Hifi

.. verso la filosofia
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MarioBon
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Re: Hifi

#41 Messaggio da MarioBon »

Non entro nel merito di questo tuo sfogo perchè hai evidentemente le tue buoni ragioni.
Risponderò solo in merito alla questione della laurea.
in Italia non esisteva un corso di laurea in acustica. Adesso a Parma c'è il Prof. Farina che insegna molte cose relative all'audio (corso di Fisica Tecnica). Non so se hanno istituito un corso di laurea specifico. Negli Stati Uniti la specializzazione in acustica esiste. Gli architetti ne dovrebbero studiare molta ma non mi risulta che ciò accada.
Comunque non fa grande differenza prendere una laurea in ingegneria o in fisica (il biennio a miei tempi era molto simile). L'università insegna il metodo e dà le basi poi devi studiare tu quello che ti interessa. Io mi sono laureto in fisica con indirizzo elettronico (laser, maser e superconduttori) tutto il resto lo ho studiato sui libri e provato sul campo. Se non avessi avuto una laurea in fisica avrei fatto molta più fatica e probabilmente molte cose non le avrei capite. La laurea non è indispensabile ma aiuta molto specie per quanto riguarda la Teoria dei Segnali che è l'80% di quello che serve.
Un giorno Tom Gillet mi chiese cosa hanno a che fare i superconduttori con gli altoparlanti. Non gli risposi per non dirgli che si impara come disegnare i traferri degli altoparlanti.
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Re: Hifi

#42 Messaggio da Svarione »

MarioBon ha scritto: 16/12/2020, 16:18 Non entro nel merito di questo tuo sfogo perchè hai evidentemente le tue buoni ragioni...

Negli stati uniti la specializzazione in acustica esiste

Gli architetti ne dovrebbero studiare molta ma non mi risulta che ciò accada.
:mrgreen:
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Re: Hifi

#43 Messaggio da Svarione »

...e a forza di studiare campa cavallo che l’hifi cresce.

studiano gli audiofigli e gli audionipoti...pure.

...avvicinarsi il più possibile all’evento originale? oppure a quello meglio riprodotto? oppure a quello inciso..?

Siamo tutti in ambienti random, con impianti in infinite configurazioni, diverse filosofie ...e in mezzo a riflessioni, rifrazioni, diffrazioni, e acustiche tutte diverse, sia dove si suona, che dove si incide, che dove ascoltiamo.

A qualsiasi categoria si appartenga e con qualsiasi budget e sistema di riproduzione..arriva poi il problema di che musica si ascolta e a che volume...adeguato???

Esempio di una classica discussione:

...Vuoi mettere le trombe con...

Già ma come li metti i 20 hz in una stanza con le trombe??

... Con un sub in br e trombe per i bassi medi e alti.

..Ingombri e vicinato e budget e mmoglie..e e e ma i piedini in sorbotan fanno?....
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Re: Hifi

#44 Messaggio da NomeUtente »

Gia'... l'evento originale... nella registrazione e' contenuto l'evento originale... uno si massacra la vita con l'obbiettivo di riprodurre l'evento originale... che ciascuno sa esattamente come era l'evento originale... :D
finto professionista che non ha coraggio di firmarsi con nome e cognome - anonimo & incompetente & nullita' - il peggiore di tutti - pataccaro difensore di pataccari - feccia maleodorante [cit. "il progettista VERO (since 1972)"]
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Re: Hifi

#45 Messaggio da MarioBon »

Se vuoi riprodurre l'evento originale il mezzo non è l'impianto stereo domestico ma l'scolto in cuffia di registrazioni effettute con testa artificiale o il WFS
http://www.mariobon.com/Glossario/WFS_at_IRCAM.pdf

Con HiFi domestica al massiamo puoi chiedere di riprodurre quello che c'è nel supporto in modo plausibile.
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Re: Hifi

#46 Messaggio da Svarione »

È un pò come dire a un ragazzino andiamo al motosalone che ti regalo la moto.

Il ragazzino entra e trova supersportive, maxienduro, granturismo, e dopo esserci salito torna indietro e dice:

Cambio lo scooter che basta e avanza. :roll:
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Re: Hifi

#47 Messaggio da Svarione »

Ora da una situazione così, in cui ognuno risolve a modo suo con i mezzi che ha, come criticare?
direi di tirare le conclusioni:

-Comincierei dall’audiofilo puro, quello che magari entra in negozio cor figlioletto che deve ormai aver letto tutte le prove in tutte le lingue, che si aspettano di sentire e toccare con mano dal vivo l’emozione dell’ascolto di questo o quello....ahhhh, che ricordi ehhhh, mi fanno troppo simpatia quei momenti di adrenalina trascorsi spettando di arrivare alla meta.

E loro li vedi arrivare di corsa, fremono, sanno già quel che vogliono, potenza del condizionamento, della pubblicità, ma diciamolo, fanno girare la giostra e sono utenti consapevoli, maggiorenni pure, ...già, come si suol dire dei condannati, e per un pò lo sono, per almeno una decina di anni direi, finchè a forza di domandarsi se suona diverso da prima se stuferanno.

Già, suona diverso da prima?

