Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

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Svarione
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#21 Messaggio da Svarione »

Io so già che di questo passo finirà che confronteremo risposte in frequenza di un diffusore in anecoica con la risposta in ambiente di un altro, magari il diffusore sinistro lo mettiamo in angolo a bracciano, quello destro a parete con la tecnica a impulsi pseudorandom scorrelati.

Ma poi le rogers suonano sempre uguali.....eheheh
Svarione
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#22 Messaggio da Svarione »

Eh già, misuratele pure ma sono dei diffusori professionali, non ci credete?

“....Il concetto di questo diffusore fu soddisfare le condizioni ambientali dove il monitoraggio in cuffia non era soddisfacente.
Nei primi anni 70 la BBC disponeva dei grossi monitor Tannoy progettati da Mr. Fountain per le sonorizzazioni più impegnative. Tuttavia questi diffusori, vuoi per le dimensioni e vuoi perchè non erano privi di qualche difetto quali la gamma bassa esuberante ed un'eccessiva direttività sulle alte, non si prestavano per ascolti individuali ad uso dei fonici. In particolare occorreva un piccolo diffusore da utilizzare negli studi mobili all'interno dei furgoni utilizzati per le riprese esterne.
Dell'equipe che elaborò il progetto faceva parte Jim Rogers. Ad esso venne concessa la prima licenza per la costruzione e la fornitura delle LS3/5A (questo fu il nome attribuito a questi diffusori). In seguito tale licenza fu data anche a Chartwell - Audiomaster - Spendor - Harbet - KEF - Richard Allan - Stirling quotandolo come un diffusore tra i più clonati della storia.
Omissis
Il progetto si discostò dalla semplicistica filosofia di ottenere una risposta lineare e fu ottimizzata al risultato dei test di ascolto. Molto significativamente questo dette alla risposta in frequenza della LS3/5A la caratteristica gobba sui bassi ingannando molti ascoltatori sino a fargli ritenere che la risposta in frequenza fosse molto più estesa di quanto non risultasse realmente. Il progetto si dimostrò così popolare all'interno della BBC che un kit fu reso disponibile dalla Chartwell Electro Acoustics per l'acquisto da parte dei dipendenti sotto il nome di "Project Symphony LS3/5A". Ogni pezzo suonava praticamente come l'autentica produzione LS3/5A. I probabili utenti furono, per esempio, il controllo di produzione nelle aree della televisione, laddove il produttore aveva bisogno di ascoltare ad un volume più basso di quello usato per gli attuali missaggi. Benchè destinate soltanto allo staff della BBC molte paia di diffusori furono comprati dai dipendenti per conto dei loro amici e le casse acustiche "Project Symphony" vennero fuori di quando in quando per la vendita nel mercato dell'usato. Le specifiche furono rigorosamente controllate dalla organizzazione di licenza della BBC con l'intento che tutte le LS3/5A dovessero essere così attentamente uniformate nelle specifiche applicate alle varie coppie di diffusori. Il rigoroso accoppiamento e le piccole dimensioni del diffusore erano responsabili in larga misura della straordinaria immagine stereofonica che poteva essere realizzata. Correttamente posizionate su sostegni lontano dalle pareti ed in una buona sala l'immagine risultava avvincente. La riproduzione della voce umana e degli strumenti acustici è ancora, 33 anni dopo il progetto della BBC, sbalorditiva. Il diffusore ha parecchi difetti, inclusa la sua inadeguatezza nel riprodurre le frequenze molto basse o gli ascolti ad alto volume causa una ridotta tenuta in potenza dei drivers. Nel 1988 la BBC a sua volta apportò delle modifiche al progetto del crossover e l'mpedenza nominale passò dai 15 agli attuali 11 ohms. Nel 1989 fu calcolato che ci fossero circa 60000 coppie di LS3/5A nel mondo. La Rogers da sola ne produsse 43000 coppie nel 1988 ed in quel tempo la BBC aveva in uso 3000 coppie di LS3/5A.

Le specifiche tecniche, riferite al modello BBC LS3/5A sono:
Diffusore da stand a due vie in sospensione pneumatica.
Altoparlanti: Tweeter a cupola in Mylar, diametro 25 mm. Woofer a cono in Bextrene, diametro 110 mm. Frequenza di crossover: 3000 Hertz.
Risposta in frequenza: 80 Hz-20 Khz +/- 3 dB.
Sensibilità 82 dB.
Impedenza nominale: 16 Ohms (1977-1984) - 11 Ohms (dal 1989 in poi).
Potenza massima sopportabile: 50 Watts.
Dimensioni. Altezza 30,48 cm. - Larghezza 19,05 cm. - profondità 15,875 cm.

http://nuke.nonsoloaudiofili.com/Miniev ... fault.aspx

Questa è la scatoletta di scarpe, che ha incantato la bellezza di decine di migliaia di audiofili e che poi ha condizionato gli ascolti di tanti audiofili, e la produzione di mezzo mondo, che dire di altro, 82 db, potenza max 50 watt.
Questo prima che a bracciano si parta con gli spot e la solita decontestualizzazione, sono diffusurini ini per particolari applicazioni, che vanno benone per il loro uso specifico, e sono state progettate apposta così.
Stanze piccole.
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#23 Messaggio da NomeUtente »

