Multiamplificazione e crossover
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Re: Multiamplificazione e crossover
senza dubbio rumore rosa e analizzatore a terzi di ottava.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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Re: Multiamplificazione e crossover
Grazie Mario.
Oltre alla parificazione dei livelli è importante che le fasi dei driver siano coincidenti quanto più possibile nella zone d'incrocio per massimizzare la coerenza d'emissione? Per ottenere ciò si agisce sui ritardi?
Scusa per le domande magari sciocche ma si sa, "nessuno nasce imparato"
Oltre alla parificazione dei livelli è importante che le fasi dei driver siano coincidenti quanto più possibile nella zone d'incrocio per massimizzare la coerenza d'emissione? Per ottenere ciò si agisce sui ritardi?
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Carlo da Firenze
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Re: Multiamplificazione e crossover
è necessario che due altoparlanti all'incrocio, sommino le proprie emissioni. Ciò avviene se hanno la stessa fase.
Per verificare basta invertire al fase di uno dei due e vedere se nella risposta si ottiene un bel buco. Più il buco è profondo più la fase è giusta.
Ma non basta perchè la stessa fase si ottiene anche se le due sorgenti sono svasate di multipli di 360°.
Quindi le due sorgenti devono essere allineate temporalmente.
Questo significa che il tempo che impiega il suono per arrivare al microfono deve essere lo stesso.
Per esempio un woofer ha un cono profondo 2 centimetri quindi il tweeter deve essere ritardato del tempo necessario al suono per percorrere due centimetri (58 microsecondi). Se si dispone di un cross over elettronico con DSP (tipo MiniDSP) questo ritardo di inserisce facilmente. La verifica si fa con segnali impulsivi come un impulso breve o una onda quadra.
Supponiamo che il taglio sia a 2000 Hz. La lunghezza d'onda è 17,2 centimetri, se il disallineamneto è di 2 centimetri
360 x 2 / 17,2 = 41.8 gradi
calcoliamo sin(wt))+sin(wt+fase) dove fase =42.8° va espressa in radianti
se sono in fase il livello sale di 5.4 dB invece di 6
se sono in controfase il livello ha un buco di -2,9 dB invece di -infinito.
Se la frequenza di incrocio è più alta la differenza di fase dovuta al disallineameto peggiora.
Con un filtro passivo non si possono aggiungere ritardi fissi e bisogna arrangiarsi regolando il cross-over.
Per verificare basta invertire al fase di uno dei due e vedere se nella risposta si ottiene un bel buco. Più il buco è profondo più la fase è giusta.
Ma non basta perchè la stessa fase si ottiene anche se le due sorgenti sono svasate di multipli di 360°.
Quindi le due sorgenti devono essere allineate temporalmente.
Questo significa che il tempo che impiega il suono per arrivare al microfono deve essere lo stesso.
Per esempio un woofer ha un cono profondo 2 centimetri quindi il tweeter deve essere ritardato del tempo necessario al suono per percorrere due centimetri (58 microsecondi). Se si dispone di un cross over elettronico con DSP (tipo MiniDSP) questo ritardo di inserisce facilmente. La verifica si fa con segnali impulsivi come un impulso breve o una onda quadra.
Supponiamo che il taglio sia a 2000 Hz. La lunghezza d'onda è 17,2 centimetri, se il disallineamneto è di 2 centimetri
360 x 2 / 17,2 = 41.8 gradi
calcoliamo sin(wt))+sin(wt+fase) dove fase =42.8° va espressa in radianti
se sono in fase il livello sale di 5.4 dB invece di 6
se sono in controfase il livello ha un buco di -2,9 dB invece di -infinito.
Se la frequenza di incrocio è più alta la differenza di fase dovuta al disallineameto peggiora.
Con un filtro passivo non si possono aggiungere ritardi fissi e bisogna arrangiarsi regolando il cross-over.
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Re: Multiamplificazione e crossover
La distanza va calcolata dal punto d'ascolto o è semplicemente la differenza fra i centri d'emissione dei driver?
Ad esempio, nelle mie PMC il woofer è piatto e corrisponde all'incirca al piano del baffle. Il tweeter invece è leggermente incassato e il midrange a cupola sporge di circa 1 cm rispetto al baffle. Sono quelle le distanze da prendere in considerazione?
