Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

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Grisulea
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#41 Messaggio da Grisulea »

Caro FC. Ora mi è chiaro, un medico improvvisatosi in altro campo. Rispondi alle domande, le meraviglie chi le usa oggi? Dove sono? Davvero credi che un prodotto eccezionale (il tuo se lo fosse) verrebbe disconosciuto per 40 anni? A fronte di enorme risparmio economico? I tuoi diffusori che battono le Indiana Line? Quelli che vanno meglio delle Cervin Vega equalizzate o sotto DRC? Perché lo dici agli altri e tu ti senti esonerato? Dieci anni di lettura? Non farti illusioni, non leggo certo il tuo forum da dieci anni ma da quando sono stato a mia insaputa tirato in ballo. Francamente non ci trovo nulla di interessante, quel poco di continuamente sbandierato, sbagliato, se non dichiarazioni alla De La Palisse. Per il resto pubblicità da autocostruttore bottegaio o copie di pagine di testo mal interpretate e misure in ambiente con tanto di riflessioni e cancellazioni con pretesa di assurgere a ruolo di verità scientifiche. Porta pazienza ma la differenza tra sensibilità ed efficienza a me pare non sia chiara a te. Cosi come non puoi avere idea di quel che faccio o no. Fatti un regalo, comprati un mirino che non ne centri una.
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Flavio
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#42 Messaggio da Flavio »

mario061 ha scritto: E poi vuoi mettere far ascoltare un diffusore buttato dentro un negozio, in batteria insieme a tanti altri, e farlo ascoltare a casa propria perfettamente interfacciato con l'ambiente? ;)

In fin dei conti anche un radiazione diretta non andrebbe poi male se messo in condizione di essere ben interfacciato, e non lo dico io.... https://www.ilgazeboaudiofilo.com/t1180 ... c-e-matley

Quindi se uno può fare due misure e posizionare bene un diffusore, anche un sistema a radiazione diretta commerciale può suonare bene... :mrgreen:
Link incredibile mario061.. non credo ai miei occhi :D
deve essere un omonimo che si chiama anche lui Fabrizio Calabrese e si occupa di audio, deve essere così.. sia il modo di fare che i commenti su ascolto e misure sono l'opposto di quanto si legge su hifi-forumlibero.
O forse anni fa un alieno malvagio si è impadronito del cervello di Fabrizio?
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
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MarioBon
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#43 Messaggio da MarioBon »

Il post è questo ed è del 2009 evidentemente prima dell'incidente.
Fabrizio Calabrese ha scritto:Il titolo di questo thread doveva essere: "La B&W ringrazi Matley" perchè per quanto mi riguarda è la prima volta che ascolto una coppia di B&W (le sue 802D) andare così bene... Ed io di B&W ne ho sentite decine; ne ho persino recensito su Stereoplay...

A casa sua, la settimana scorsa, ho sentito qualcosa di completamente diverso da quel che ho udito in tutte le altre occasioni: funzionava tutto !!!

Perché, se è pur vero che questi diffusori hanno fama di avere pochissima distorsione (fama del tutto confermata alle misure, che vedrete qui avanti...), è anche vero che risucchiano una tale quantità di Watt da mettere in crisi praticamente qualsiasi ampli.... tranne le due bestioline di Matley (*)...!!!

Lasco a lui l'elenco dei componenti l'impianto, per non dilungarmi troppo, ma i suoi due finali in Classe-A hanno fatto un piccolo miracolo (non replicato a San Giuliano... ma lì il pre era diverso...).

All'ascolto mi ha impressionato particolarmente la voce, nitidissima e perfettamente localizzabile, ma per nulla puntiforme. Una limpidezza di cristallo, da farti riconoscere che non è davvero il caso di pensare ad "upgrade" di qualsivoglia genere... Siamo al livello più alto accessibile ad un appassionato, e neanche aggiungendo uno zero dietro il costo di questo impianto (che non è propriamente "economico"...) si potrebbe avere la certezza di avere di meglio... Anzi, si correrebbe un bel rischio... quello di perdere la sfida con il "nostro"...!!!

