Hifi

[Svarione]

L’hifi si è diffusa perchè non vi era altro modo di sentire la musica che comperarsi un vinile o un nastro inciso, o la radio.

Fu solo l’impossibilità assoluta di ascoltare la musica che piace che fece entrare in casa l’hifi.

Oggi il disco è in bit, arriva pure perfect, si infila ovunque, in una chiavetta,nel cd, nel hd, nel pc, nel telefonino e con facilità ascolti quel che ti pare ovunque.

Veicolazione musicale enorme, accessibilità mostruosa, facilità e qualità a basso prezzo.

È questo che fa scemare l’interesse per una riproduzione ulteriormente altamente fedele.

Oggi in chiavetta o su hd puoi immagazzinare le discografie intere di artisti, cioè giorni di ascolti per ognuno di essi.

E alla fine il troppo storpia, viene a noia, diventa ingestibile la libreria, non ascolti più con il gusto di prima, non conti più i minuti incisi su una facciata, i brani belli da quelli riempitivi, manco ascolti la musica che hai, non sai più la traccia,ma manco sai che musica hai e quando potrai avere il tempo di ascoltarla.

Finisce che ascolti i soliti brani e l’hifi lo sfrutti poco.

Il resto va di conseguenza.

[MarioBon]

...e queste sono le conseguenze della soppressione dei supporti fisici.
Ci sono tre modi per promuovere l'ignoranza:
1 - negare le informazioni (metodo seguito da IBM)
2 - dare troppe informazioni (metodo seguito da MicroSoft)
3 - diffondere notizie false

Con la musica liquida si rischia la seconda opzione: un eccesso di offerta indistinta e la conseguente difficoltà di scegliere (come si fa ad ascoltare tutto per trovare ciò che piace?) e quindi la rinuncia.
Andando avanti così finiremo ad ascoltare i jingle della pubblicità come nel film Demolition Man.
Mantenere e coltivare il gusto per la riproduzione musicale significa anche promuovere la cultura musicale.

[Svarione]

Se ieri la musica si ascoltava a ritmi di fumatori di pipa, oggi siamo già oltre a quelli della sigaretta, siamo al vaporizzare liquidi o nel migliore dei casi a surriscaldare con delle resistenze il tabacco.

Non ci possiamo fare gran che, tutto cambia e magari ritorna in forma evoluta e migliorata.

Il vinile,il giradischi, le valvole, le trombe,l’alta efficenza, i generi musicali stessi....le abitazioni, ...

E se l’educazione musicale finisse per imporre un numero massimo di db nelle abitazioni??

Non escluderei che al prossimo giro rivalutiamo la bassa efficenza, i transistor, ma quelli buoni, ...sempre che ci sarà ancora qualcuno che allora capirà di circuiti, perchè quà chi sa ha fatto, gli altri pasticciano e copiano, ...e te l’immagini il suono di un motorola vs xy? Ehhhh

Certo come con le valvole, anni di invenzioni, di scoperte per poi arrivare ad oggi che stiamo indagando ancora su come suonano le valvole senza capire il circuito sottostante, questo grande illustre sconosciuto che sta sotto, figurati quando arrivano su che diffusori accoppiarli....i consigli che ne escono...e gli impianti come strillano o si incupiscono.....ehhhh

E il resto della catena con uguale leggerezza e superficialità, a ritmi di sostituzione più veloci della obsolescenza, viene rinnovata ancor prima di ascoltare i dischi che si hanno.

[MarioBon]

...
Certo come con le valvole, anni di invenzioni, di scoperte per poi arrivare ad oggi che stiamo indagando ancora su come suonano le valvole senza capire il circuito sottostante, questo grande illustre sconosciuto che sta sotto, figurati quando arrivano su che diffusori accoppiarli....i consigli che ne escono...e gli impianti come strillano o si incupiscono.....ehhhh

Veramente si è capito il perchè del suono delle valvole e anche il rapporto che sussuste tra il suono della valvola, del transistor, del MOSFET e le diverse topologie circuitali che ci sta sotto.

Si è anche compreso il rapporto tra il suono di un dispositivo ed il fattore di cresta del programma musicale.
Alcuni preferiscono uno e altri quell'altro e si è capito anche perchè.