MarioBon ha scritto:grazie per la segnalazione
Posso anche farmi truffare con le misure a scorrelazione... ma le LS3/5a... quelle sono sacre :)
finto professionista che non ha coraggio di firmarsi con nome e cognome - anonimo & incompetente & nullita' - il peggiore di tutti - pataccaro difensore di pataccari - feccia maleodorante [cit. "il progettista VERO (since 1972)"]
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#24 Messaggio da mario061 »

Mica solo per te. :D

Ascoltate da vicino per come sono state ideate, sono veramente belle da sentire.
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#25 Messaggio da Svarione »

... e allora ditemelo subito che vi confeziono uno dei tanti impiantini che stanno dappertutto e che fanno dudu dudu...du du.
Ampli nait
Giradischi linn
Ls3/5a rogers

Il tutto in uno studiolo ricavato nella ex cameretta dei fanciulli che ormai sono grandi e con una grande libreria, album di famiglia, ricordi, foto, i libri dell’università, per chi fuma una pipa, e taaanto legno massello, parquet, e con le copertine dei vostri album direi dai beatles in avanti passando per ....e non dite che sono cose che costano troppo, o sogni.....

Buonanotte
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#26 Messaggio da MarioBon »

tra l'altro la descrizione del progetto delle LS 3/5a lo avavo ma non ricordavo più dove era.
eccolo qui:
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... _LS35A.pdf
a pag. 3 ci sono le risposte in frequenza prese con un volt a 1.5 metri per cui si devono aggiungere 12.56 dB per ottener e il livello a 1 metro con 2.83 volt.

Notare che la misura di distorsione viene fatta anche per la quanrta e la quinta armonica.
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#27 Messaggio da MarioBon »

Andiamo a chiudere il discorso riesumando un post ora introvabile nel forum del sig. Fabrizio Calabrese:
Immagine
Qui, oltreagli insulti, ci sono almeno tre errori:
Primo: non si è mai parlato di rumore casuale ma di rumore pseudocasuale: non è la stessa cosa.
Secondo: un segnale pseudocasuale è periodico e i segnali periodici vanno analizzati acquisendo un intero periodo (o multipli di un intero periodo) e senza applicare finestra di pesatura.
Il terzo è più grave perché il sig. Calabrese lascia intendere che la risoluzione in frequenza sia indipendente dalla durata della finestra di analisi.
La risoluzion in frequenza è pari all'inverso della durata del segnale acquisito (della finestra di acquisizione) in secondi.
Se viene acquisito un segnale che dura (per esempio) due secondi la risoluzione in frequenza vale 1/2=0.5 Hz indipendentemente dalla frequenza di campionamento (che si deteminata in funzione del filtro anti alias presente all' ingresso all'analizzatore).

Un segnale con periodo composto da 2^16 campioni, campionato a 44100 Hz, dura poco più di 1.48 secondi e la risoluzione in frequenza è di 0.673 Hz (circa). Questa durata di 2^16 campioni si sceglie perchè è la minima che consente di ottenere due righe spettrali distinte in corrispondenza del primo DO (16.35Hz) e del successivo DO# (17.32) della pedaliera dell'organo.
Sarebbe ancor meglio utilizzare 2^17campioni.



L'analizzatre di spettro non è uno strumento semplice: o si sa usare (e qualche cosa sulla FFT bisogna sapere) o non si sa usare (il che avvine quando delle FFT si sa poco). Sapere come si analizza un segnale periodico è il minimo.
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#28 Messaggio da MarioBon »

Ma cosa succede se non si acquisisce un segnale nel modo corretto?
Immagine
nella figura qui sopra si vede lo spettro di due segnali. Quello sopra è una sinusoide a 50.131988525390625 Hz ovvero esattamente corrispondente alla 149esima riga spettrale delset di base di un analizzatore di spettro che esegue la FFT su 2^17 punti con frequenza di campionamento di 44100Hz.
Nel grafico sotto si vede il risultato dell'analisi di una sinusoide con frequenzadi 50 Hz esatti. Benchè la differenza sia minore di 0.132 Hz nel grafico in basso si vede una riga "sbrodolata" con le prime spurie attenuate meno di 14 dB.
Nel grafico in alto si vede una unica riga ben definita.
Lo "sbrodolamento" resta anche se si applica una finestra di pesatura nel tempo.

Quando nel segnale sono presenti più frequenze le spurie intermodulano tra loro e gli errori vanno alle stelle.
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Re: Fabrizio Calabrese ed i segnali pseudorandom

#29 Messaggio da TomCapraro »

Per sua fortuna, o per sua sfortuna, (poichè molte immagini gli si sono cancellate nel suo blog) ho visto in parecchi grafici il modo con cui calabrese effettuava alcune FFT.
Erano tutte fuorvianti.
Spesso (forse sempre, visto la confusione che fa con i segnali) le misure prese da calabrese risultano errate.
Se non si capiscono bene i meccanismi meglio non misurare.
Se poi queste "misure" servono per autocertificare le sue qualità di "progettista" ben vengano. :mrgreen:
saluti, Tom
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