L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

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MarioBon
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L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#1 Messaggio da MarioBon »

Si veda anche qui:
viewtopic.php?f=27&t=1025
Passano gli anni ma poco cambia.
Tratto da:
http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... f=5&t=9364
Immagine

in questo post il sig. Fabrizio Calabrese informa che l'SPL di picco è:
" data dal prodotto della potenza (di picco) dell'ampli per il rendimento del diffusore, meno l'attenuazione per la distanza."

Il prodotto della potenza elettrica massima (assoribita) per il rendimento di un altoparlante non è l'SPL massimo ma la potenza acustica massima.
Per passare da potenza acustica massima ad SPL massimo si deve tenere conto (con un calcolo opportuno) dell'indice di direttività.
La potenza acustica emessa non dipende dalla distanza (man mano che aumenta la distanza aumenta anche la superficie di integrazione e la potenza acustica rimane costante).

Anche in passato il sig. Fabrizio Calabrese ha dimostrato scarsa dimestichezza con i concetti di potenza, rendimento ed con l'indice di direttività... ad oggi non ci sono stati miglioramenti.
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Coltr@ne
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#2 Messaggio da Coltr@ne »

Mica si può essere geniali in tutto, ho perso il conto, nelle trombe quante generazioni è avanti rispetto al resto del mondo?
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
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MarioBon
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#3 Messaggio da MarioBon »

Se insisto sulle definizioni è perchè "in assenza di un lessico condiviso non sono possibili ragionamenti logici"
Figuriamoci produrre nuove generazioni di qualsivoglia dispositivo.
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TomCapraro
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#4 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto: 27/09/2021, 13:50 ... ad oggi non ci sono stati miglioramenti.
:D :D
saluti, Tom
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#5 Messaggio da MarioBon »

http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... bff71cc8c8
Il sig. Fabrizio Calabrese dimostra una difficoltà nella comprensione di un testo italiano. Infatti così scrive:
Immagine
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#6 Messaggio da MarioBon »

Questa spiegazione è rivolta a chi crede che il sig. Calabrese sappia quello che scrive.
Facciamo finta che chi scrive non abbia mai progettato nulla.
Cominciare dai numeri.
I numeri naturali sono 1,2,3,4,… e sono quelli che utilizziamo per contare gli oggetti ordinali.
Poi ci sono i numeri interi (positivi e negativi con lo zero), i razionali (le frazioni di interi), gli irrazionali (per esempio il p-greco o la radice di due e tanti altri). Questi tipi di numeri sono noti da 2500 anni almeno.
Il Corpo dei numeri reali comprende i numeri naturali, interi, razionali ed irrazionali.
Il Campo dei numeri complessi non è costituito da semplici numeri ma da coppie ordinate di numeri reali. Il primo elemento della coppia è la parte reale, il secondo è detto parte immaginaria. Le scienze fanno largo uso dei numeri complessi.
I numeri sono usati per esprimere il valore di una grandezza. Le grandezze hanno una dimensione, i numeri, in quanto tali, non hanno dimensione. Questo significa che un numero non rappresenta, di per sé, metri o chili o Volt.
Le unità di misura identificano una qualità di una quantità detta "dimensione". Per esempio la lunghezza si esprime in Metri, il peso si esprime in chilogrammi (Kg), il tempo si esprime in Secondi e l’intensità della corrente elettrica si esprime in Ampere.
A livello internazionale si è stabilito di utilizzare Metro, chilogrammi (k), Secondi, e Ampere come unità di misura principali con le quali esprimere tutte le altre. I paesi anglosassoni usalo un sistema metrico diverso.

Il Watt è una unità di misura derivata che esprime la potenza ovvero la quantità di lavoro (prodotta o assorbita) nell’unità di tempo da un sistema. La potenza è sempre il rapporto del lavoro sul tempo sia che si parli di potenza elettrica, meccanica, acustica, ecc. . Si intende potenze elettrica quella erogata o assorbitala da un apparecchio elettrico, lo stesso per la potenze acustica o meccanica. Si tratta sempre di lavoro nell’unità di tempo misurata in Watt.
Così come non si possono sommare le mele con le pere, così non si possono sommare quantità con dimensioni diverse (per esempi metri e chilogrammi o secondi).
Invece se divido un lunghezza (metri) per il tempo, ottengo una nuova quantità detta velocità espressa un metri al secondo. Se moltiplico Watt per un numero ottengo ancora Watt.
Ci siamo quasi.
Il rendimento è un rapporto tra potenze (attiva) ottenuta divisa per la potenza (attiva) spesa per ottenerla. Essendo un rapporto tra grandezze omogenee, il rendimento è un numero puro (senza dimensione). Essendo un rapporto tra numeri reali il rendimento è un numero reale. Il Secondo Principio della Termodinamica stabilisce che il rendimento è un numero minore di uno (o minore del 100%).

L’SPL e un livello. Il livello, per definizione, è il logaritmo del rapporto tra due grandezze omogenee e, come tale, è un numero puro anche se viene espresso in decimi di Bell.