Se ne è palato anche qui (da qualche parte).

P.S. qualche limite al livello SPL da tenere in casa esiste anche oggi (per fortuna) anche se non è facile farlo rispettare.

[Svarione]

Veramente si è capito il perchè del suono delle valvole e anche il rapporto che sussuste tra il suono della valvola, del transistor, del MOSFET e le diverse topologie circuitali che ci sta sotto.

A giudicare da come le vendono nei negozi...da come discutono nei forum, ...scoprii che più di uno non sa infilare una 300b nello zoccoletto....figurati di cosa stiamo a parlare, ...di come suona una we o una shuguang o una sophia?

Montata non si sa come ne dove?

Ma neanche il perchè.

Ma nemmeno come sono fatte, perchè si usano,... perchè, già perchè sono apprezzate e sopravvissute ??
E le 2a3??.

Quelle poiiii...e perchè il single ended?? O famo un pp. o una multiamplificazione, già, perchè?

La letteratura si studia, si copia, si stiracchia a piacimento, a secondo del venditore/imbonitore/ pseudo produttore di turno, e il suono poi dipende, è dipende....ehhhh

Fortuna vuole che c’è la manopolina del volume e l’efficenza dei diffusori, così si fa suonare tutto, eh si, arrivi a 110 db?
Buono sei a posto...si conciati per le feste.

E i giradischi? I bracci, le testine, l’alimentatore, i cavetti, il motore, le vibrazioni, le risonanze,le basi, i piedini, la tracciabilità, e poi la bilancina, la regolazione dell’antiskating, ...ma uno sa cosa è il disco prova???
Tanto il mio è un thorens ....conosciuto.

Vuoi parlare di cavi??
E se siamo in hifi è d’obbligo.

Ma guarda che poi chi legge pensa di migliorare l’impianto spendendo più in cavi che in altri componenti...incontrati.

E mi spiace vedere audiofili ritornare in negozio insoddisfatti.

Ma la colpa non la metto in capo all’audiofilo, ma agli operatori.

Sono loro che dovrebbero metterci passione e competenza, e invece trovi interesse a vendere subito e basta.

E l’hifi viene di conseguenza un accrocchio pasticciato superfirmato, costoso.

Non vorrei che tu rispondessi come se mi rivolgessi al tuo operato, qui o in fabbrica....il contesto generale dell’alta fedeltà in cui tu lavori è questo, dal mio punto di vista ovvio.

Ma le soluzioni ci sono, ad esempio magneplanar in america spedisce i diffusori in prova a sue spese qualora l’audiofilo risieda lontano da un punto vendita, e così si risolve il dubbio di come suona a casa mia...

La politica dei prezzi saltando i passaggi della filiera distributiva aiuterebbe pure...

[NomeUtente]

Ma le soluzioni ci sono, ad esempio magneplanar in america spedisce i diffusori in prova a sue spese qualora l’audiofilo risieda lontano da un punto vendita, e così si risolve il dubbio di come suona a casa mia...

Davvero?

La politica dei prezzi saltando i passaggi della filiera distributiva aiuterebbe pure...

Certo! ... i listini si abbatterebbero di colpo ... i produttori sono filantropi

[Svarione]

Si, magneplanar ha un listino allettante negli stati uniti proprio in virtù di un’accorta politica di vendita,contenimento margini di guadagno, e riduzione filiera distributiva ove possibile.

Gli audiofili statunitensi sono privilegiati ma anche se la sono guadagnata.

Prima di tutto da loro l’autocostruttore è visto per quel che è, una risorsa, un cliente.

Quindi lo agevolano, vendevano diffusori grezzi, in kit da assemblare, ora non so, mettono progetti di diffusori in condivisione, ma anche recentemente ho letto che criticano la devore se fanno ad esempio prezzi di 6000 dollari se non ricordo male, per un diffusore ben sonante, l’ourango 98, e alla risposta che costa molto la finitura laccata ti richiedono una versione grezza....

Insomma se qui lo stesso diffusore lo trovi a non so, il doppio, beh qualcosa che non va c’è.

In primis i distributori e i ricarichi dei negozianti.

Filiera lunga.

Oggi un negozio con i margini attuali è diventato un salotto anzi un insieme di salotti, con divani e trattamenti acustici ad hoc.

