Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#11 Messaggio da AntoninoLeone »

carlochiarelli ha scritto:È così sono in due ad avere forti carenze tecniche e matematiche! Sempre che il secondo non sia sempre il s...o
Si è sgamato da solo corrispondono tre cose

le spara anche lui
mette faccine in abbondanza
interviene dopo mezzanotte
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MarioBon
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#12 Messaggio da MarioBon »

TomCapraro ha scritto:EDIT: un certo "lucaesse" forse pratica lo zoppo e inizia a zoppicare.

Una nota tenuta (di uno strumento) non è paragonabile ad un tono sinusoidale puro.

La prima ha un proprio "spettro", mentre il tono puro è soltanto una riga spettrale ad una determinata frequenza e SENZA armonici.

Vero...?
Per definizione il "timbro" è quella qualità che consente di distinguere due suoni con la medesima altezza (frequenza), intensità e durata.
Dato che due toni puri (due sinusoidi) di pari altezza, intensità e durata (virtulmente infiita) non sono tra loro distinguibili, ne segue che un tono puro non ha timbro.
Le definizioni, come le parole, sono importanti e prima o poi lo dovranno capire anche Braciano e dintorni.
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#13 Messaggio da MarioBon »

Immagine
In effetti se il sig. Fabrizio Calabrese non facesse confusione tra
- spettro e modulo dello spettro
- fase assoluta e fase relativa
- timbro di un suono e localizzazione della sorgente
- fase minima, fase lineare e fase mista
- una qualità di un segnale e la sua eventuale udibilità
(e altro ancora per non ricordare di continuo SPL, rendimento e potenza)
...ci sarebbe gran poco di cui discutere.
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#14 Messaggio da carlochiarelli »

Comunque qualsiasi sistema plurivia con crossover passivo NON è a fase minima. Ci sarebbe qualche possibilità di farne uno a fase minima ma sarebbe poco attuabile.
In pratica bisogna attuare un incrocio del primo ordine vero...
Solo le funzioni di trasferimento del primo ordine danno somma unitaria.
Purtroppo bisogna usare la trasformata di Laplace e quindi "passare" nel dominio di "s" che essendo complesso ha modulo e fase...
Purtroppo la fase nello spettro serve, mi dispiace ma qualcuno deve farsene una ragione!
( non metto faccine perché non mi piacciono)
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#15 Messaggio da carlochiarelli »

A proposito tutti gli studi attuali sul rilevamento della posizione spaziale di una sorgente danno molto peso sia al modulo che alla fase, vedasi curve HRTF al variare della posizione che NON sono a fase minima.
In Italia gli studi del gruppo diretto da Augusto Sarti all'università di Milano( e con cui condividevo la stessa passione per l'audio all'università) sono molto interessanti.
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#16 Messaggio da carlochiarelli »

E concludo scrivendo che per fare un filtro passivo ( ma anche uno attivo) , sapendo cosa si sta facendo , bisogna sempre utilizzare equazioni differenziali nel dominio del tempo (purtroppo L*dI/dt=dv e C*dV/dt=dI valgono sempre e quindi le reti elettriche con componenti reattivi implicano equazioni differenziali).
Poi se uno usa le formuline o i software di simulazione senza sapere cosa c'è sotto, va bene tutto, ma allora non si parla di progettisti ma di autocostruttori o trafficoni.
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#17 Messaggio da carlochiarelli »

Per quanto riguarda la Potenza sonora essa si calcola secondo delle norme Iso ben specifiche (3741 o 3744 o 3745 ecc) come ben sanno i tecnici di acustica.
Da essa ( essendo espressa, in soldoni, in dB e quindi come logaritmo di un rapporto con una Potenza di riferimento) si può ricavare la Potenza in watt acustici. Dati i watt elettrici in ingresso, il rapporto tra queste due grandezze da un numero puro pari all'efficienza.
Altre definizioni di efficienza non sono contemplate in letteratura.
Poi se uno si inventa le definizioni di efficienza, tutto è lecito, ma l'efficienza era, è e sarà adimensionale.
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#18 Messaggio da carlochiarelli »

facciamo un poco di chiarezza sulla fase minima sulla somma di risposte.
dato un passa alto pa(s) e un passa basso pb(s) ci sono molti modi per avere una somma unitaria come modulo ma non come fase.
ad esempio se sommiamo un pb ed un pa del primo ordine CON TAGLIO A PULSAZIONE UNITARIA otteniamo:

