...veniamo al "fenomeno" calabrese.
Dall'alto della sua "sapienza" (...pardon...onniscienza) egli ha raccimulato una serie di esternazioni la cui corrispondenza con la realtà è pari a 0. (zero)
Li elenco punto per punto...(e rispondo punto per punto)
Sbagliato: non provengono da 3 misurazioni diverse, sei tu che non conosci minimamente le possibilità che offre il -semplice- ed intuitivo software, magari tu avresti misurato veramente tre volte perchè oltre all'ignoranza c'è anche mancanza di creatività, ed infatti immagini ingenuamente che io abbia fatto una minch...ata del genere.
In realtà basta (un bimbo riuscirebbe pure) caricare lo stesso impulso per 3 volte e filtrarlo singolarmente a un ottava secondo la frequenza che interessa per poi visualizzarli interamente in overlay.
Detto questo togliendo le varie spunte a 1000hz e 2000hz ti sarebbe rimasta la singola frequenza (di colore rosso) centrata a 500hz per un ottava.
Un ignorante come te piuttosto che chiedere "come hai fatto" ha pensato ad una manipolazione dei grafici. (taroccamento)
Sbagliato: il sistema di elaborazione del DRC non accetta acquisizioni spezzettate. (una fantasia del tutto comica la tua)
Sbagliato: perchè se rileggi i miei post troverai la specificazione chiara del fatto che, il diffusore, essendo profondo, anche se ad angolo si sarebbe staccato obbligatoriamente per una distanza dalla quale scongiurare turbolenze dagli accordi oltre a seguire l'angolazione prefissata per il progetto.
I "problemi" sotto i 280hz (il passa-alto è fissato li) li risolvo perfettamente con il DRC, mentre la parte relativa al campo riflesso (oltre la frequenza di Schroeder) la risolvo con una finestra a fase minima e l'attenuazione dei punti in cui vi è esubero.
Anche in gamma bassa viene adottata una correzione in attenuazione perchè le interferenze di fase non causano cancellazioni da richiedere compensazioni in ampiezza.
Sbagliato: perchè disonestamente (ovvio) stai mischiando due cose distinte e separate, i "problemi" di Bluenote non riguardavano l'acustica, bensi problemi di natura digitale (pre-ringing, pre-impulsi fantasma, distorsione da clipping digitale) che ha continuato ad avere anche DOPO e che ora ha risolto.
Sbagliato: senza nulla togliere agli ottimi consigli che ha dato l'ottimo Mario Bon, i problemi relativi all'implementazione del DRC (come specificato prima) c'erano...e si sono anche manifestati dopo, giusto perchè riguardavano altro.
Dunque, come sempre, calabrese non ne azzecca una, e cerca sempre di rimediare alle sue pataccate.
Qui potete scaricare l'impulso dal quale sono state estratte le ETC -->
http://www.filedropper.com/xunignorante (troverete una cartella zippata denominata "x un ignorante")
calabrese potrà (adesso che gli è stato spiegato come fare) estrarre le ETC e confrontarle. (io non mi permetterei mai di taroccare grafici...mentre lui, per quello che si è letto in giro, lo fa spesso)
Concludo con una "ricerca", quella di confrontare le caratteristiche del soggetto in relazione del suo comportamento. (credo ci sia molta corrispondenza)
Sintomi di un soggetto schizofrenico (e ipotetica attinenza con il comportamento di calabrese)
Nel sottotipo paranoide della schizofrenia, le manifestazioni più caratteristiche sono:
Deliri: sono idee fisse e convinzioni erronee, non corrispondenti alla realtà, nonostante le evidenze contrarie. Questa manifestazione è soggettiva ed esprime la modificazione dell'esperienza dell'individuo che ne soffre in relazione all'ambiente esterno. Nella schizofrenia paranoide, i deliri sono generalmente di natura bizzarra o persecutoria.
Lo schizofrenico paranoide ha la percezione che niente avvenga per caso e tutto ciò che succede ha una logica in relazione alla sua vita.
Fondamentalmente, i deliri sono di persecuzione, di pregiudizio, o entrambi, ma possono anche essere di tipo diverso e di solito sono coerenti con un tema dominante. In genere anche le allucinazioni sono legate al tema dominante dei deliri. I sintomi associati includono ansia, rabbia, sospetto/diffidenza e tendenza alla polemica.
La personalità paranoide è una condizione cronica e pervasiva caratterizzata da una modalità di pensiero distorta per via di una costante mancanza di fiducia e di una rigida sospettosità verso gli altri. La caratteristica essenziale di questo disturbo è, infatti, la persistente interpretazione delle intenzioni degli altri come malevole. Gli individui con disturbo paranoide di personalità pensano che gli altri li sfrutteranno, li danneggeranno, li inganneranno anche in assenza di evidenze a supporto di questa ipotesi. Sono preoccupati e hanno dubbi sulla affidabilità dei loro amici (se ne hanno) o colleghi, senza alcun giustificato motivo, e passano in rassegna le azioni degli altri alla ricerca di prove di intenzioni malevoli, spesso ravvisando significati nascosti.
Questi soggetti difficilmente si fidano o diventano intimi con altre persone, dal momento che temono che qualsiasi confidenza possa venire usata contro di loro. Queste persone spesso portano rancore per lunghi periodi di tempo e non sono disposte a perdonare il minimo torto che percepiscono sia stato fatto loro.
Hanno spesso difficoltà ad andare d’accordo con gli altri. Raramente hanno relazioni intime, ma quando le hanno, sono spesso sospettosi della fedeltà del proprio partner.
Gli individui con disturbo paranoide di personalità spesso sostengono la loro idea con un alto grado di convincimento, e la vigilanza che si prefiggono di mantenere per sentirsi al sicuro li porta a sentirsi ansiosi ed emotivamente esausti.
Visione di se stessi: si considerano come virtuosi e vulnerabili al maltrattamento da parte degli altri
Visione degli altri: vedono gli altri essenzialmente come subdoli, ingannevoli, sleali e segretamente manipolativi. Credono che gli altri desiderino attivamente interferire con le loro attività, sminuirli, discriminarli, ma in un modo sottile e camuffato da una modalità innocente. Alcuni pazienti pensano che gli altri stiano facendo delle coalizioni segrete contro di loro
Strategie di coping: sono ipervigili e sempre in allerta. Sono sospettosi, diffidenti, e vanno continuamente alla ricerca di segnali che sveleranno i “motivi nascosti” dei loro “avversari”. A volte, possono affrontare questi “avversari” con accuse di essere in torto e quindi provocare quel tipo di ostilità che credevano già esistesse.