Riporto su apposita sezione la discussione iniziata.
"Leggendo le caratteristiche si osserva che l'efficienza e l'estensione in basso della risposta sono le stesse delle Opera Diva, che impiegano un woofer da 20cm., quindi nulla di trascendentalmente superiore...!"
Si legge dove?
Inoltre, cosa c'entrano le Diva in questo contesto? Hai iniziato il thread parlando di Quinta s.p., ora cambi discorso parlando di un altro diffusore.
Deciditi.
"[...] perché si parla di diffusori che impiegano configurazioni assolutamente simili e trasduttori pochissimo differenti."
Abbiamo capito che ti piace scherzare.
"Ovviamente quando si è partigiani si spegne sempre il cervello !!!"
Ecco appunto, riaccenditelo.
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Re: Indiana Line vs. Opera Quinta s.p.
Credo che gli verrà difficile accenderlo anche "a strappo".organist ha scritto: "Ovviamente quando si è partigiani si spegne sempre il cervello !!!"
Ecco appunto, riaccenditelo.
saluti, Tom
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Re: Indiana Line vs. Opera Quinta s.p.
Il woofer delle Diva è un 8" con cono in alluminio realizzato su specifiche da Scanspeak. Forse l'aspetto che lo distingue di più da woofer simili è lo spostamento lineare che raggiunge i 20 mm picco picco.
Lo spostamento volumetriche che ne deriva è superiore a quello della Quinta SE (che usa due woofer da 7" sempre Scanspeak). Anche l'estensione verso il basso è migliore rispetto alla Quinta SE. Purtroppo le Diva non sono state provate da alcuna rivista (che io sappia) e le deduzioni sulla base delle caratteristiche dichiarate non possono che essere superficiali.
[quote:"Mario Bon"]adesso la prova c'è:http://www.mariobon.com/prove/_O_Callas ... _AR404.pdf[/quote]
Lo spostamento volumetriche che ne deriva è superiore a quello della Quinta SE (che usa due woofer da 7" sempre Scanspeak). Anche l'estensione verso il basso è migliore rispetto alla Quinta SE. Purtroppo le Diva non sono state provate da alcuna rivista (che io sappia) e le deduzioni sulla base delle caratteristiche dichiarate non possono che essere superficiali.
[quote:"Mario Bon"]adesso la prova c'è:http://www.mariobon.com/prove/_O_Callas ... _AR404.pdf[/quote]
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Fabrizio Calabrese ci offre un esempio di come si analizza un diffusore acustico:
se si moltiplicano le dimensioni esterne come se si trattasse di un parallelepipedo si ottiene effettivamente un volume si 230 litri. Visto che interessa il volume del woofer poteva almeno sottrarre lo spessore delle pareti ed il volume del medio. Da questo si capisce come Calabrevemisura il volume dei suoi cabinet. Nel link postato da Calabrese (http://www.operaloudspeakers.com/it/col ... -diva.html) ci sono le fotografie dalle quali si capisce che non si tratta di un parallelepipedo (la sezione assomiglia molti più a un trapezio che ad un rettangolo):
Se poi, invece che fermarsi alle poche righe descrittive riportate nel sito Opera, avesse cercato meglio avrebbe trovato anche questa descrizione un po' più dettagliata:
(http://www.mariobon.com/schede/Callas_Diva_2016_ita.pdf) dove si legge:
Il mobile
La Callas Diva è un diffusore di una certa dimensione. Il volume interno è di 60 litri dei quali 54 sono dedicati al woofer. Il medio è caricato in sospensione pneumatica in un volume separato. ...[/b]
Quindi il woofer da 8" è caricato in un volume lordo di 54 litri (in realtà un po' meno per l'ingombre dei tubi di accordo, rinfozi, ecc.). La stima di Calabrese è oltre 4 volte superiore. Le considerazioni che Calabrese trae dalla sua stima del volume non sono quindi attendibili perchè basate su dati non veri.
se si moltiplicano le dimensioni esterne come se si trattasse di un parallelepipedo si ottiene effettivamente un volume si 230 litri. Visto che interessa il volume del woofer poteva almeno sottrarre lo spessore delle pareti ed il volume del medio. Da questo si capisce come Calabrevemisura il volume dei suoi cabinet. Nel link postato da Calabrese (http://www.operaloudspeakers.com/it/col ... -diva.html) ci sono le fotografie dalle quali si capisce che non si tratta di un parallelepipedo (la sezione assomiglia molti più a un trapezio che ad un rettangolo):
Se poi, invece che fermarsi alle poche righe descrittive riportate nel sito Opera, avesse cercato meglio avrebbe trovato anche questa descrizione un po' più dettagliata:
(http://www.mariobon.com/schede/Callas_Diva_2016_ita.pdf) dove si legge:
Il mobile
La Callas Diva è un diffusore di una certa dimensione. Il volume interno è di 60 litri dei quali 54 sono dedicati al woofer. Il medio è caricato in sospensione pneumatica in un volume separato. ...[/b]
Quindi il woofer da 8" è caricato in un volume lordo di 54 litri (in realtà un po' meno per l'ingombre dei tubi di accordo, rinfozi, ecc.). La stima di Calabrese è oltre 4 volte superiore. Le considerazioni che Calabrese trae dalla sua stima del volume non sono quindi attendibili perchè basate su dati non veri.
