Si può collegare un diffusore ad un ampli molto potente?
Inviato: 14/12/2016, 12:39
Ogni segnale viene caratterizzato con alcuni valore (valore medio, valore RMS, fattore di forma, fattore di cresta, ecc.)
Il fattore di cresta FC è il rapporto tra il valore di picco ed il valore RMS del segnale.
I segnali che ci interessano sono i segnali di tensione (all'uscita del lettore CD, del giradischi, del tuner....c'è un segnale di tensione).
Il valore di picco è il valore di ampiezza massima (della tensione) raggiunto dal segnale.
Il valore RMS o valore efficace è il valore di quella tensione continua che produrrebbe sul carico lo stesso riscaldamento che produce il segnale in esame. Il valore RMS è molto utile perché è indipendente dalla particolare forma del segnale: una onda sinusoidale, una onda quadra, un rumore rosa, un brano musicale... se hanno lo stesso valore RMS, dal punto di vista energetico, sono equivalenti (riscaldano il carico alla stessa maniera ovvero trasferiscono al carico lo stesso calore).
Sappiamo, perché qualcuno li ha misurati, che certi valori del fattore di cresta sono caratteristici di certi generi musicali (o meglio di certe registrazioni). Da un punto di vista squisitamente statistico si è osservato che le registrazioni con il fattore di cresta più alto sono, di solito, quelle che "suonano meglio".
CF = 3 è un valore minimo caratteristico della musica pop e rock moderna
CF = 10 (o più) si può trovare nella musica Jazz o classica ben registrata.
Dubito, conoscendone la qualità, che troverete mai una registrazione Velut Luna con un CF meno che adeguato alla situazione.
Vediamo quanta potenza continua viene impiegata per riprodurre un programma musicale in funzione del fattore di cresta:
Consideriamo un amplificatore da 100 Watt su 8 ohm, supponiamo (per semplicità) che possa riprodurre 40 Volt di picco su qualsiasi carico. Consideriamo dei diffusori da 90 dB SPL a 1 metro
FC = 3, 22 Watt Continui
FC = 5, 8 Watt Continui
FC = 10, 2 Watt Continui
FC = 14, 1 Watt Continui
Questa tabelle spiega perché sia possibile collegare dei diffusori da 30 watt ad amplificatori da 100 Watt: nella peggiore delle ipotesi (FC=3) al diffusore arriveranno 22 Watt (a patto che l'ampli non venga portato alla saturazioni o clipping). Questo perché la musica è fatta da una successione di "picchi" (o "transitori") intensi ma brevi. E' coma quando si passa la mano sopra alla fiamma di una candela: se si passa velocemente non ci si scotta.
In pratica un diffusore acustico, dato per una certa potenza, può essere collegato ad un amplificatore di potenza anche quattro volte superiore. Basta stare attenti a non esagerare con il volume perché, quando l'amplificatore satura, potrebbe rompere il tweeter.
Il fattore di cresta FC è il rapporto tra il valore di picco ed il valore RMS del segnale.
I segnali che ci interessano sono i segnali di tensione (all'uscita del lettore CD, del giradischi, del tuner....c'è un segnale di tensione).
Il valore di picco è il valore di ampiezza massima (della tensione) raggiunto dal segnale.
Il valore RMS o valore efficace è il valore di quella tensione continua che produrrebbe sul carico lo stesso riscaldamento che produce il segnale in esame. Il valore RMS è molto utile perché è indipendente dalla particolare forma del segnale: una onda sinusoidale, una onda quadra, un rumore rosa, un brano musicale... se hanno lo stesso valore RMS, dal punto di vista energetico, sono equivalenti (riscaldano il carico alla stessa maniera ovvero trasferiscono al carico lo stesso calore).
Sappiamo, perché qualcuno li ha misurati, che certi valori del fattore di cresta sono caratteristici di certi generi musicali (o meglio di certe registrazioni). Da un punto di vista squisitamente statistico si è osservato che le registrazioni con il fattore di cresta più alto sono, di solito, quelle che "suonano meglio".
CF = 3 è un valore minimo caratteristico della musica pop e rock moderna
CF = 10 (o più) si può trovare nella musica Jazz o classica ben registrata.
Dubito, conoscendone la qualità, che troverete mai una registrazione Velut Luna con un CF meno che adeguato alla situazione.
Vediamo quanta potenza continua viene impiegata per riprodurre un programma musicale in funzione del fattore di cresta:
Consideriamo un amplificatore da 100 Watt su 8 ohm, supponiamo (per semplicità) che possa riprodurre 40 Volt di picco su qualsiasi carico. Consideriamo dei diffusori da 90 dB SPL a 1 metro
FC = 3, 22 Watt Continui
FC = 5, 8 Watt Continui
FC = 10, 2 Watt Continui
FC = 14, 1 Watt Continui
Questa tabelle spiega perché sia possibile collegare dei diffusori da 30 watt ad amplificatori da 100 Watt: nella peggiore delle ipotesi (FC=3) al diffusore arriveranno 22 Watt (a patto che l'ampli non venga portato alla saturazioni o clipping). Questo perché la musica è fatta da una successione di "picchi" (o "transitori") intensi ma brevi. E' coma quando si passa la mano sopra alla fiamma di una candela: se si passa velocemente non ci si scotta.
In pratica un diffusore acustico, dato per una certa potenza, può essere collegato ad un amplificatore di potenza anche quattro volte superiore. Basta stare attenti a non esagerare con il volume perché, quando l'amplificatore satura, potrebbe rompere il tweeter.