Avvolgenti i pieni orchestrali... una sensazione di facilità di emissione che mi sento di attribuire, serenamente, per tre quarti alle elettroniche e per il resto alla sinergia diffusori-ambiente... che ho misurato e di cui vi posterò qui di seguito. Parto con la foto dei miei strumenti (un Techron TEF-20 con microfono Bruel & Kjaer 4190 ed alimentatore...) per vedere "come viene" sul Forum.

Per fortuna che c'è Matley ! 29bn4b4

A tra pochissimo !
Fabrizio Calabrese

(*): In un solo caso, con due Accuphase in Classe-A, ascoltai qualcosa di molto simile...
P.S. non so di che tipo di incidente si sia trattato ma qualche cosa di traumatico deve essere successo...

P.P.S ho appena letto qui gli ultimi post (a pag. 9)... http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... d&start=80
Non c'è dubbio: ha avuto un incidente.
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#44 Messaggio da TeoMarini »

Grisulea ha scritto:Caro FC. Ora mi è chiaro, un medico improvvisatosi in altro campo. ...
Giusto per le precisione,eh!
Se vai qui https://www1.ordinemediciroma.it/ricerc ... -2015.html e clicchi "Calabrese" compaiono 25 iscritti (tra donne e uomini) ma nessuno col nome di battesimo "Fabrizio".
A onor del vero, non ha mai detto di essersi laureato in Medicina, né ha mai precisato quanti esami ha sostenuto (se ne ha sostenuti...).
D'altra parte, con tutto il tempo richiesto per progettare e realizzare tutto quel po' po' di lavoro nel campo del P.A. negli anni della sua giovinezza, gliene sarebbe rimasto ben poco per l'Università...
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
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MarioBon
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#45 Messaggio da MarioBon »

Avrà usato uno pseudonimo...
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#46 Messaggio da mario061 »

Flavio ha scritto: O forse anni fa un alieno malvagio si è impadronito del cervello di Fabrizio?
:mrgreen:

Ma no, semplicemente un diffusore ben fatto e ingegnerizzato nella realizzazione del mobile, con altoparlanti che hanno buone carattaristiche soniche e bassa distorsione, insomma un buon progetto, non può andare male. Può piacere oppure no, ma andare male è un'altra cosa.

Infatti se andassero veramente male, in nessun caso sarebbe mai stato possibile raggiungere un risultato descritto nel post che proprio il genio del lago ha scritto. Poi chiaro che lui deve vendere le sue casse e cerca di farlo a modo suo, cioè denigrando la concorrenza...

Ricordo di un amico nel 1975 che è andato alla GBC a Verona a comprare un coordinato Sony, dentro lo stanzone dove tenevano gli apparecchi si faceva fatica a sentirlo suonare, quando lo ha portato a casa siamo rimasti di stucco per il volume che si riusciva ad ottenere, e da allora (avevo 14 anni) ho capito che l'ambiente non è solo il "contenitore" che ospita l'impianto stereo...

Ho ascoltato molte volte le B&W, ma anche Harbeth, KEF, e tanti altri marchi seri di costruttori (non ho mai ascoltato Opera, devo andare a trovare Mario... ;) ), e lasciando stare le installazioni che spesso non erano ottimizzate (quella non è colpa del progettista delle casse, ma di chi le commercializza), se uno ha un pelo di orecchio, lo capisce se al di la del risultato "fieristico" c'è della qualità di fondo.

Si sa che gli audiofili, gli autocostruttori, e anche "qualche" progettista, siamo come le comari del mercato, non va mai bene niente, è tutto uno schifo...e guarda il caso, come il nostro impianto non c'è nulla che vada altrettanto bene... ;) ma se si fa un pelo di autocritica e si cerca seriamente di ascoltare, la qualità in certe realizzazioni c'è eccome.
Io ho ascoltato dei suoni in gamma media, di certi diffusori a radiazione diretta, veramente di altissimo livello, non inteso come volume ma come pulizia e dettaglio, non certo in negozio o alle fiere.

