La figura nel post precedente mostra che cosa è la distorsione e spiega anche come può essere misurata: bisogna trovare un modo per distinguere, nello spettro dl segnale in uscita, le componenti che appartenevano al segnale in ingresso (buone) e quelle che non appartenevano al segnale di ingresso (cattive).
Segnali diversi producono disorsione diversa
Esistono diversi tipi di distorsione:
la disorsione armonica
si misura applicando all'ingresso un segnale sinusoidale puro. In uscita si vede la componente corrispondente al segnale in ingresso più una serie di altre componenti la cui frequenza è un multiplo della frequenza applicata all'ingresso. Queso tipo di distorsione
dipende solo dalla ampiezza del segnale applicato all'ingresso (tutte le sinusoidi hanno la stessa "forma"). Superata una certa ampiezza il dispositivo satura (o clippa).
distorsione di intermodulazione
si misura applicando all'ingresso un segnale composto dalla sovrapposizione di più sinusoidi (minimo due). In uscita si vedono le componenti contenute nel segnale in ingresso più una serie di altre componenti la cui frequenza è pari alla somma ed alla differenza delle componenti presenti all'ingresso e anche la distorsione armonica. Questo tipo di distorsione dipende sia dalla
ampiezza che dalla particolare
forma del segnale all'ingresso. Vengono generate un gran numero di frequenze.
distorsione Doppler
Si genera quando lo stesso altoparlante deve riprodurre due frequenze di frequenza molto diversa. Produce uno spettro che assomiglia alla intermodulazione (con delle "bande laterali" come i segnali modulati).
Le prime due possono avere svariate cause che non indaghiamo.
Quando si ascolta musica i nostri altoparlanti producono tutte e tre queste forme di distorsione contemporaneamente e noi le sentiamo tutte assieme. Dal punto di vista dell'utilizzatore, quindi, non esiste una distorsione armonica o intermodulazione o doppler: esiste una distorsione che può essere:
- non udibile
- tollerabile
- non tollerabile
Quella non udibile è come se non ci fosse, quella tollerabile prima o poi darà fastidio, quella non tollerabile darà fastidio da subito. Ci si deve quindi concentrare sulla distorsione tollerabile.
Ma quando la distorsione è "non udibile"? e quando la distorsione tollerabile è "tollerabile"?
(quella non tollerabile si sente subito...). Questa risposta di ottine dallo studio delle caratteristiche dell'apparato uditivo e dai test di ascolto. Evidentemente servono anche le misure che consentano di stabilire (almeno in linea di principio) se la distorsione prodotta sarà udibile o tollerabile e quanto tollerabile.
Per "vedere" la distorsione si deve poter capire cosa c'era nel segnale e cosa è stato aggiunto.
Due suoni possono essere distinti uno dall'altro se:
- sono separati nel tempo (ma questo non è utile)
- sono separati nello spettro (questo è utile)
- sono separati nella coerenza (che vedremo oltre).
Tutte le misure classiche di distorsione si basano sulla separazione degli spettri. Questo dignifica che il segnale di test deve consentire di capire cosa è "segnale" e cosa è "distorsione".
La forma di distorsione più facile da interpretare è la distorsione armonica ma è anche la meno utile perchè dipende solo dall'ampiezza del segnale mentre la musica è un segnale che cambia continuamente in forma. La distorsione di intermodulazione ha un difetto: dipende dalla forma del segnale. Posso trovare un diffusore che suona benissimo un violino da solo o una voce accompagnata da chitarra ma che, quando riproduce un organo, suona malissimo. Si tratta di segnali con "forma", e quindi spettro, molto diversi.
Fourier ha scritto:Dato un segnale la sua trasfotrmata secondo Fourier è unica. Quindi due segnali con lo stesso spettro sono lo stesso segnale. Due segnali con spettri diversi sono segnali diversi. Lo spettro si può rappresentare come modulo e fase: basta modificare il modulo o la fase, anche di una sola componente, per ottenere segnali distinguibili (diversi). L'udibilità di una differenza è un altro discorso.
Sembrerebbe così necessario provare gli altoparlanti con una quantità di segnali e a molti livelli SPL diversi il che renderebbe le misure quanto meno poco pratiche.
Questo però non è un buon motivo per limitarsi alla sola misura di dstorsione armonica degli ordini interi tipo seconda, terza, quarte, ecc. (esiste amche al distorsione sub-armonica).