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Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 14:08
da MarioBon
Questo è un post filo-nazionalista e un po' polemico.
Un amplificatore (o qualunque altro altro dispositivi) il cui costo superi determinati limiti (quelli di una grossa berlina o di un appartamento) dovrebbe, come minimo, rappresentare lo stato dell'arte della tecnologia attuale.

Prendiamo allora l'amplificatore di Dan d’Agostino quello con i dissipatori in rame.
La prima cosa da dire è che il materiale migliore per realizzare un dissipatore di calore è l'argento. Se non si fa in argento tanto vale farlo di alluminio (ma bene).
La seconda cosa da considerare è la mancanza di alettature sui dissipatori.
Piuttosto che usare un dissipatore in rame senza alette e meglio usare un normale dissipatore in alluminio di buon spessore ed abbondante alettatura che è più efficiente e costa anche meno.
Un amplificatore allo stato dell'arte avrebbe il dissipatore in argento abbondantemente alettato.
La verità è che d’Agostino ha sacrificato all’ estetica un importante aspetto funzionale (la dissipazione termica).

La terza cosa è citare dei fenomeni fisici che hanno un bel nome ma non hanno niente a che vedere con ciò che si è realizzato. Dan d'Agostino cita l'effetto Venturi che, nel suo dissipatore, non può verificarsi (l'effetto Venturi ha luogo nelle tubature orizzontali e i fori praticati nei dissipatori dell'ampli in questione sono verticali).

Quindi l'ampli di Dan costa, non utilizza soluzioni allo stato dell'arte, non usa i materiali migliori, cita, nella pubblicità, fenomeni fisici che, nell' ampli, non avvengono. Potrebbe avere anche il miglior suono del mondo ma, se fosse fatto a regola d'arte, magari suonerebbe meglio o sarebbe più affidabile.

Costasse qualche 1000 euro non ci sarebbe nulla da dire. Se dovessi tra cambiare casa o cambiare amplificatore preferirei di gran lunga un AM Audio A-300 X che è fatto come si deve ed è anche più potente (provato su AudioReview n. 336).

Ho già manifestato questo mio pensiero in altra sede e mi è stato detto che avrei ricevuto chiarimenti dallo stesso Dan: sto ancora aspettando.

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 15:13
da maui_76
MarioBon ha scritto: Ho già manifestato questo mio pensiero in altra sede e mi è stato detto che avrei ricevuto chiarimenti dallo stesso Dan: sto ancora aspettando.
Aspetta e spera... :lol: :lol:

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 15:43
da mluxor
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

a nessuno avanzano 60mila euri ?

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 16:00
da mluxor
e a proposito di effetto Venturi, ventilazione naturale in edilizia : http://www.infobuildenergia.it/approfon ... a-158.html
La parte evidenziata in grassetto l' ho vista realizzata nel deserto in tunisia: in pratica una parete messa in comunicazione con l'esterno grazie ad una serie di bottiglie in plastica di cocacola tagliate e ancorate al muro dal collo della bottiglia. Un altro esempio molto molto banale è la stessa tapparella/serranda con i suoi fori. (dalla mia banalizzazione dell'effetto venturi sotto trovate una spiegazione decisamente più tecnica)

Raffrescamento ventilativo

Il raffrescamento passivo può essere ottenuto anche sfruttando l’effetto esercitato dalla pressione del vento sull’edificio. Il lato orientato perpendicolarmente alla direzione prevalente dei venti, infatti, è esposto a una pressione maggiore (sovra-pressione) rispetto a quello contrapposto (depressione). L’aria entra dalle aperture poste sulle pareti ad alta pressione, muovendosi attraverso l’edificio fino a raggiungere il lato a bassa pressione, dove viene espulsa. In questo caso è possibile sfruttare l’Effetto Venturi secondo cui quando un fluido si muove in modo stazionario, al variare della sezione di passaggio variano la velocità e la pressione del moto. In particolare, al decrescere della sezione, si ha un aumento della velocità del flusso e dell’energia cinetica e una diminuzione della pressione. L’efficacia della ventilazione naturale dipende dalla portata dell’aria oraria prodotta dal differenziale di pressione che si determina tra l’ambiente interno ed esterno (gradiente anemologico). Questo differenziale è influenzato da diverse variabili, che comprendono i dati climatici di sito, i rapporti di forma dell’edificio, la posizione e la dimensione delle aperture, la rugosità generale del terreno e la presenza di ostacoli lungo la direzione prevalente del vento.


Progettazione di un edificio tenendo conto della direzione prevalente del vento (© MCA Archive)



Progettazione di un edificio tenendo conto della direzione prevalente del vento e della posizione del sole (© MCA Archive)

Il controllo dei flussi d’aria ai fini del raffrescamento passivo può essere realizzato grazie a una serie di strategie progettuali, che prevendono:

attenzione alla localizzazione, ai rapporti reciproci e alla geometria degli edifici, per favorire il movimento e la canalizzazione dell’aria nel lato sopravento e in presenza di canali, strettoie, patii e spigoli. Per massimizzare l’utilizzo della ventilazione naturale è opportuno mantenere una distanza considerevole tra gli edifici, al fine di evitare i regimi di flusso a scia interferente. In alternativa, è possibile collocare gli edifici a scacchiera o in diagonale rispetto alla direzione del vento;
inserimento di aperture con altezze, geometrie e dimensioni diverse per ottimizzare la differenza di pressione del vento. In generale, la velocità dell’aria è maggiore quando le aperture in entrata hanno una dimensione inferiore e sono poste più in basso di quelle in uscita, quando hanno una diposizione diagonale oppure quando si ha la ventilazione incrociata;
presenza di ostacoli e barriere protettive, come filari d’alberi, siepi, macchie arbustive ed edifici. Il beneficio dipende dalla forma, dall’altezza e dalla porosità della barriera;
presenza di deviatori e deflettori esterni, come filari d’alberi, che fanno aumentare la pressione dell’aria e canalizzano il vento nelle aperture. La vegetazione consente anche di abbassare le temperature grazie all’ombreggiamento e all’evapotraspirazione;
movimentazione del terreno per favorire la diminuzione della pressione del vento in presenza di avvallamenti e l’accelerazione della velocità dell’aria in presenza di dossi.