Quando si moltiplica una grandezza con una dimensione per un numero (senza dimensioni) si ottiene un risultato con le medesime dimensione della grandezza.
Per fare un esempio se prendo Watt e li moltiplico per 5, ottengo ancora Watt.

Consideriamo il rendimento di un sistema di altoparlanti:
Wele = potenza attiva di natura elettrica impiegata in Watt
Wacu=potenza attivo di natura acustica ottenuta in Watt

Rendimento =Wacu / Wele Se moltiplichiamo, a destra e sinistra del segno uguale, per Wele otteniamo

Rendimento x Wele = Wacu in Watt

Wacu è espressa in Watt e non potrà essere mai un livello (che non ha dimensioni).
Dire che una potenza è uguale ad un livello è un errore. Quando si fanno dei calcoli, la prima verifica è la verifica dimensionale. Se le dimensioni non tornato significa che c’è un errore. Se poi chi commette sistematicamente questi errori afferma di progettare trombe di ennesima generazione… diventa molto difficile credergli. Del resto parliamo della stessa persona che ha attribuito il mal funzionamento di un amplificatore ad un aggiornamento del sistema operativo del computer.

Questo non significa che da Watt non si possa passare ad SPL. Per esempio si prende la potenza acustica, si divide per la potenza di riferimento, si calcola il logaritmo e si moltiplica per dieci. Si ottiene un livello di potenza espresso in decibel.

Se si vuole ottenere il livello SPL (livello di pressione) prodotto da una sorgente in un certo punto si può partire dalla potenza acustica emessa, combinarla opportunamente con l’indice di direttività e tenere conto della distanza. Questo calcolo fornisce una pressione. Per arrivare all’SPL si deve dividere per la pressione di riferimento, calcolare il logaritmo e moltiplicare per venti.
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#7 Messaggio da MarioBon »

Sempre ad uso di chi legge gli scritti di Fabrizio Calabrese vediamo come si misura la potenza acustica. Lo schemino è questo:
si misura l'intensità acustica sulla superficie di una sfera (ipoteica) e si integra
Immagine
In pratica non si possono fare infinite misure e i microfoni misurano pressione e non intensità.
Immagine
La potenza acustica si ottiene integrando sulla superficie della sfera quindi, aumentando il raggio della sfera, la intensità dimisuisce ma la superfice della sfera aumenta. La potenza risulta indipendente dal raggio della sfera comne deve essere
Si veda anche qui:
http://www.misureacustiche.it/misura-de ... -acustica/

In alternativa la potenza acustica si può misurare in camera riverberante.
In questo caso si porta la sorgente in camera riverberane e si pone il microfono lontano dalla sorgente in modo che il campo diretto sia trascurabile rispotto al campo riflesso. Note le caratteristiche della camera si risale alla potenza acustica emessa dalla sorgente. Nulla vieta di fare più misure.

Ora dovrebbe essere chiaro cosa non ha capito il sig.Fabrizio Calabrese: muovere un microfono davanti ad un altoparlante nel soggiorna di casa è una cosa, la misura della potenza acustica un'altra. Non distinguere le due cose è imprese non da poco.

Benchè questo scritto non sia diretto al sig. Fabrizio Calabrese, seguiranno altri insulti (da parte sua) o frasi tipo: "... cosa ne sai tu che non hai mai progettato una tromba...".
Del resto come ci si può offendere se chi sscive non conosce il signìficato delle parole che usa?
Magari vuol fare dei complimeti....o gli auguri di Natale...Chissà
Il problema è per chi lo legge che crede di imparare delle cose ....
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#8 Messaggio da MarioBon »

il sig. Fabrizio Calabrese ha letto i miei post malgrado chi scrive abbia esplicitamente scritto che non erano diretti a lui (che non capice l'italiano scritto a causa di sepre più manifesti problemi lessicali). Mi scuso per lui.
Il problema è questo: il sig. Fabrizio Calabrese ha scritto che l'SPL è il risultato del prodotto del rendimento per la potenza dell'amplificatore. Questo è e resta un errore indipendentemente dal mestiere che faccio o che ho fatto in passato e indipendentemente da come ho fatto e faccio le misure.
Ribadisco che è difficile credere che chi non conosce i fondamenti possa "progettare grattacieli". Al massimo un tucul.
CP
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#9 Messaggio da MarioBon »

Caro Fabrizio Calabrese, cosa ha a che fare quello che ho fatto io con quello che non sai tu? Correggi i tuoi (troppi) errori.

Hai dimostrato in passato, e continui a dimostrare oggi, di sapere poco e di confondere molto.
Hai inventato qualche cosa di interesante?
Buon per te. Visto il tuo livello di conoscenza si tratta di fortuna altrimenti non avresti attribuito ad un aggiormaneto di Windows il mal funzionamento di un amplificatore.
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Re: L'SPL massimo secondo Fabrizio Calabrese

#10 Messaggio da TeoMarini »

Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.

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