E l’audiofilo padre chiede all’audiofilo figlio, che ci sente meglio, e lui ma siiii, un pò qui, un pò là, poi guarda come è bello, ci ha tutte le recensioni, certo che forse se prendavamo...si al prossimo giro..

-Viene poi l’audiofilo esteta, ahh quello non è purista, ma alzi la mano quanti desistono da un acquisto di un oggetto che è bello, anzi bellissimo, se poi suona ..meglio ancora, anzi deve suonare bene, del resto con tutta quella cura messa nei particolari non suonanti vuoi mettere cosa ci sta dentro??
Già cosa ci stà dentro?
Condensatori, resistenze, ...chettecredi,....ma quali???ehhh, non era meglio forse guardare un poco dentro? Già l’esteta in fondo non ci và, ma lui non affonda mai, se fa consiglià li marchi più modaioli, più in, ..cristalli, luci e lucciole, satinature, spazzolature, verniciature, legni pregiati, finiture da urlo, marchi famosi, strapagati, ..e qui arriva lui...

- l’audiofilo della rivendibilità, e questo ci ha l’occhio lungo, più della recchia.
Lui scolta pensando e soppesando il probabile sconto e la rivendibilità futura.
Un artista del calcolo, sa tutto lui, quando uscirà il nuovo modello, quando è uscito quello che vede, perchè vedete, lui ascolta facendo calcoli, un computer, un soppesatore e qui arriva il peggiore..

-l’audiofilo traffichino, a questo manco de scoltà e de vedè, solo il guadagno, beh che c’è di male, i negozianti sono forse diversi??
Peggio, in molti casi manco hanno la passione, manco una saldatura...e allora chi arriva adesso?

L’audiofilo autocostruttore ehhhhh
Prendete fiato.
E questo se arriva in negoxio che fa?.?
Sbircia.
Si perchè lui capisce, e pensa “ questo lo so fare io con un decimo, quello se avessi lo schema, quello è fatto al risparmio lì, etc.”
Grande appassionato, lui non va a peso, studia, e nei suoi limiti progetta.
E già, e non compra facilmente prodotti assemblati o banali, ne marchi sovrapprezzati o di moda, se vogliamo è il più consapevole, il più tecnologico degli audiofili, lo zoccolo duro.

In ultimo arriva il caso disperato, quello che raccoglie tutti i precedenti, l’audiofilo schifato, ehm scafato.
Si quello disincantato, che in varia misura si è evoluto passando tutti i gradini di addiofilia.


-L’addiofilo.

E questo non lo prendi con la tecnologia, se ci ha la stanza eco-logica fa spallucce, e lo fa su tante cose, lui è un audiofilo di ritorno potenziale...si quando si rompe tutto, rotture per obsolescenza, fulmini, cortocircuiti, cose di questo tipo, non lo becchi nemmeno con le novità, ne ha gia sentite troppe, ...con la moda, na ruota che gira, e finchè gira...lasciamola girare che è come una giostra, ritorna, tutti gli anni, e così vi faccio gli auguri anche per il prossimo ormai alle porte.
:lol:
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Re: Hifi

#48 Messaggio da MarioBon »

Va bene gli utenti hanno le loro ragioni più varie
e quindi? smettiamo di produrre?
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Re: Hifi

#49 Messaggio da Svarione »

I produttori?

Beh è l’altro lato della stessa moneta, ti pare?

Il cui spessore può essere chiamato consapevolezza, onestà, serietà professionale, corretta informazione, giusti ricarichi, assistenza...

il presente dell’hifi dipende dai produttori e dagli audiofili, ciascuno fa le sue scelte ti pare?

Per il futuro bisogna avere la sfera di cristallo.
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Re: Hifi

#50 Messaggio da MarioBon »

La produzione dipende da diversi fattori. Il primo è il rapporto tra domanda e offerta. La domanda è più alta su certi segmenti di mercato (fasce di prezzo) e ciascun produttore può sceglire di competere nel segmento di mercato che sente di poter soddisfare. Poi ci sono altri due fattori: la cultura ed il clima.
Il clima determina quanto tempo mediamente le persone trascorrono in casa, la cultura determina come scelgono di trascorrere il proprio tempo quando sono in casa. Nell'Europa del nord, dove il clima è più freddo e cultura musicale è radicata, il mercato HiFi è più florido. Non è un caso che i più importanti produttori di altoparlanti HiFi siamo Danesi e Norvegesi.
Il futuro, se il clima non cambierà troppo, dipenderà dal fattore culturale. Finché ci sarà qualcuno con la passione per la musica ci sarà anche un mercato di HiFi. Se avrà il sopravvento al "cultura delle cuffiette" l'HiFi si ridurrà ad una nicchia in una nicchia fino a scomparire del tutto. La scomparsa dei supporti fisici è già un deciso passo in questa direzione.
Attualmente in Europa ci sono 16 milioni di giovani a rischio ipoacusia (causa cuffiette) è evidente che non saranno mai dei cultori dell'HiFi. Da questo punto di vista c'è poco da essere ottimisti.
La vera battaglia si gioca, secondo me, sul piano dell'educazione musicale.
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