Serve tutto questo? Senza contare il personale.

Ma poi se un oggetto qui è apprezzato in una fascia di prezzo doppia al suo paese di origine, non ti viene il dubbio di essere abituato a prezzi gonfiati? Cioè spremuto come un limone??

Il negoziante lavora raddoppiando il prezzo di acquisto.

Già ma da chi acquista? Da uno che distribuisce? Beh allora quello lavora con un ricarico che minimo è del trenta % ma a salire però.

Vuoi mettere se il prodotto è d’importazione? Il trasporto.
E il cambio??
E i dazi doganali?

Bene guarda la fattura finale, noi che comperiamo, iva al 22%

Ora fai tu i calcoli e arrivi al prezzo di ogni prodotto importato.

Sconsolante eh??

E per quelli nazionali??? fai il calcolo.

[NomeUtente]

Si, magneplanar ha un listino allettante negli stati uniti proprio in virtù di un’accorta politica di vendita,contenimento margini di guadagno, e riduzione filiera distributiva ove possibile.

Ho cercato un listino pressi USA di Magnepan ma non l'ho trovato.

Gli audiofili statunitensi sono privilegiati ma anche se la sono guadagnata.
Prima di tutto da loro l’autocostruttore è visto per quel che è, una risorsa, un cliente.
Quindi lo agevolano, vendevano diffusori grezzi, in kit da assemblare, ora non so, ...

Questo succedeva settanta anni fa.

mettono progetti di diffusori in condivisione, ma anche recentemente ho letto che criticano la devore se fanno ad esempio prezzi di 6000 dollari se non ricordo male, per un diffusore ben sonante, l’ourango 98, e alla risposta che costa molto la finitura laccata ti richiedono una versione grezza....

C'e' gente che si compera le devore?

Insomma se qui lo stesso diffusore lo trovi a non so, il doppio, beh qualcosa che non va c’è.
In primis i distributori e i ricarichi dei negozianti.
Filiera lunga.
Oggi un negozio con i margini attuali è diventato un salotto anzi un insieme di salotti, con divani e trattamenti acustici ad hoc.
Serve tutto questo? Senza contare il personale.
Ma poi se un oggetto qui è apprezzato in una fascia di prezzo doppia al suo paese di origine, non ti viene il dubbio di essere abituato a prezzi gonfiati? Cioè spremuto come un limone??

Basta smettere di acquistare in Italia. Oramai... tra Europa Unita e internet... chi te lo fa fare a stare dietro a quello che succede in patria.

Il negoziante lavora raddoppiando il prezzo di acquisto.

Tempo fa mi e' capitato un listino distribuzione/negozio e la percentuale era piu' bassa. Comunque diversificata tra prodotti "made in UE" e "made in USA". Qualcosa in meno per il "made in UE". I prezzi finali per il "made in USA", all'acquirente ultimo, erano tali da non rendere conveniente un acquisto diretto presso un rivenditore USA. I costi di trasporto, bancari e doganali avrebbero reso l'operazione non ragionevole. Con questo non voglio difendere distribuzione e dettaglio... non fraintendere.
Ma sto parlando di anni fa.

Già ma da chi acquista? Da uno che distribuisce? Beh allora quello lavora con un ricarico che minimo è del trenta % ma a salire però.
Vuoi mettere se il prodotto è d’importazione? Il trasporto.
E il cambio??
E i dazi doganali?
Bene guarda la fattura finale, noi che comperiamo, iva al 22%

Vedi sopra.
Se il mercato di una piazza non garba si va a visitare altri mercati. A volte si scoprono prodotti sconosciuti che conquistano dopo un assaggio.

Ora fai tu i calcoli e arrivi al prezzo di ogni prodotto importato.
Sconsolante eh??
E per quelli nazionali??? fai il calcolo.

Non compero italiano di default. Il mercato al di qua delle Alpi e' troppo stitico... fantasia zero... tutto uguale.

[Svarione]

C’è tutto in rete, basta cercare nel posto giusto con i tag giusti.

Io ci trovo persino i laboratori.

Ok ignora.

[NomeUtente]

Svarione, in quale categoria di audiofilo ti poni? Prendendo da quella lista che hai fatto.