Dindy ha scritto:Misure di linearità in banda stretta non sono certo una novità. ...
Perfetto Denis, hai dato un ottimo "abbozzo" al tema della discquisizione con calabrese.
Lui vorrebbe una risposta alla sua domanda nella quale specifica bellamente che le sue "misure" avrebbero messo in luce le prestazioni dei convertitori.
È proprio questo il fatto, egli con la prova dei livelli (specie con un sistema di acquisizione inadatto) non ha affatto misurato le prestazioni che avrebbero dovuto, quantomeno, mettere in evidenza il reale comportamento sul filtraggio digitale, ovvero le capacità di una traslazione coerente tra lo stimolo e i vari livelli convertiti in analogico, associandone rigorosamente i valori di alterazione non lineare.
Poi...avrebbe potuto osservare il comportamento del filtraggio antialias, i fenomeni d'intermodulazione e tanto altro.
Rimane il fatto che anche le riviste non puntano a discriminare totalmente le reali prestazioni tra dac per due precisi motivi:
1) adottano misurazioni in regime stazionario e con segnali puri sinusoidali
2) l'apparecchio non si trova nelle reali condizioni di funzionamento effettivo, quindi con segnali complessi e interfacciato con l'elettronica a valle.
Le vere prove tra dac, nel contesto in cui dopo averne micrometricamente regolato il livello uscita, riguardano i test di coerenza effettuati con segnali complessi, osservando scrupolosamente la parte lineare e la parte non lineare.
Tramite queste analisi è possibile stimare se con la sostituzione (riprogrammazione, che può avvenire nella FPGA o inserimento di un filtro FIR esterno) del filtraggio i due dac possono garantire l'annullamento delle differenze in uscita dallo stadio analogico.
Questi esperimenti sono stati condotti con successo, e con prove in cieco.
A questo punto la risposta per calabrese è questa: le riviste provano e misurano i dac, da queste prove se ne ricava una discreta informazione, mentre calabrese "misura" i dac e, dalle sue "prove" se ne ricava una beata mink...quindi le prime fanno quel che possono, il secondo non fa nulla.