AntoninoLeone ha scritto:
Buongiorno Tom sto seguendo con interesse
Quando ne hai voglia ti prego di approfondire il discorso delle distorsioni e quanto incidono sulla resa timbrica
Le distorsioni, a seconda della loro ampiezza e della relativa "posizione" in cui ricadono, possono alterare la timbrica.
L'energia dello spettro armonico che si estende oltre l'attacco della fondamentale produce una fase di decadimento, di mantenimento, e infine di rilascio.
La distorsione armonica può alterare la percezione del timbro in quanto si sommano le armoniche contenute nel segnale con quelle generate dalle elettroniche e diffusori.
Quando ricadono nella medesima posizione spettrale si avverte un incremento del contenuto armonico.
Diverso invece quando il contenuto armonico viene alterato dalla distorsione da intermodulazione, quest'ultima incide maggiormente rispetto quella armonica perché ricade in una posizione disarmonica nel segnale.
A differenza della distorsione armonica (specie se di ordine pari) la distorsione da intermodulazione falsifica la timbrica.
A questo punto un sistema lineare non dovrebbe introdurre distorsione, o meglio, dovrebbe quantomeno limitarsi a produrne in quantità bassa e, possibilmente, inudibile.
Di contro se un sistema distorce e produce distorsione armonica, produrrà anche intermodulazione e, se questa risultasse abbastanza elevata a tal punto da mascherare il decay, sustain e release dello spettro armonico, anche la timbrica subirà una alterazione ben udibile.
Bisognerebbe fare una distinzione nel momento in cui si effettuano delle misure, generalmente le riviste applicano il concetto che vede l'analisi del segnale monodimensionale, come può essere una frequenza.
Per la timbrica serve un analisi multidimensionale esattamente per come è composto questo parametro, un parametro che ha la sua importanza in quanto rende molto meno distante la dfferenza tra uno strumento musicale vero e la relativa riproduzione dello stesso.