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Re: Opara Callas Diva secondo Calabrese
Quale tipo di allineamento ha (QB3, B4, C4, B6, BL4, etc.)?
E' molto diverso da quello delle Opera Quinta?
E' molto diverso da quello delle Opera Quinta?
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
Proverbio Arabo
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Re: Opara Callas Diva secondo Calabrese
Gli allineamenti canonici non sono sempre i più adatti per interfacciarsi con l'ambiente (in particolare i B da B3 in su e tutti i C). Gli allineamenti che preferisco, tecnicamente, si chiamano "di Legendre" e sono del tipo "all pole" (solo poli). In sostanza assomigliano a dei Butterworth sovrasmorzati anche detti "a doppia pendenza".
La risposta del passa alto è di tipo monotono non decrescente (mentre il Butterworh ammette un ripple).
Alterando la frequenza di accordo si passa ad un allineamento che prevede una "gobba" per migliorare l'ascolto a basso livello (una specie di loudness).
Poi a seconda dell'ambiente e della posizione si sceglie la risposta che si preferisce.
La Opera Quinta è nata come cassa chiusa ed è allineata leggermente sovrasmorzata ovvero presenta due poli reali (e si adatta convenientemente alle situazioni tipiche in ambiente). Il reflex è stato aggiunto perchè sono stati richiesti "più bassi". Per rimettere le cose a posto il diffusore è dotato di "tappi" per chiudere i condotti e tutto torna a posto. I tappi sono molto efficaci (polipropilene a cella chiusa lunghi 15 cm). Per l'ascolto a basso volume il reflex è più gradevole. Così abbiamo accontentato tutti.
A differenza di chi realizza i diffusori per un ambente noto (che non ha questo problema) si cerca di dare un minimo di flessibilità.
La risposta del passa alto è di tipo monotono non decrescente (mentre il Butterworh ammette un ripple).
Alterando la frequenza di accordo si passa ad un allineamento che prevede una "gobba" per migliorare l'ascolto a basso livello (una specie di loudness).
Poi a seconda dell'ambiente e della posizione si sceglie la risposta che si preferisce.
La Opera Quinta è nata come cassa chiusa ed è allineata leggermente sovrasmorzata ovvero presenta due poli reali (e si adatta convenientemente alle situazioni tipiche in ambiente). Il reflex è stato aggiunto perchè sono stati richiesti "più bassi". Per rimettere le cose a posto il diffusore è dotato di "tappi" per chiudere i condotti e tutto torna a posto. I tappi sono molto efficaci (polipropilene a cella chiusa lunghi 15 cm). Per l'ascolto a basso volume il reflex è più gradevole. Così abbiamo accontentato tutti.
A differenza di chi realizza i diffusori per un ambente noto (che non ha questo problema) si cerca di dare un minimo di flessibilità.
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Re: Opara Callas Diva secondo Calabrese
Trae considerazioni a caso in generale. Ora se la prende con un oggetto che non sa cosa sia e pretende che altri ne trovino i difetti. Prima andrebbe capito cosa è. Ne stanno sparando di ogni colore.Mario Bon ha scritto: Le considerazioni che Calabrese trae dalla sua stima del volume non sono quindi attendibili perchè basate su dati non veri.
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Re: Opara Callas Diva secondo Calabrese
Gli allineamenti che preferisco, tecnicamente, si chiamano "di Legendre"
Non riesco a trovare informazioni in rete.
Non riesco a trovare informazioni in rete.
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
- MarioBon
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Re: Opara Callas Diva secondo Calabrese
I polinomi i Legendre sono ben noti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Polinomio_di_Legendre
Un riferimento bibliografico è questo:
Herman J. Blinchikoff & Anatol I. Zverev "Filtering in the Time and Frequency Domains" - John Wiley - 1976
ho anche un altro libro di Zverev con filtri di Legendre ma ora non sono in biblioteca.
(si tratta di "Handbook of Filter Synthesis" ISBN 0 471 98680 1 , pag 74.)
Cerca con Google "legendre filters". Trovi questo
https://en.wikipedia.org/wiki/Optimum_%22L%22_filter
e altro.
Sono poco conosciuti ma esistono. Li potremmo definire filtri di "settima generazione" e quelli che faccio io di "ottava generazione".
https://it.wikipedia.org/wiki/Polinomio_di_Legendre
Un riferimento bibliografico è questo:
Herman J. Blinchikoff & Anatol I. Zverev "Filtering in the Time and Frequency Domains" - John Wiley - 1976
ho anche un altro libro di Zverev con filtri di Legendre ma ora non sono in biblioteca.
(si tratta di "Handbook of Filter Synthesis" ISBN 0 471 98680 1 , pag 74.)
Cerca con Google "legendre filters". Trovi questo
https://en.wikipedia.org/wiki/Optimum_%22L%22_filter
e altro.
Sono poco conosciuti ma esistono. Li potremmo definire filtri di "settima generazione" e quelli che faccio io di "ottava generazione".
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- Danik
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Re: Opara Callas Diva secondo Calabrese
E' una prassi consolidataMarioBon ha scritto:Fabrizio Calabrese ci offre un esempio di come si analizza un diffusore acustico:
Aloha, Danik
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