In quei posti si va per stare un pò in compagnia e criticare tutto e tutti, si esce alle salette dimostrative, o dal negozio, con le facce schifate per darsi un tono saccente e di grande esperienza nel campo... e ci si guarda fra appassionati come per dirsi "ma che schifo, ma vuoi mettere il mio impianto?" :mrgreen:
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TeoMarini
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#47 Messaggio da TeoMarini »

mario061 ha scritto: ...
Ricordo di un amico nel 1975 che è andato alla GBC a Verona a comprare un coordinato Sony, dentro lo stanzone dove tenevano gli apparecchi si faceva fatica a sentirlo suonare, quando lo ha portato a casa siamo rimasti di stucco per il volume che si riusciva ad ottenere, e da allora (avevo 14 anni) ho capito che l'ambiente non è solo il "contenitore" che ospita l'impianto stereo...

Ho ascoltato molte volte le B&W, ma anche Harbeth, KEF, e tanti altri marchi seri di costruttori (non ho mai ascoltato Opera, devo andare a trovare Mario... ;) ), e lasciando stare le installazioni che spesso non erano ottimizzate (quella non è colpa del progettista delle casse, ma di chi le commercializza), se uno ha un pelo di orecchio, lo capisce se al di la del risultato "fieristico" c'è della qualità di fondo.
E qui non sono del tutto d'accordo con te.
Il fatto è che le Ditte cercano di vendere quello che la maggior parte degli acquirenti richiede e non si curano delle necessità, di una ristretta cerchia di appassionati, di ben abbinare i diffusori all'ambiente.
Quanti prodotti trovi in commercio come i diffusori di Allison o le NPS1000 di Giussani?
Eppure non sarebbe difficile costruire diffusori modulari (viewtopic.php?f=20&t=1695)!
Non voglio fare l'avvocato del diavolo, ma che cosa fa di intelligente Fabrizio Calabrese?
A seconda dell'ambiente (e della disponibilità economica) del cliente, prepara sistemi modulari che poi, grazie anche alla multi-amplificazione, riesce a tarare al meglio.
Poi, vabbè, usa solamente trombe...
Ciao! ;)
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#48 Messaggio da TeoMarini »

D'altra parte:
MarioBon ha scritto: Un professionista è una persona che lavora su specifiche. Ti chiedono di fare una cosa, tu fai un primo studio di fattibilità, vedi se si può stare nelle specifiche e nei costi (rispettando le normative) ed eventualmente fai le tue osservazioni. Il committente decide. Una cosa diversa è che il committente ti chieda una cosa e tu risponda che è tutto sbagliato che lui è un imbecille ignorante ecc. ecc. Una persona così non trova facilmente lavoro, però può lavorare da sola.
Poi è normale che una persona cerchi di lavorare per una Ditta della quale condivide almeno le linee guida principali ed è altrettanto normale che ci saranno prodotti che progetterà più volentieri e altri meno. La "responsabilità" del prodotto finale è del committente nel senso che il progetto deve soddisfare il committente che deve soddisfare, a sua volta, la richiesta del suo mercato.
Se il committende fornisce le specifiche giuste per il suo mercato, ed il progettista fa la sua parte, il prodotto ha una possibiltà di essere venduto. Altrimenti tutti a casa.
Operando in questo modo Opera è diventata quello che è (piaccia o non piaccia ha un suo mercato) e altrettanto Unison. Non è quindi un caso che la MAX_1 e la MAX_2 siamo state vendute a centinaia (mediamente una coppia al giorno compresi sabati e domeniche): l'ufficio commerciale è stato capace di intercettare una richiesta del mercato e la ditta ha realizzato un prodotto adatto a soddisfarla. Potevano essere fatte meglio? Sicuramente. Chi è più bravo non avrà difficoltà a realizzare un prodotto migliore, produrlo, promuoverlo, distribuirlo e fare assistenza (questa è la parte più facile perchè non ne è tornata in assistenza nemmeno una).
Vogliamo dire che tutti quelli che acquistano Opera e Unison sono sordi? in questo modo non si manca di rispetto a Opera o ad Unison ma a chi ha acquistato i suoi prodotti e queste persone sono potenziali clienti per chiunque. Il mercato ha delle regole. Se vuoi lavorare qualche regola la devi seguire.
Credo che tutto ciò valga in qualsisi campo.
Chiaro, no? ;)
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#49 Messaggio da mario061 »

