Ero incerto se inserire questo posto in "è vero che..." o "Nessuno nasce imparato" poi ho optato per questo spazio.questo post è stato copiato e pubblicato su un altro forum...visto che il significato di questo post non è stato compreso (e difficilmente poteva accadere il contrario) ho apportato delle modifiche.
Un amplificatore riceve il segnale che arriva dalla sorgente e produce il segnale che va agli altoparlanti.
Il segnale in ingresso (stimolo) è una tensione.
Il segnale in uscita (risposta) è una tensione (lasciamo da parte gli OTL dove la risposta è una corrente proporzionale allo stimolo).
In un amplificatore, stimolo e risposta sono omogenei (sono la stessa grandezza con valori diversi).
L'amplificatore quindi non produce un "suono" (come fa l'altoparlante) ed è perfettamente possibile confrontare lo stimolo con la risposta. Se, con il carico collegato, stimolo e risposta sono proporzionali (hanno la stessa forma nel tempo ma uno è "piccolo" e l'altro è "grande") l'amplificatore ha fatto il suo lavoro. Il carico deve fare il suo.
Quindi qualsiasi misura sull'amplificatore si riduce al confronto tra lo stimolo e la risposta nelle effettive condizioni d'uso.
Tutto quello che c'è nello stimolo e non c'è nella risposta è mancante.
Tutto quello che c'è nella risposta e non c'è nello stimolo è di troppo.
Allora dove sta il problema? nel carico ovvero nell'altoparlante e nelle sue non linearità.
La corrente che esce dall'amplificatore è determinata dal carico: se il carico è troppo basso l'amplificatore potrebbe non disporre della corrente sufficiente a pilotarlo (se è troppo alto non succede nulla). Se l'impedenza del carico non è lineare la corrente che esce dall'amplificatore sarà conterrà della distorsione.
Succede così che un amplificatore che funziona bene con un diffusore, con un'altro non funziona altrettanto bene. Ne segue che tutte le misure devono essere fatte con il carico collegato ma non un carico qualsiasi, tipo una resistenza da 8 ohm, ma con il carico "vero" ovvero gli altoparlanti che dovrà pilotare.
In sostanza l' amplificatore ideale produce una risposta proporzionale allo stimolo indipendentemente dal carico mentre la corrente è determinata dal carico.
Ora dato che sul mercato ci sono migliaia di diffusori diversi, si dovrebbero fare migliaia di misure.
Dato che questo non è possibile si è cercato di definire quelle caratteristiche che rendono un amplificatore insensibile rispetto al carico. Prima di tutto il carico che deve essere "a norma" (ovvero conforme a quanto stabilito dalla normativa DIN 45500).
Dopo il carico, la caratteristica più importante è il fattore di smorzamento (che dovrebbe essere teoricamente infinito) seguita dalla capacità di erogare corrente (che dovrebbe essere altrettanto teoricamente infinita).
Quello che bisogna capire (ed è il motivo per cui ci sono amplificatori con caratteristiche diverse) è che le prestazioni di un amplificatore sono determinate dagli altoparlanti che gli vengono collegati. Noti gli altoparlanti si può decidere quanta corrente serve ed il valore minimo del fattore di smorzamento.
Ecco perché prima si scelgono gli altoparlanti e poi si sceglie l'amplificatore adatto per pilotarli.