t(s) = 1/( s+1 ) + s/( s+1) = 1

se sommiamo un pb ed un pa del secondo ordine con q =0,5 ( bisogna cambiare il segno a uno dei due per non avere cancellazioni all'incrocio):

t(s) = - 1/ ( s*s+2*s + 1) + s*s / ( s*s+2*s + 1) = ( s*s -1) /( s*s +2*s +1) = (s+1)*(s-1) /(s+1)*(s+1) = ( s-1) / ( s+1)

che è la risposta di un passa tutto , cioè con modulo unitario, ma con sfasamento pari ad un passa basso del secondo ordine, questo implica che già con un incrocio del secondo ordine non si può avere una risposta a fase minima.
Questo vale per tutti i sistemi che utilizzano filtraggi , passivi od attivi tradizionali.
In campo numerico questo problema è superabile facilmente in quanto modulo e fase possono essere definiti indipendentemente.
Il problema sostanziale dell'approccio con FIR è che per avere tale indipendenza devo ritardare il segnale di uscita ( latenza) .

I filtri tradizionali sono composti di solito da resistenze, condensatori e induttanze che insieme al carico compongono una rete elettrica.
Le equazioni di base dei componenti passivi sono:

L *dI(t)/dt = dV(t)
C*dV(t)/dt = dI(t)

con le opportune operazioni inverse ( integrali ) si trovano :

L*I(t) = integrale ( dV(t) dt )
C*V(t) = integrale ( dV(t) dt )

adesso abbiamo tutti i dati per risolvere una qualsiasi rete elettrica!

Il caso di regime sinusoidale permanente ci consente però di utilizzare la trasformata di Laplace che semplifica molto il tutto.
per cui indicando con Z l'impedenza si ha:

condensatore Zc = 1/sC
induttanza Zr = sL
resistenza Zr = R

sostituendo tali valori nella rete elettrica e risolvendola per quello che ci serve si ottiene, ad esempio una funzione di trasferimento nel dominio della trasformata di Laplace che è molto più comoda da gestire in regime permanente.
Lo stesso ragionamento vale anche se voglio ricavarmi una impedenza.

Poi se voglio fare altri conti nel dominio della frequenza mi conviene sostituire s con (j*2*pigrego*frequenza) e a questo punto ho , o una funzione di trasferimento nel dominio della frequenza da cui posso ricavarmi il modulo e la fase, oppure , nel caso abbia ricavato una impedenza, anche la parte reale e la parte immaginaria.
Ovvio che bisogna avere un minimo di pratica con i numeri complessi.
Purtoppo se bisogna fare delle valutazioni in regime dinamico , cioè nel dominio del tempo , ci sono due maniere: o si lavora con le equazioni differenziali, oppure si trasforma nel dominio di laplace , si fanno i conti e poi si antitrasforma.

ho semplificato molto ma questo è quanto viene utilizzato dai simulatori; l'importante è sapere sempre la base teorica su cui si basano ( normalmente le reti elettriche vengono risolte tramite sistemi matriciali ma esistono casi dove la rete è calcolata esplicitamente specialmente in alcuni software per altoparlanti).
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#19 Messaggio da carlochiarelli »

Inizio a stufarmi, mi chiede cosa centrano integrali e derivate in una rete di filtro e mi risponde con altro.
Facciamo così: visto che sono bravo a fare solo copia ed incolla e non so bene le cose pratiche, mentre lui si scrive software di simulazione che tengono conto di tutto e quindi conosce bene quello di cui sto parlando, facciamo una bella sfida di quelle di una volta!
Troviamoci in un posto neutrale ( un albergo di Firenze ?) e con solo carta penna ( e matita e gomma) ricaviamo, ogni uno per conto suo, la funzione di trasferimento in forma esplicita di un filtro crossover di un diffusore in commercio.
Serve un giudice che scelga a caso tra vari schemi.
Per semplificare utilizziamo impedenze di altoparlanti resistive e risposte ideali.
Calcoliamo solo modulo e fase totale in forma esplicita e lo grafichiamo a mano.
Ammessa calcolatrice scientifica Non programmabile....
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Re: Fabrizio Calabrese: "Non è solo questione di fase"...

#20 Messaggio da mario061 »

Ecco, altra sfida... :mrgreen:

Chissà mai cosa risponderà a questo post...
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