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Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 17:37
da TomCapraro
p.s immaginate che dispongo di strumenti che possono rilevare segnali aventi tensioni sotto il uV (microvolt) e con tutto questo i DAC moderni si riesce a misurarli a malappena, specie quelli con chip SABRE! :roll:

Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 18:00
da TomCapraro
Non bisogna spacciarsi per "progettista stellare" quando non si conoscono, quantomeno, le primissime basi.

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Ecco, dalle TUE stesse indicazioni disponi di uno strumento con sensibilità di -35dBu. (inadatto) per misurare la qualità dei DAC (parli spesso di risoluzione effettiva).
Per poter operare seriamente sui DAC te ne servirebbero almeno 117(dBu)

A -90dBFS già vengono richiesti poco più di 220uV pk-pk.

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Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 18:24
da TomCapraro
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Beh, visto il tuo modus operandi saranno sballate anche tutte le altre "misure" che hai "pubblicato".
Non mi sono interessato ad andarle a guardare, già per quanto fai vedere la percentuale di errore è altissima.

Paradossalmente le "misure" poco significative (direi nulla) e poco ripetibili le proponi tu.

Visto che per te il valore di -120dB è un "traguardo" possiamo misurarne la relativa distorsione, io posso farlo, e in modo preciso e ripetibile...tu ??? :mrgreen:

p.s per venirti incontro possiamo farti "fermare" a -100dB.
Forza e coraggio! mostra la reale distorsione relativa alla conversione di un segnale digitale ad analogico a -100dBFS.

Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 18:35
da TomCapraro
Aggiungo...
Nella rilevazione fonometrica degli spettri musicali, vale il medesimo principio relativo al tipo di analisi che calabrese ha fatto sul DCX, vale a dire mostrare il livello e NON la reale risoluzione.
Registrasse pernacchie otterrebbe la stessa cosa.

Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 18:57
da TomCapraro
Oddio... come si fa a discutere con uno che confonde la sensibilità di un microfono per il rapporto S/N dello stadio di preamplificazione ad esso collegato...??? (*)

Vado dal mio gatto a chiedere consiglio... :lol:

Salutoni
F.C.

(*): Se il microfono ha una sensibilità di 30 mV per 94 dB e misura fino a 14 dB"A", allora evidentemente il suo Pre è in grado di leggere segnali 80 dB inferiori a 30 milliVolt. Fate voi stessi i conti...
Guarda che hai nominato piu di 3/4 valori, perfino 1dB a banda stretta, ecco...anche quello NON basta. (i conti te li ho fatti per tutti i valori che hai menzionato)
E poi...osserva il rumore a banda larga rispetto gli ultimi toni. (se li divora tutti)
La garanzia del fatto che lo stadio di ingresso del 2238 ha un rumore che sovrasta letteralmente gli ultimi 7 burst e, calabrese, a colpi di filtraggio a banda stretta cerca di fare riapparire.

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Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 19:09
da SM63
Tanto per capirci ,per misurare la risoluzione (diamo per scontato  la relazione con la dinamica ),si devono fare altre verifiche  ,una puo' essere questa .

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Questo quello che esce da un dac ,forse uno dei peggiori mai provati ,con un segnale a -90 dB .
Notate alcuna somiglianza con  un tono sinusoidale a 1khz ?
Seguendo il criterio by FC sarebbe venuto fuori un bel nulla ,in quanto rileva un livello ma non la forma d'onda . 
Non ci vuole molto per comprendere aspetti cosi basilari .
Detto questo domani proseguo con altri interventi  ,perche' rispetto la misura precedente ( fermo restando si possa  definire come tale ) noto parecchia incongruenza ,non tanto sul risultato quanto per le motivazione .

Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 19:34
da TomCapraro
da B&K 2238, manuale e caratteristiche dello strumento.

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Prego calabrese di tradurre il livello di rumore residuo (noise) proiettando tutto su scala digitale dBFS.

Poi vediamo chi racconta fesserie.

Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 14/04/2018, 20:32
da TomCapraro
SM63 ha scritto:Tanto per capirci ,per misurare la risoluzione (diamo per scontato  la relazione con la dinamica ),si devono fare altre verifiche  ,una può essere questa .

