Polin ha scritto:MarioBon ha scritto:
Senza l'osservatore (il soggetto) la realtà esiste ma non esistono le percezioni del soggetto.
...ovviamente, ma intendevo affermare che l'osservazione è aprioristica rispetto all'osservato in quanto lo stesso (mondo)
viene sperimentato solo a posteriori e non sarebbe possibile averne né consapevolezza dell'esistenza né conoscenza senza presenza umana.
L'effetto successivo della "normalizzazione" coinvolge poi tutta la collettività.
facciamo un po' di ordine partendo dalle definizioni:
osservabile: un ente o fenomeno (senza specificare se interno o esterno), la realtà
osservatore: colui che osserva (lo strumento di misura, l'uomo)
osservato: la rappresentazione che l'osservatore ottiene dell'osservabile.
La rappresentazione che l'osservatore dà dell'osservabile è soggettiva (l'uomo è uno strumento di misura poco affidabile, basta pensare a un daltonico). Per superare questa soggettività si usa il Metodo.
Il Metodo prevede tre fasi: Osservazione, Ragionamento ed Esperimento. L'esperimento viene a sua volta sottoposto ad osservazione ed il ciclo riprende.
Quando si ferma il ciclo? il ciclo si ferma quando l'osservatore ottiene un modello isomorfo dell'osservabile. Tale modello consente di ottenere previsioni con errore noto (vds le previsioni del tempo).
Per esempio il pendolo è l'osservabile, le equazioni differenziali del moto del pendolo sono una sua rappresentazione isomorfa (perché consentono di prevedere il moto del pendolo in base delle sue caratteristiche, anche senza costruire un pendolo). E' del tutto evidente che le equazioni differenziali non sono un pendolo: sono una rappresentazione del pendolo.
Quando è disponibile un modello isomorfo, l'osservabile è conosciuto (conoscere significa poter prevedere con errore noto).
Il Metodo serve per eliminare gli errori causati dai sensi (e infatti si utilizzano gli strumenti che vanno dalla lente di ingrandimento agli analizzatori di spettro, ecc.) e le interpretazioni soggettive (la validazione sperimentale deve essere ripetuta da più ricercatori in parti diverse del mondo).
Alcuni esperimenti di fisica di base sono stati ripetuti anche sulla luna.
Un individuo daltonico ed uno normodotato, se utilizzano, un analizzatore di spettro, vedono entrambe un oggetto rosso come un oggetto che riflette la luce con una certa lunghezza d'onda.
Tutto ciò è funzionale allo scopo della Scienza che è "fare previsioni con errore noto".
Il concetto di "verità", in Fisica e per la Scienza in generale, è "temporaneo" e non "assoluto".
Questo è dovuto al fatto le Leggi sono ottenute attraverso il ragionamento induttivo che riguarda, per forza di cose, un numero ampio ma limitato di osservazioni. La Scienza non può escludere a priori che, un domani, non si osservi un fenomeno che non rientri in una certa Legge.
Le leggi fisiche sono valide fino a prova contraria.
Il concetto di "assoluto" è stato abbandonato quando ci si è resi conto che non esiste un sistema di riferimento assoluto (per cui non possiamo nemmeno dire quale sia la destra o la sinistra se non relativamente alla nostra posizione). La Relatività, per fortuna, ci fornisce le trasformazioni che permettono di "vedere" i fenomeni passando da un sistema di riferimento ad un'altro (il concetto di assoluto quindi è inutile).
In filosofia viene applicato un metodo che non richiede necessariamente la validazione sperimentale ed i ragionamenti conservano una percentuale di soggettività.
Ora rispondo alla affermazione in grassetto:
Benché il modello isomorfo possa essere ottenuto solo
dopo l'applicazione del Metodo quindi "a posteriori", il suo scopo è ottenere previsioni con errore noto e quindi la conoscenza di quanto avverrà
prima che accada.