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Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 24/08/2018, 17:19
da massimoto 68
MarioBon ha scritto: La soluzione è far lavorare i due altoparlanti assieme fino ad una certa frequenza, poi uno dei due viene filtrato mentre l'altro andrà ad incrociare con il tweeter. In questo modo si mantiene il vantaggio di dimezzare lo spostamento alle basse frequenze mantenendo la direttività di un singolo altoparlante.
Praticamente il filtro progressivo, come nella Malibran?

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 24/08/2018, 17:57
da MarioBon
Il principio è quello della Malibran ma tu ne hai quattro che vanno a sclare
- tutti uquali alle alle basse
- tre con uno tagliato
- due con due tagliati
- l'ultimo incrocia con il tweeter

è come avere un 10" che si stringe fino a diventare un 5". Quindi i medi della Malibran spostano l'aria come un 10" ma hanno la dispersione di 5".

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 24/08/2018, 18:30
da TeoMarini
MarioBon ha scritto: ...
Immagine
Quali sono le "distanze da mantenere" dalle frequenze limite in questione?
Ad esempio, adottando un abbinamento come quello di sinistra nella figura (limite piston band a 2.752 Hz), a che frequenza conviene tagliare l'array con un 6 dB/oct (F-3) o con un 12 dB/Oct Linkwitz-Riley (F-6)?

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 25/08/2018, 9:03
da TeoMarini
MarioBon ha scritto: ...
Mettendo due Neo 10 in serie la situazione peggiore è trovare un altoparlante da 6 ohm in serie ad uno da 7 ohm. Questo porta una differenza di emissione di 0.7 dB (per il partitore resistivo) più le eventuali diffenrze sull'SPL. Bisogna quindi misurare le impedenze e "combinare" le coppie in modo appropriato.
...
...e se (pur sempre cercando gli accoppiamenti migliori) li mettessi in parallelo? ;)

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 25/08/2018, 9:38
da Alessandro Cioni
Sulle frequenze più basse andresti a finire a 3 Ohm.

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 25/08/2018, 10:27
da MarioBon
TeoMarini ha scritto:
MarioBon ha scritto: ... figura
Quali sono le "distanze da mantenere" dalle frequenze limite in questione?
Ad esempio, adottando un abbinamento come quello di sinistra nella figura (limite piston band a 2.752 Hz), a che frequenza conviene tagliare l'array con un 6 dB/oct (F-3) o con un 12 dB/Oct Linkwitz-Riley (F-6)?
Alla stessa frequenza che useresti per tagliare un singolo pannello.

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 25/08/2018, 10:34
da TeoMarini
Alessandro Cioni ha scritto:Sulle frequenze più basse andresti a finire a 3 Ohm.
Beh, mettendo in serie una bobina come passa-basso e/o una resistenza in serie, di valori acconci?
Usando un autotrasformatore (come quello usato qui: http://www.audioplay.it/ap-sd411w/ )?
...

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 25/08/2018, 10:36
da TeoMarini
MarioBon ha scritto:
TeoMarini ha scritto:
MarioBon ha scritto: ... figura
Quali sono le "distanze da mantenere" dalle frequenze limite in questione?
Ad esempio, adottando un abbinamento come quello di sinistra nella figura (limite piston band a 2.752 Hz), a che frequenza conviene tagliare l'array con un 6 dB/oct (F-3) o con un 12 dB/Oct Linkwitz-Riley (F-6)?
Alla stessa frequenza che useresti per tagliare un singolo pannello.
Perdonami, ma non ho capito... :(
Volevo sapere a quale frequenza è consigliabile incrociare i due Neo10 perché mantengano la direttività di un singolo elemento: un incrocio con un passa-basso del 1° ordine centrato (F-3) a 2.750 Hz sarebbe sufficiente?

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 25/08/2018, 11:32
da MarioBon
TeoMarini ha scritto:
MarioBon ha scritto:
TeoMarini ha scritto:
MarioBon ha scritto: ... figura
Quali sono le "distanze da mantenere" dalle frequenze limite in questione?
Ad esempio, adottando un abbinamento come quello di sinistra nella figura (limite piston band a 2.752 Hz), a che frequenza conviene tagliare l'array con un 6 dB/oct (F-3) o con un 12 dB/Oct Linkwitz-Riley (F-6)?
Alla stessa frequenza che useresti per tagliare un singolo pannello.
Perdonami, ma non ho capito... :(
Rispondo anche all'altra domanda: se li metti in parallelo sono sottoposti alla stessa tensione ma comunque quello con la resistenza più bassa "tira" più corrente quindi la differenza resta.

Il collegamnto in quasi serie o quasi parallelo ha lo scopo di formare una sorgente con la superficie di radiazione doppia alle basse frequenze ma la dimensione di un singolo altoprlante alle alte. Un pannello è largo 125mm, due affuancati fanno 250 mm ed hanno la superficie di radiazione di un 8", anche la forma è quadrata possiamo stimare che la coppia inizi a diventare direzionale a partire da 1200 Hz. Se uno dei due è tagliato a 1200 Hz, a 2400 Hz la differenza di emissione sarà prossima a 12-14 dB (uno è attenuato 8 dB e l'altro sale per 6 dB sopra).

Se due sorgenti sono vicine dove una emette meno dell'altra con un ritardo inferiore a 1 millisecondo il nostro apparato uditivo sente una unica sorgente coincidente con quella che suona più forte (l'unica cosa che cambia è la percezione della larghezza della sorgente).
Se la distanza tra i pannelli è di 250 mm il massimo ritardo nella condizione peggiore è di 0,7 mS (ponendosi a 180° rispetto all'asse dprincipale). Sull'asse principale il ritardo è ridicolo e altrettanto la sensazione di allargamento della sorgente. Ne segue che i due pannelli appaiono come una sorgente unica che però alle alte frequenze coincide con un unico pannello. Questo avviene tanto prima quanto più basso è il taglio tra i due.
Alla fine della fiera si può scegliere l'incrocio con il tweeter come se si avesse solo un pannello.
La morte sua è comunque sopra i 2000Hz.
Quello che succede è il risultato di un effetto psioacustico riconducibile all'effetto Haas.
Più il punto di ascolto è lontano e meglio è.

Non so come si presentano i pannelli "di schiena"(in particolare se hanno lo stesso numero di fori sulla griglia) ma se ne monti uno diritto e uno rovescio li metti in push-pull e riduci la distorsione non lineare dello spostamento volumetrico nella banda di frequenza riprodotta da tutti e due (naturalmente uno va collegato in controfase). Le eventuali differenze sono poco importanti perchè la differenza di due numeri "quasi uguali" è comunque un numero piccolo (principio del push-pull).
Per esempio 120-100=20 che è un quinto di 100 e un sesto di 120. Questo significa che i termini pari dello sviluppo in serie della caratteristica statica vengono divisi almeno per 5.
http://www.mariobon.com/Glossario/Push_Pull.htm

Re: Come impiegare al meglio una coppia di Neo 10

Inviato: 25/08/2018, 17:00
da TeoMarini
Bellissima l'idea del Push-Pull: le due facce del Neo10 sono identiche.
;)