solo l'acqua calda, e probabilmente qualcuno nei pressi dei laghi vulcanici dell'alto Lazio affermerà di padroneggiare tale tecnica già dalla fine degli anni cinquanta, quando era ancora in fasce.
Qualcuno qui ne sa qualcosa?
Per motivi legati all'ingombro dell'impianto e alla logistica dell'ambiente, ho dovuto accettare un compromesso sull'immagine stereofonica.
Sintetizzando molto, nel punto di ascolto più lontano dai diffusori l'angolo con essi sotteso varia al variare della frequenza: fino a circa 2000Hz corrisponde a 32° (accettabile), oltre invece, poiché i trasduttori dedicati a tali frequenze sono collocati in posizione più centrale e più arretrata, tale angolo si riduce a soli 16°.
In questa strana situazione in realtà ci sono finito gradualmente.
Inizialmente la transizione tra i due diversi angoli era situata a 7-8KHz, ma poi, aggiungendo progressivamente ulteriori vie alte nella posizione corrispondente a 16°, è scesa pian pianino a 2KHz, sempre più assuefatto a quel senso di monofonicità che proprio di recente Teo Marini mi ha fatto giustamente notare.
In pratica ho fatto la fine della rana nella pentola d'acqua fredda con il fornello acceso sotto.
Grazie Teo.
Così ho cominciato a rimuginare, e mi sono ricordato che anni fa avevo provato a installare le vie alte a ridosso delle pareti laterali, allettato dal notevole aumento dell'ampiezza, ma rimasi profondamente deluso dal nefasto effetto delle riflessioni laterali.
Così dovetti rinunciare, accontentandomi di riposizionare virtualmente tutte le sorgenti agendo solamente sui ritardi.
L'altra mattina però, mi sono svegliato con un'idea fissa e mi sono precipitato sull'impianto.
Sulle vie affette dalla “pseudomonofonicità” ho iniettato una piccola percentuale di segnale in controfase del canale sinistro nel canale destro, e viceversa...e...
EUREKA!... funziona davvero.
Con un'iniezione del 15% l'immagine si è allargata quanto basta e non ho percepito alcun effetto collaterale.
Non c'è stata neanche quell'attenuazione che immaginavo.
La cosa che mi ha sorpreso di più però è stato il notevole aumento di risoluzione, assolutamente imprevisto.
In effetti la stereofonia è un'informazione vera e propria, e come tale va rispettata e riprodotta.
Magari ho scoperto solo l'acqua calda, e probabilmente qualcuno nei pressi dei laghi vulcanici dell'alto Lazio affermerà di padroneggiare tale tecnica già dalla fine degli anni cinquanta, quando era ancora in fasce.
Qualcuno qui ne sa qualcosa?