Interference ha scritto:ad esempio con una modulazione PCM -> DSD. In quel caso, dal momento che il contenuto di informazione che viene inviato al convertitore viene alterato, il risultato può essere diverso.
Esatto, ho effettuato delle misure in passato su alcuni player e relativo modulatore PCM --> DSD, la prima differenza che salta fuori (ed è quella che determina principalmente la resa sonora) è la risposta in frequenza...specie nel roll off della parte medio-alta.
Sulle percezioni personali soggettive, come anticipato da Mario, accetterei qualsiasi valutazione...purchè rimangano nel "a me sembra di percepire una differenza".
Alla fine se un utente prova delle sensazioni personali con un determinato player (e tutta una serie di accessori/discipline simili che spaziano dai cavi usb, casi spdif, fusibili, verso del fusibile, ponticelli ect...ect...ect...) e magari lo stesso ha la consapevolezza che può trattarsi di percezione, beh...questo sarebbe un concetto condivisibile.
Tutt'altra cosa se dovessimo oggettivare/comprovare tali differenze, allora in quel caso la percezione dovrà mettersi da parte e ragionare diversamente.
Una volta questa cosa mi faceva creare immediatamente delle inimicizie, poi ho scoperto un nuovo "metodo"...all'amico/conoscente/utente chiedo a "cosa è interessato sapere", anticipandogli che la sensazione all'ascolto può dipendere sia da un fattore oggettivo, che da un fattore soggettivo, quindi gli anticipo che alla fine non dovrà prendersela a male se quello che percepisce si basa su una variazione fisico/elettrica inesistente.
Solitamente chi chiede informazioni oggettive è consapevole del fatto che quello che ""sente"" può dipendere da un "errore" del sistema percettivo.
Chi non chiede informazioni non sarà mai interessato ai valori oggettivi, quindi adotta quel tipo di politica che verte a comprare/cambiare oggetti anche se questi generano il medesimo segnale.
Spesso i primi adottano un ragionamento più speculativo, del tipo: voglio vedere --cosa cambia-- prima di comprarlo, mentre i secondi adottano un ragionamento più "sentimentale" del tipo: io ho percepito una "differenza" lo compro e me ne frego di ciò che mi dice la misura.
Mi sembra non ci siano sufficienti elementi per condannarli...
p.s c'è soltanto un atteggiamento che ritengo sia "condannabile" (e che non ho mai sopportato) quando la categoria dei sentimentali asseriscono che le differenze --da loro-- percepite sono frutto di differenze effettivamente presenti nel segnale...che non sarebbero misurabili...e che il misuratore sarebbe anche completamente sordo perchè non le sente.