La ventilazione deve essere massima durante il giorno, nella stagione estiva, nelle aree maggiormente occupate dagli abitanti. Nei climi caldi e temperati, in estate, il flusso d'aria deve lambire le pareti più massive per favorire la dispersione del calore accumulato. Al contrario, in presenza di venti di forte intensità e di clima freddo è preferibile schermare gli edifici con barriere naturali o schermi. La disposizione urbana degli edifici deve creare ombre di vento diffuse.

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 16:38
da massimoto 68
Altro che stato dell'arte,quì l'arte è un altra......
Come ho già avuto modo di scrivere in altro forum, amplificatori o integrati con questi prezzi, aldilà che possa o non possa permettermeli,per me non hanno ragione di esistere. Secondo me non ci sono tubi di venturi o qualsiasi materiale super tecnoligico che possa giustificare il quadruplicare del prezzo rispetto ad un articolo di simile potenza e qualità. Purtroppo non accadrà mai,lo sò, ma mi piacerebbe poter provare e confrontare questo integrato per esempio con il mio Maestro 200 SE e vedere che succede. :shock:
Ciaoooo

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 16:40
da Lemmy
Beh dai...ha un bel Vu-meter...che costa come un Rolex!

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 16:59
da MarcelloDalmazia
Mi tolsi la soddisfazione dopo averlo ascoltato a casa di Bebo, di descriverne il mio personale giudizio, apriti cielo. Sul fatto che Suoni bene, nulla da ridire, anche se i Diffusori che gli avevano accoppiato, per me non erano all'altezza. Mi permisi il lusso di fare i Conti della serva riguardo il materiale costruttivo, l'Alluminio, i costi di realizzazione del Cabinet, e di tutta la componentistica. Bene quel Sig. di Bebo, non oso ripetere come mi descrisse e quali erano le mie credenziali, per aver osato dire certe cose. Il Sig. Bebo, dimentica troppo spesso che io Lavoro nel campo Metalmeccanico, e su tutto ciò che riguarda l'ASPORTAZIONE TRUCIOLO. So quanto costano i Metalli, so quanto costano gli Utensili per poterli Lavorare ( LI VENDO), e soprattutto so a che tasso orario si lavora con Centri di Lavoro, Torni, Fresatrici, Elettroerosioni, Rettifiche, Alesatrici ecc. Quella Elettronica se tutto va bene, non costa più di 5.000€ comprensive di Progettazione...il resto è FUMO BUTTATO AGLI OCCHI DI POVERI SPROVVEDUTI!

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 17:06
da bergat
Una cosa dovremmo tutti imparare: il costo industriale di un prodotto, di un materiale e la cosidetta economia di scala.
L'autocostruzione va bene, ma non per questo se un autocostruttore decide di vendere anche il proprio prodotto, dobbiamo ob torto collo riconoscere a lui i costi spropositati per costruirlo. Nessuno gli ha detto di fare il capitano d'industria. Quindi se sappiamo che quello che costa di più in un amplificatore (progettazione a parte) sono il pannello frontale se di alluminio, il trasformatore d'alimentazione e i grossi condensatori elettrolitici, il resto è poca cosa paragonabile all'elettronica delle schede di un computer, possiamo farci un'idea di quello che, aggiungendo i costi di distribuzione, di marketing, i giusti ricavi, dovrebbe essere il prezzo corretto di vendita. Un finale da 200 watt per canale, ad esempio può oscillare tra 1.500 e i 5.000 euro, ma non certo costare 20.000 euro. Se quello è il prezzo con cui si trova sul mercato, c'è evidentemente un errore di base.... progettazione sbagliata? forse è in classe A? forse il costruttore non costruisce per il mercato a livello mondiale e non fa economia di scala? forse è un cantinaro? Una cosa è certa, chi l'acquista lo fa per varie ragioni. Ritiene che quello sia il gota, e non gli importa del prezzo.... forse ritiene che sia un'esclusività, forse crede che sia giusto che un ampli da 200 watt/ch debba costare quanto un'autovettura media. Forse gli mancano le basi dell'elettronica....

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 17:16
da Lemmy
Io penso che quando crei un amplificatore da 50000€,poi devi anche venderlo...é più facile vendere un qualcosa con un'estetica particolare, con uso di materiali belli da vedere, citando tecnicismi per rassicurare i compratori sulla bontà del prodotto, piuttosto che vendere un oggetto magari elettronicamente innovativo, ma che in pochi capirebbero, soprattutto se non usa soluzioni estetiche che lo facciano risaltare.

Re: Amplificatori allo stato dell'arte

Inviato: 04/01/2017, 18:33
da krell2
ragazzi
siete navigati e lo dovete sapere
si chiama HI END
dove non importa la costruzione,i materiali,o altre cose terrene
solo il listino,il brand