Criteri di progetto del subwoofer
Inviato: 02/03/2020, 15:05
(finito di correggere alle 16.55 dell' 1 marzo 2020)
Il subwoofer è un altoparlante specializzato nella riproduzione delle prime ottave della spettro audio. Dato che la nota più bassa prodotta dalla pedaliera dell’organo equivale al DO a 16 Hz, il subwoofer dovrebbe riprodurre al decade da 16 a 160 Hz. Normalmente, per i motivi che vedremo oltre, la banda riprodotta viene ulteriormente ristretta, raramente può essere estesa (e anche qui ci sono delle motivazioni da considerare).
La figura che segue mostra lo “spettro atteso” di 3 strumenti musicali; organo a canne, timpano e pianoforte.
La nota più bassa prodotta dal pianoforte è il LA a 27.5 Hz. Malgrado ciò lo spettro “atteso” del pianoforte non mostra un particolare contenuto energetico sulla prima ottava. Questo significa che le note più basse,benché presenti, non sono molto frequenti. Questo non significa che non debbano essere riprodotte quando serve. Alla luce di ciò le considerazione sullo “spettro atteso” degli strumenti perdono di importanza. E’ invece importante considerare la nota più bassa che uno strumento può riprodurre:
- 16 Hz , (DO) Organo
- 27.5 Hz (LA) Pianoforte
- 40 Hz (MI) Contrabbasso e basso elettrico
- 80 Hz (MI) Chitarra e prima fondamentale della voce di basso
Quindi conta la minima frequenza da riprodurre e il livello SPL che si vuole ottenere. In sostanza tutto ciò è definito dallo spostamento volumetrico SV.
Anche se abbiamo appena detto che le considerazioni sullo “spettro atteso” non sono determinanti passiamo al contenuto energetico tipico della musica riprodotta. Questo argomento è abbastanza dibattuto in letteratura e alcuni vi fanno riferimento. Il prossimo grafico riporta gli spettri normalizzati dei programmi musicale (medie statistiche stimate) e lo spettro stimato della musica disco (viola). Tutti gli spettri si attenuano sia alle alte che alle basse frequenze. Appare evidente che, rispetto alla musica moderna (pop, rock, jazz, blues,…) la musica disco presenta un rinforzo di almeno 5 dB attorno a 60 Hz (banda del punch). Questa caratteristica mette in difficoltà i sistemi a due vie con woofer con ridotto spostamento volumetrico perché il livello della banda bassa, anche se non estesa, è sempre presente. Lo spettro stimato della musica disco presenta un dislivello tra gamma bassa e gamma media che sfiora i 10 dB. Chi deve riprodurre esclusivamente la musica disco può tenere conto di questa caratteristica per risparmiare qualche cosa sulle prestazione del midrange e installare un woofer adeguato. Ma se i diffusori devono riprodurre anche altri generi musicali, l’incremento delle basse frequenze è “solo” di 5-6 dB.
Per quanto riguarda la musica classica e sinfonica vale il discorso fatto in precedenza.
Il subwoofer è un altoparlante specializzato nella riproduzione delle prime ottave della spettro audio. Dato che la nota più bassa prodotta dalla pedaliera dell’organo equivale al DO a 16 Hz, il subwoofer dovrebbe riprodurre al decade da 16 a 160 Hz. Normalmente, per i motivi che vedremo oltre, la banda riprodotta viene ulteriormente ristretta, raramente può essere estesa (e anche qui ci sono delle motivazioni da considerare).
La figura che segue mostra lo “spettro atteso” di 3 strumenti musicali; organo a canne, timpano e pianoforte.
La nota più bassa prodotta dal pianoforte è il LA a 27.5 Hz. Malgrado ciò lo spettro “atteso” del pianoforte non mostra un particolare contenuto energetico sulla prima ottava. Questo significa che le note più basse,benché presenti, non sono molto frequenti. Questo non significa che non debbano essere riprodotte quando serve. Alla luce di ciò le considerazione sullo “spettro atteso” degli strumenti perdono di importanza. E’ invece importante considerare la nota più bassa che uno strumento può riprodurre:
- 16 Hz , (DO) Organo
- 27.5 Hz (LA) Pianoforte
- 40 Hz (MI) Contrabbasso e basso elettrico
- 80 Hz (MI) Chitarra e prima fondamentale della voce di basso
Quindi conta la minima frequenza da riprodurre e il livello SPL che si vuole ottenere. In sostanza tutto ciò è definito dallo spostamento volumetrico SV.
Anche se abbiamo appena detto che le considerazioni sullo “spettro atteso” non sono determinanti passiamo al contenuto energetico tipico della musica riprodotta. Questo argomento è abbastanza dibattuto in letteratura e alcuni vi fanno riferimento. Il prossimo grafico riporta gli spettri normalizzati dei programmi musicale (medie statistiche stimate) e lo spettro stimato della musica disco (viola). Tutti gli spettri si attenuano sia alle alte che alle basse frequenze. Appare evidente che, rispetto alla musica moderna (pop, rock, jazz, blues,…) la musica disco presenta un rinforzo di almeno 5 dB attorno a 60 Hz (banda del punch). Questa caratteristica mette in difficoltà i sistemi a due vie con woofer con ridotto spostamento volumetrico perché il livello della banda bassa, anche se non estesa, è sempre presente. Lo spettro stimato della musica disco presenta un dislivello tra gamma bassa e gamma media che sfiora i 10 dB. Chi deve riprodurre esclusivamente la musica disco può tenere conto di questa caratteristica per risparmiare qualche cosa sulle prestazione del midrange e installare un woofer adeguato. Ma se i diffusori devono riprodurre anche altri generi musicali, l’incremento delle basse frequenze è “solo” di 5-6 dB.
Per quanto riguarda la musica classica e sinfonica vale il discorso fatto in precedenza.