TeoMarini ha scritto: Non voglio fare l'avvocato del diavolo, ma che cosa fa di intelligente Fabrizio Calabrese?
A seconda dell'ambiente (e della disponibilità economica) del cliente, prepara sistemi modulari che poi, grazie anche alla multi-amplificazione, riesce a tarare al meglio.
Guarda, se ci pensi, come fa una ditta come B&W, Opera ecc. a fare sistemi modulari che vanno messi a punto in modo specifico in ogni ambiente per funzionare meglio di un diffusore tower standard?

Il fatto di separare la sezione bassi dalle altre vie è garanzia di complicazione nella installazione, e prezzi maggiori, ma non è sempre garanzia di prestazioni migliori.

Calabrese, secondo me, adotta una serie di strategie, non separa semplicemente i bassi, ma a seconda del tipo di installazione modifica i tagli e le pendenze dei filtri, i ritardi, e soprattutto, misura.
Solo cosi si ottiene un perfetto interfacciamento con l'ambiente.

Chiaro che avendo esperienza ci metterà molto meno di quanto potrei metterci io, ma alla fine, se non misura, nemmeno lui avrà garanzie su quello che è il risultato. Con l'orecchio non vai da nessuna parte, ti aiuta un pò se hai una grandissima esperienza di anni e anni di ascolti, ma senza strumenti fai comunque poco. E servono strumenti precisi e saper misurare.

Ma come fa una ditta come Opera o B&W a fare sistemi cosi complessi senza fornire poi assistenza qualificata ad ogni cliente?

Giussani ha fatto, secondo me, una cosa intelligente per complicare il meno possibile meno la vita ai proprio clienti, cioè un diffusore che funziona abbastanza bene nelle situazioni classiche di posizionamento domestico, mettendo il woofer vicino al pavimento e tenendo probabilmente il taglio più basso possibile (io userei anche una pendenza elevata se la freq. di incrocio supera i 150Hz) per evitare che la voce sia bassa sul fronte sonoro che ricreano i diffusori.
Un diffusore semplice ma furbo, e per questo mi è sempre piaciuta la sua filosofia di aproccio ai problemi.

Quella che poi è la ricerca del tipo di suono da parte del "Progettista Giussani" può non essere condivisa (cioè come poi suonano le sue casse in base ai suoi gusti e al suo modo di vedere la riproduzione domestica), ma le scelte tecniche sono senza dubbio state fatte per avere una certa versatilità di collocamenteo in ambiente senza per questo complicare la vita di chi si compra le sue casse facendo misure e prove su prove. Resta comunque un compromesso, ma è un compromesso migliore di altri, secondo me.

Oggi esiste il DRC, un sistema digitale che ho potuto ascoltare a casa di un amico che ha un sistema full horn da lui progettato (e che suona gran bene), e devo dire che pur suonando benissimo anche senza, con il DRC fa quel passetto in più di cui non pensavi ce ne fosse bisogno... il DRC, se ben usato, risolve molti problemi di collocamento in ambiente dei diffusori, però, come sempre, è meglio partire da una buona base.
TeoMarini ha scritto: Poi, vabbè, usa solamente trombe...
Ciao! ;)
Le trombe mi piacciono, purtroppo trovare trombe che suonano bene non è facile, per questo sono scarsamente diffuse. Io le uso dai 1800Hz circa in su, e ne sono soddisfattissimo, non esiste tweeter a cupola che ho ascoltato che gli vada vicino, per i mei gusti ovviamente, forse con dei buoni nastri potrei migliorare un pò, ma non ne sono poi così tanto sicuro. ;)
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Re: Fabrizio Calabrese: IEEE ed AES

#50 Messaggio da MarioBon »

ho spostato i messaggi relativi ai sistemi modulari in "Riproduzione Audio"
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