Relazione ambiente diffusori

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Svarione
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Il mio Impianto: K.heresy,audion silver night 300b,cdi naim
In estate causa calore valvole preferisco un ampli rega brio, e systemdek
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Relazione ambiente diffusori

#1 Messaggio da Svarione »

Gli anelli deboli della catena hifi sono il primo e l’ultimo.

I master e le orecchie.

Ora ci possiamo stare a mettere milioni di euro in mezzo ma quello che non c’è sul disco non lo possiamo riprodurre, e quello che anche c’è se non lo sentiamo più beh è inutile.

La cosa è talmente ovvia che tutti passano oltre, ma poi noi ci troviamo con impianti che riproducono peggio di quello che potrebbero, e pure ciò che sentiamo, con il passare degli anni è sempre più deteriorato.

Sono due grossi problemi, che salto anche volentieri, ma che dovrebbero consigliare a non spendere somme importanti, e a non prendere troppo sul serio ciò che un altro bipede ritiene di aver ascoltato, soprattutto poi se vuole vendervi qualcosa.

Ma in mezzo fra questi estremi vi è la grande scatola, il contenitore delle scatole, l’ambiente, e questo si è modificabile facilmente più che i master e l’udito.

E allora le variabili di come suona il sistema diventano ancor di più, tante di più, e i pareri si fanno contrastanti, ma ognuno deve pur ottimizzare il suo impianto compatibilmente con la stanza che ha a disposizione.

Un momento, stanza non auditorium o stadio o giostre o discoteche o piazze, non infiliamo la p.a. Con la home hifi, sono due ambiti di progettazione e di ambiente e di componenti totalmente diversi, cui corrispondono committenti diversi, canali di vendita diversi, un altro mondo, quantità per qualità.

Si, lì non importano le sfumature, i particolari di riproduzione che amiamo a casa, importa che siano robusti, spostabili e rimontabili, che sopportino di lavorare in clipping, magari per delle ore, magari in ogni condizione atmosferica,magari all’aperto, freddo, caldo, pioggia, ventole negli ampli, trasduttori che tengono potenze per ore, che sonorizzino ampi spazi con alto rumore di fondo, dove gente ascolta defilata, lontana, balla, urla, parla, mangia, magari si stordisca, esca con gli acufeni, e così ritorna la settimana dopo, dove sta la nostra hifi, il nostro ascolto stereo?
Molto in fondo alle priorità di progetto di quei trasduttori, e di riflesso di quei sistemi, convincetevi , quantità e robustezza, durata e trasportabilità.

Ma la stanza a disposizione dicevo non è che può essere poi di molti tipi, o assorbente o riflettente, o, difficilmente, sarà una via di mezzo, ciascuno se conosce la propria e sa si comporta di conseguenza nella scelta dei diffusori e del loro dimensionamento, e poi del loro posizionamento.

Il risultato è condizionato dal tipo di acustica ambientale perchè se si hanno code, echi, onde stazionarie, vanno meglio certi diffusori, se viceversa si è in presenza di un ambiente assorbente altri, e se volete fare una festa o un party altri ancora.

Ohibò, alcuni progettisti vi diranno che i loro diffusori sono progettati per suonare in tutti gli ambienti, altri che suonano con tutti gli amplificatori costruiti negli ultimi trent’anni, sono spot.

Più ragionevole dire che un diffusore da palco, un paio di la scala pro, un paio di scatolette per furgone le puoi sentire a casa, con somma soddisfazione se o sei sordo, o hai la casa giusta, o te ne freghi.

Le vie sono tante, o ci se ne frega come me, o si comincia a mettere piante, tappeti,moquette, pannelli in ogni dove, toglie vetri dai quadri, sposta il tavolo dove mangia, sposta i diffusori avanti e indietro, equalizza, sposta l’impianto in un altro locale, ma guardate che chissà quante altre soluzioni non mi vengono in mente.

Il punto è perchè vi sono appassionati che se ne possono fregare, se il suono cambia in peggio e altri no?

Eh, bisogna prenderla con filosofia, ognuno ha la sua, è giusto rispettarla.

Io ho aggiunto l’ambiente alle cose che non cambio, come i dischi che metto e il mio udito, quelli sono e quelli mi tengo.

Potrei dirvi che tanto la musica la ascolto ugualmente, che tutto sommato non vale la pena vivere male per ascoltare meglio, o che non sono il solo che accetta questo compromesso, ma invece vi dico che qualche precauzione l’ho presa pure, ho diffusori a sospensione pneumatica, cassa chiusa, quindi basso asciutto con le vie superiori a tromba, quindi direttivi.

In altre parole cerco di sollecitare l’ambiente poco, ecco perchè non ho privilegiato suoni generosi con bass reflex, potevo, ma come diavolo ascolto poi?

Il mio ambiente evidentemente non è assorbente, e allora se uso bass reflex mi trovo un suono molto colorato, sembra di ascoltare con il loudness, e se mi sposto per la stanza i diffusori cambio hobby.

Questa è una delle tante filosofie, ma quella che da appassionato ritengo migliore non è agire sui diffusori o sugli ampli, o altro ma sull’acustica ambientale.
Cioè se potete risolvere il male all’origine fatelo senza indugio, studiate con tom o con bon o con un amico o con un professionista come meglio agire sulla stanza e poi vedrete che forse rivalutate le possibilità di tante altre configurazioni, magari autocostruite, magari con trasduttori pro, magari, che da me non vanno.

Buoni ascolti
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