alimentatori switching
Gli alimentatori switching, specifici per audio, hanno diversi vantaggi oltre a quello economico.
È possibile regolare la tensione di uscita sull'esatto valore richiesto e stabilizzano molto bene la tensione. Se dici che il rumore introdotto è trascurabile probabilmente hai fatto un'ottima scelta.
Io ho scelto l'alimentazione lineare per una mia deformazione mentale, che vuole avere gli schemi elettrici di ogni parte utilizzata, per essere sempre in grado di riparare eventuali guasti.
Inoltre tendo sempre a scegliere la soluzione circuitale più semplice.
Volendo fare l'avvocato del diavolo potrei dire che un'alimentazione tradizionale, un po' sovradimensionata, ti può dare una tensione più alta per brevi periodi, permettendoti di avere maggior erogazione di potenza su brevi transitori.
Ma anche in merito a questo abbiamo già detto che la durata di un impulso musicale (come percepito dall'orecchio umano) è frequentemente superiore alla durata di scarica dei condensatori.
Sotto questo aspetto, la presenza delle bobine livellatrici fornisce una extra carica, che sommata a quella dei condensatori aiuta parecchio.
Per contro, quando l'amplificatore eroga una elevata potenza continua, l'alimentatore tradizionale fornisce una alimentazione affetta da un ripple elevato, e per quanto l'amplificatore ne sia insensibile (perchè di modo comune ai due rami) in ogni caso bene non fa.
Però l'eventuale rumore di commutazione dello switching non viene introdotto in modo speculare sui due rami, e quindi viene facilmente amplificato e trasferito al carico.
Da valutare come si comporta l'alimentatore switching nei confronti di brevi extracorrenti eccedenti la sua capacità di massima di erogazione, sempre in agguato con diffusori dall'impedenza "difficile".
Cosa fara? Si limita ad abbassare la tensione in uscita o intervengono le protezioni che lo spengono?
Perché non dimentichiamo che un ascolto domestico richiede normalmente all'alimentatore l'erogazione di correnti mediamente basse, ma questo non dovrebbe scomporsi quando per brevi periodi la corrente richiesta si decuplica.
Insomma, ci sono pro e contro, ma la strada dello switching si può rivelare una scelta valida.
Io non metterei ulteriori condensatori di filtro sullo swithcing, perché diversamente dal tradizionale dove per quasi 10 ms l'erogazione è affidata ai soli condensatori di filtro, nello switching la reazione alla variazione del carico è molto rapida, quindi compensata dall'elettonica stessa e non dalla carica immagazzinata da grosse capacità.
Le basse capacità richieste per compensare i transitori sono sicuramente già integrate nell'alimentatore.
Inoltre quando una extracorrente viene richiesta all'alimentatore switching, con ulteriori condensatori, la sua retroazione si accorge della diminuzione della tensione di uscita e, nel tentativo di mantenere il valore richiesto, dovrà prendersi l'onere sia di fornire corrente al carico, sia di mantenere carichi i condensatori.
Perché non dimentichiamo che la corrente di carica erogata dai condensatori "non è gratis" nel senso che, se erogano corrente diminuiscono conseguentemente la loro tensione, quindi l'alimentatore comunque li dovrà ricaricare.