Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

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MarcelloDalmazia
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Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#1 Messaggio da MarcelloDalmazia »

Da ormai circa 5 anni ho optato per questo tipo di amplificazione. Devo dire che i risultati nel mio caso con tanto di misure sono stati notevoli, miglioramento su tutti i parametri. Devo dire che ho avuto la fortuna di avere 2 Finali identici con identici valori elettrici, solo che uno mi da 160W su 4 ohm, l'altro 300 che ho inserito sulla zona bassa. Sarò stato fortunato visto che tante volte leggo più difetti che pregi da questo tipo di Amplificazione? LA PAROLA AI TECNICI. :geek:
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MarioBon
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#2 Messaggio da MarioBon »

Disponendo di amplificatori ideali tra una amplificazione "normale" ed una multiamplificazione attiva o passiva non ci sarebbe alcuna differenza udibile (se non quella dovuta all'assenza dei filtri passivi).

Consideriamo un amplificatore collegato ad un diffusore acustico multivia.
L'amplficatore riceve in ingresso l'intero stimolo e deve riversare sul carico, in generale dipendente dalla frequenza, tutta la corrente che serve. Questa per l'amplificatore è la condizione più pesante.

Consideriamo un amplificatore che pilota un woofer attraverso un filtro passa bassa passivo.
L'amplficatore riceve in ingresso l'intero stimolo e deve riversare sul carico, sicuramente induttivo, una corrente che diminuisce con la frequenza. Questo carico, per un amplificatore a stato solido, è più favorevole (perchè il carico induttivo è meno impegnativo).

Consideriamo un amplificatore che pilota un tweeter attraverso un filtro passa alto passivo.

L'amplficatore riceve in ingresso l'intero stimolo e deve riversare sul carico, sicuramente capacitivo, una corrente che dimunuisce verso le basse frequenza. Questo carico, per un amplificatore a stato solido, può essere più favorevole se non risente del carico capacitivo. Dato che l'instabiltà è determinata dalle capacità in parallelo all'uscita dell'ampli (molto meno da quelle i serie) questa situazione non dovrebbe essere pericolosa (anche se Renato Giussani era di parere diverso).

Il problema è che in ogni caso sia l'amplificatore che pilota il woofer che quello che pilota il tweeter sono attraversati dall'intero segnale musicale. La distorsione di intermodulazione che nasce negli stadi di guadagno in tensione resta la stessa.
Può diminiure la distorsione degli stadi di guadagno in corrente.

Consideriamo un sistema amplificato con cross-over elettronico.
In questo caso il preamplificatore riceve tutto lo stimolo, il cross-over elettronico lo divide ed invia all'amplificatore per la sezione bassa (woofer) solo la parte bassa dello spettro e alla sezione alta (tweeter) solo la parte alta dello spettro. Rispetto alla situaione precedente nei due amplificatori la distorsione per intermodulazione è inferiore perchè il segnale che è stato inviato alla sezione bassi non può ntermodulare con quello inviato alla sezione alti. In più se un amplificatore clippa non è detto che clippi anche l'altro.

Conclusioni
Rispetto al sistema amplificato con filtri attivi, il sistema passivo non migliora intermodulazione negli stadi di guadagno in tensione e risparmia qualche cosa agli stadi di amplificazione in corrente.
La possibilità di clippare di un ampli in amplificazione passiva è praticamente la stessa che avrebbe nel funzionamnto normale.

Ne segue che il vantagio dell'ampificazione passiva è tanto più marcato quanto più gli amplificatori impiegati hanno difficoltà ad erogare corrente su tutta la banda audio (ammesso che non abbiano problemi sui carichi reattivi).

La differenza tra l'amplificazione orizzontale e verticale dipende invece dalla alimentazione degli amplificaatori impiegati.
Se l'alimentazione è "debole" conviene l'amplifcazione verticale, altrimenti è indifferente. Questa differenza è dovuta al fatto che, statisticamente, il contenuto energetico della parte alta della spetto è inferiore (quindi non è detto che sia sempre vero).

Gli amplificatori a valvole non li considero perchè il fattore di smozamento è basso e la potenza è tipicamente "bassa".
In ogni modo andrebbero impiegati per amplificare le vie alte (in orizzontale) di sistemi con una certa efficienza.
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#3 Messaggio da MarioBon »

Piuttosto che l'amplificazone passiva, con diffusori passivi multivia, utilizzerei amplificatori a ponte (almeno migliora sicuramente la linearità) ma dovrebbero essere in grado di pilotare carichi "bassi".
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#4 Messaggio da mario061 »

