Un’esperienza di camera (semi)anecoica passata alla storia è quella più volte raccontata dal compositore americano John Cage. Nel 1951, dopo essere andato a Boston, Cage si recò in una stanza semianecoica dell’Università di Harvard. “Tutti quelli che mi conoscono sanno questa storia. La ripeto continuamente”, affermò una volta Cage. “In quella stanza silenziosa, udii due suoni, uno alto e uno basso. Così domandai al tecnico di servizio perché, se la stanza era tanto a prova di suono, avevo udito due suoni. Disse: ‘Me li
descriva’. Lo feci. Rispose: ‘Il suono alto era il suo sistema nervoso in funzione, quello basso il suo sangue in circolazione’” (Cage, 1967, p. 88). Meno noto è il parere su questo celebre aneddoto di un’altra grande compositrice americana, Pauline Oliveros, secondo la quale in quella stanza il musicista in realtà stava ascoltando i suoni provocati dalle avvisaglie dell’ictus per cui sarebbe morto. Secondo Oliveros, in quella stanza, Cage aveva sentito il suo futuro.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
In codeste circosatnze è anche possibile avere qualche piccola allucinazione dato che si crea una voragine "sensoriale"che manda in crisi alcune connessioni. Nel caso di cofosi bilaterale (acquisita o congenita) tutta l'attività sensoriale si focalizza sui rimanenti organi di senso ri/organizzando conseguentemente le connessioni neuronali.
Inoltre, se presenti anche in minima parte, gli acufeni prenderebbero facilmente il sopravvento sul silenzio (anomalo) di una camera anecoica!
Che dentro una camera anecoica non si possa resistere a lungo è cosa nota e sperimentata.
Io ci sono stato (anche se non chiuso dentro e non a solo) e la senzazione non è piacevole: sembra di avere due dita infilate nelle orecchie (sensazione tattile). Ne ho ho costruita una (piccola) e mettendoci dentro la testa la sensazione era la stessa.
Anche nel deserto il silenzio è molto "profondo" e c'è chi si sveglia di colpo credendo di essere investito da un treno. In realtà aveva sentito il rumore del sangue che saliva verso la testa.
L' uomo, per vivere, ha bisogno di rumore (circa 20 dB minimo, come nelle biblioteche pù sileziose).
Mario Bon http://www.mariobon.com
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