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Questo quello che esce da un dac ,forse uno dei peggiori mai provati ,con un segnale a -90 dB .
Notate alcuna somiglianza con  un tono sinusoidale a 1khz ?
Seguendo il criterio by FC sarebbe venuto fuori un bel nulla ,in quanto rileva un livello ma non la forma d'onda . 
Non ci vuole molto per comprendere aspetti cosi basilari .
Detto questo domani proseguo con altri interventi  ,perche' rispetto la misura precedente ( fermo restando si possa  definire come tale ) noto parecchia incongruenza ,non tanto sul risultato quanto per le motivazione .
Quello che non riesce a comprendere calabrese.
Rappresentare i livelli minimi senza sapere COSA è rappresentato, in che forma, con quanta distorsione, con quanta accuratezza sulla ricostruzione della forma d'onda analogica..ect...ect...
Tutti i dac son capaci di "emettere" segnali a basso livello, il problema è con quanta accuratezza lo facciano, la qualità si distingue principalmente da questo.

Re: calabrese, il DCX2496 e la prova che "non prova"

Inviato: 16/04/2018, 17:22
da Tiromancino
Le osservazioni di Tom sono tutte condivisibili , in particolare abbraccio quella che ha
puntualizzato che un fonometro, che per sua funzione misura un livello,
non discrimina se si tratta di un segnale pulito o intermodulato.

Il fatto che nella migliore delle ipotesi siano stati replicati tutti i livelli non dice nulla della fedeltà del sistema .

Inoltre, ora dovrei dopo l'ultima replica del signor fonico (che nega pure di esserlo: magari qualcuno lo riferisca pure al Presidente del Tribunale al cui albo dei fonici è iscritto...) per spiegargli come non ha capito nulla di nulla, visto che continua a descrivere ipotetici vantaggi che non sono dei sistemi digitali, ma semplicemente sono propri in senso lato dei crossover elettronici, inoltre dovrei spiegargli che un DCX ha 6 canali tutti uguali , ognuno programmabile a piacere, per cui è un madornale errore ipotizzare che vi siano filtri successivi al dominio digitale che siano diversi a seconda del taglio scelto.
L' hardware (anche se di sezione analogica di questo si si tratta) non può essere cambiato, è fisso!

I filtri LPF che esistono dopo i dac sono tutti uguali e non dipendono dal taglio prescelto
ma sono lì per attenuare i residui della quantizzazione (averli by-passati con i trasfromatori di uscita è solo una ulteriore grandissima cazzata).

Dovrei dirgli questo e altro, ma non glielo dico, perchè non merita alcuna risposta un essere che non può avere alcuna discussione con me.

Io sono un uomo di scienze, riconosciuto dalla società (per la professione che esercito)
e dalla comunità scientifica (per i titoli accademici che ho conseguito).

Lui non è che un fonico (rinnegato per sua stessa affermazione) che basa la sua presunzione di sapere sul possesso di numerose fotocopie di pubblicazioni della AES.

Ora leggendo che la AES è, La AES è composta da tecnici, scienziati, ingegneri, fabbricanti e da altre organizzazioni e individui facenti parte dell'industria dell'audio professionale, inclusi cinema, televisione e ogni mezzo di comunicazione che comprenda la produzione audio come sua parte, ovvero visto la AES basa la sua forza su scienziati e ingegneri, dovrebbe capire, da solo, o qualcuno dovrebbe avere l'improbo compito di spiegargli che lui, non appartendo ad alcuna delle suddette categorie, è semplicemente nessuno.

Vicevrsa ci porti ad esempio qualche sua pubblicazione accettata dalla AES , giusto
per sapere con quale titolo si è presentato.

E ci dimostri che questa sua pubblicazione abbia avuto un seguito nel dibattito
scientifico successivo, come accade nel mondo accademico dove la massima importanza è riconosciuta ai lavori che per primi hanno inaugurato un filone di studi.

Queste cose dovrei dirgli, solo potesse esistere una interlocuzione paritetica

Invece mi tocca solo dire , va e torna solo dopo aver mangiato almeno altri 1000 forni di pane ....