Sperando che calabrese non riapra l'ennesimo 3D in cui vengono -bovinamente- confrontati spettri in frequenza di pianoforti diversi in registrazioni diverse tramite FFT, i quali definisce "spettri medi" quindi non sapendo che tutto questo non fa altro che peggiorarne la (sua) credibilità come super-mega-galattico-onnisciente, proviamo a spiegarglielo nuovamente. (magari ci dorme un po su e ci arriva)
Affinchè una FFT possa fornire un risultato spettrale ("medio") attendibile, è necessario che i dati in ingresso si ripetano con una certa costanza, più...e più volte.
Affinchè la potenza del segnale possa fornire una distribuzione dei valori in funzione della frequenza, la FFT può, o prendere in considerazione l'intero segmento, oppure prendere frazioni del segnale per essere mediati e formare la "densità dello spettro".
In tutte due i casi, facendo quel tipo di "confronto", non ci sono minimamente le condizioni sufficienti, non possono essercene per nessun motivo in quanto i segnali a confronto fluttuano macroscopicamente (in modo incontrollato e incontrollabile)
nel tempo.
Tutto questo concorre nella formazione di pesantissime
aberrazioni nello spettro calcolato dalla FFT.
Tutto questo, contrariamente a quanto effettua calabrese (che cerca addirittura di incrementare la traccia della forma d'onda sottoposta ad analisi/confronto) andrebbe ridotto, in modo che il segmento analizzato circoscriva l'aberrazione...attenzione...rimane pur sempre un operazione -bovina- poichè i due segnali non hanno NULLA in comune. (nonostante il nostro "amico" passi intere giornate a cercare registrazioni in cui gli spettri possano "corrispondere"...lui il tempo ce l'ha poichè non c'ha un c***o da fare)
"Se" per puro caso l'inviluppo del segnale di due pianoforti si confrontasse
con uno straccio di circoscrizione nel dominio del tempo...potrebbero anche generare risultati spettrali simili.
Questo non avviene, non può avvenire...a meno che non si ritagli una coppia di transienti e gli si fornisca una dignitosa circoscrizione temporale ma...poi sorgerebbero altri problemi legati alle note del pianoforte usate, al tempo di decadimento, alla potenza in cui viene suonato ect..insomma un gran casino che ci porta a lasciare perdere.
Però per far comprendere meglio (si spera) possiamo prendere il medesimo transiente del medesimo pianoforte estratto dalla medesima registrazione e sottoporlo a FFT in simultanea con la sua copia speculare ma...non circoscritti nella medesima "posizione temporale" (come avviene con i segnali ignoti estratti da pianoforti diversi in registrazioni diverse).
Ebbene, la FFT in questo caso "limiterà" le aberrazioni, ma verranno generate evidenti differenze nella risposta in frequenza.
Lo vediamo...
Dunque, il medesimo pianoforte ricavato dalla medesima registrazione produce differenze nello spettro che sfiorano gli 8dB.
Perchè calabrese può permettersi bellamente di effettuare queste vaccate ? semplice: perchè nel suo forum non c'è (sono andati via tutti) qualcuno con una buona base tecnica che lo riprenda.