Inoltre, va preso per buono il valore della fase sul punto d'incrocio misurando ogni driver singolarmente per confrontarlo con quello adiacente (tw e mid, mid e wf)?
Ad esempio, nelle mie PMC il woofer è piatto e corrisponde all'incirca al piano del baffle. Il tweeter invece è leggermente incassato e il midrange a cupola sporge di circa 1 cm rispetto al baffle. Sono quelle le distanze da prendere in considerazione?
Inoltre, va preso per buono il valore della fase sul punto d'incrocio misurando ogni driver singolarmente per confrontarlo con quello adiacente (tw e mid, mid e wf)?
Carlo da Firenze
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Re: Multiamplificazione e crossover
In teoria le distanza da compensare sono quelle dagli altoparlanti ed il microfono di misura.
Devi considerare anche la frequenza di taglio.
Per esempio una differenza di un centimetro è tanto se la frequenza di taglio è 5000 Hz (58°) ma è trascurabile se il taglio è a 500 Hz (5,8°). Lo stesso vale per il medio e tweeter
Se la differenza corrisponde a circa 10 gradi non vale la pena intervenire.
Devi considerare anche la frequenza di taglio.
Per esempio una differenza di un centimetro è tanto se la frequenza di taglio è 5000 Hz (58°) ma è trascurabile se il taglio è a 500 Hz (5,8°). Lo stesso vale per il medio e tweeter
Se la differenza corrisponde a circa 10 gradi non vale la pena intervenire.
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Re: Multiamplificazione e crossover
Ottimo. Nel mio dsp posso inserire i ritardi sia sotto forma di tempo che di distanza, per cui posso misurare con un puntatore laser la distanza fra punto d'ascolto e ciascuno dei driver, per poi compensare le differenze fra le misure?
Carlo da Firenze
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Re: Multiamplificazione e crossover
Stai parlando di differenze minime, non credo valga la pena di preoccuparsi troppo. Metti ad altezza orecchie il centro tra mid e tw. Fine del cinema. Qualsiasi posizione della testa influirà di più. I tuoi altoparlandi sono in pratica sullo stesso piano. Piuttosto elimina il passivo e prova le pendenze più ripide che puoi in particolare su quel mid che è tagliato veramente in basso, credo fatichi non poco a quella frequenza ma, soprattutto a quelle inferiori, se il taglio non è deciso. Basta comunque misuri con rew, se la step è pulita o circa tale sei allineato. Se vedi arrivi multipli piuttosto distanti allora intervieni. Credo non sarà necessario.
- MarioBon
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Re: Multiamplificazione e crossover
Concordo.
Aumentare la pendenza del filtro passa alto del medio oltre i 12 dB/ott non aumenta la tenuta in potenza se non in modo molto marginale.
Se lo hanno tagliato così basso vuol dire che va bene così. Contrariamente si sentirebbe perché riproduce una banda molto delicata.
Aumentare la pendenza del filtro passa alto del medio oltre i 12 dB/ott non aumenta la tenuta in potenza se non in modo molto marginale.
Se lo hanno tagliato così basso vuol dire che va bene così. Contrariamente si sentirebbe perché riproduce una banda molto delicata.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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Re: Multiamplificazione e crossover
...e usare filtri Linkwitz-Riley invece dei più comuni Butterworth può portare vantaggi percepibili?MarioBon ha scritto: ↑05/03/2022, 14:53 Concordo.
Aumentare la pendenza del filtro passa alto del medio oltre i 12 dB/ott non aumenta la tenuta in potenza se non in modo molto marginale.
Se lo hanno tagliato così basso vuol dire che va bene così. Contrariamente si sentirebbe perché riproduce una banda molto delicata.
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
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Re: Multiamplificazione e crossover
A proposito della pendenza di un filtro crossover, io ricordo una vecchia "regoletta" che girava tanti anni fa, riferita ai filtri Butterworth:
1) Fxover a una ottave dalla Frc: 18 dB/oct;
2) Fxover a due ottave dalla Frc: 12 dB/oct;
3) Fxover a tre ottave dalla Frc: 6 dB/oct.
Che ve ne pare?
1) Fxover a una ottave dalla Frc: 18 dB/oct;
2) Fxover a due ottave dalla Frc: 12 dB/oct;
3) Fxover a tre ottave dalla Frc: 6 dB/oct.
Che ve ne pare?
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