Domanda, ma nella biamp passiva non è che su butta via un sacco di potenza?
In pratica, prima di tutto i finali sarebbe utile fossero identici per tutte le vie per evitare scompensi sulle varie vie del diffusore. In secondo luogo nella biamp passiva disponendo di due finali (diffusore due vie) da 100W la potenza disponibile sarà comunque 100W per canale e non di più, cioè la dinamica disponibile resta uguale a quella dello stesso impianto pilotato con singolo amp da 100W.
O sbaglio?
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#5 Messaggio da MarioBon »

mario061 ha scritto: 06/10/2021, 15:25 Domanda, ma nella biamp passiva non è che si butta via un sacco di potenza?
In pratica, prima di tutto i finali sarebbe utile fossero identici per tutte le vie per evitare scompensi sulle varie vie del diffusore. In secondo luogo nella biamp passiva disponendo di due finali (diffusore due vie) da 100W la potenza disponibile sarà comunque 100W per canale e non di più, cioè la dinamica disponibile resta uguale a quella dello stesso impianto pilotato con singolo amp da 100W.
O sbaglio?
Non sbagli. Il fatto è che ogni amplificatore riceve in ingresso tutto lo stimolo (e non solo una banda come avviene nella multiamplificazione attiva)
Anche sul fatto che gli ampli dovrebbero essere uguali hai teoricamente ragione. Comunque c'è il controllo del volume che aiuta.
Per quanto riguarda la potenza erogata sul carico dagli amplificatori, se consideriamo lo spettro medio della musica e un sistema a 2 vie con taglio a 2000 Hz
la via bassa si trova ad erogare l'87% della potenza e la via alta solo il restante 13% (nella figuara è scritto 87% e 14% a causa dell'arrotondamento)
Immagine
Se invece del tipico spettro della musica moderna si considera il rumore rosa piatto da 20 a 20kHz la potenza alla via bassa scende al 67% e i restanti 33% vanno alla via alta. Per avere 50% e 50% il taglio dovrebbe essere a 632 Hz.

In un sistema attivo, quando lo stimolo viene filtrato dal passa basso il fattore di cresta, all'uscita, è più basso e questo consente di alzare il volume (prima del clipping). Lo stimolo filtrato passa alto ha fattore di cresta più alto ma ampiezza minore e anche qui si può allzare il volume. Ne risulta una maggiore dinamica o, a scelta, un maggiore SPL prima del clipping. Questo è reso possibile dal cross-over elettronico a mante dei finali.
Quanto scritto sopra sui fattori di cresta èquello che ci si aspetta in base all'esperienza e non è una scienza esatta.
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#6 Messaggio da mario061 »

A ok, grazie per la spiegazione/conferma, infatti nella biamp passiva ogni ampli è pilotato in ingresso da tutta la banda passante, quindi in uscita sul carico erogherà la potenza su tutta la banda, di conseguenza la potenza totale disponibile, nel caso di due finali uguali, è esattamente la potenza di un solo finale. Se si utilizza un finale di potenza inferiore sulla via alta, la potenza disponibile totale sarà vincolata da quella del finale della via alta, perchè non potendo tagliare la banda passante in ingresso, anche se il finale della via bassa ha potenza superiore, il finale della via alta non avrà potenza a sufficenza (nella banda a lui destinata dal cross passivo) per "seguire" il finale più potente della via inferiore.
Quindi, se ho capito bene, nel caso sopra citato da Marcello, con un finale da 300W nella via inferiore e 160W in quella superiore, la potenza totale disponibile non potrà essere di 300W per canale, ma solo di 160W per canale.
Mentre se fosse la biamplificazione fosse attiva, a seconda della frequenza di taglio, la potenza totale sarebbe superiore a 300W per canale (dipende dalla frequenza di taglio del tweeter).
E' giusto?

P.S.
Questo "problema" della multiamp passiva (potenza buttata via) sarebbe molto più accentuato se le vie fossero più di due.
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#7 Messaggio da carlochiarelli »

La biamplificazione verticale ( con crossover elettronico per i motivi che ha spiegato Mario) ha il vantaggio di sfruttare meglio l'alimentazione. Il canale degli alti ha bisogno di alto valore di picco della tensione e potenza media bassa. La parte bassa ha un valore medio di potenza maggiore . Il fatto di avere maggiore dinamica sulla parte alta migliora i transienti e rende più piacevole l'ascolto dando maggiore sensazione di dinamica totale anche se ci sono limiti sulle basse.
Almeno questo è quello che ho sentito io....
Tieni conto che io uso un amplificatore multicanale per la multiamplificazione con una alimentazione "rinforzata" con un alimentatore switching in parallelo a quello interno a trasformatore. Poi uso il trucco di utilizzare due canali in controfase ( a ponte ) su due altoparlanti in serie per ottimizzare l'alimentazione e ls linearità.....
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#8 Messaggio da MarioBon »

mario061 ha scritto: 06/10/2021, 18:45 A ok, grazie per la spiegazione/conferma, infatti nella biamp passiva ogni ampli è pilotato in ingresso da tutta la banda passante, quindi in uscita sul carico erogherà la potenza su tutta la banda, di conseguenza la potenza totale disponibile, nel caso di due finali uguali, è esattamente la potenza di un solo finale. Se si utilizza un finale di potenza inferiore sulla via alta, la potenza disponibile totale sarà vincolata da quella del finale della via alta, perchè non potendo tagliare la banda passante in ingresso, anche se il finale della via bassa ha potenza superiore, il finale della via alta non avrà potenza a sufficenza (nella banda a lui destinata dal cross passivo) per "seguire" il finale più potente della via inferiore.
Quindi, se ho capito bene, nel caso sopra citato da Marcello, con un finale da 300W nella via inferiore e 160W in quella superiore, la potenza totale disponibile non potrà essere di 300W per canale, ma solo di 160W per canale.
Mentre se fosse la biamplificazione fosse attiva, a seconda della frequenza di taglio, la potenza totale sarebbe superiore a 300W per canale (dipende dalla frequenza di taglio del tweeter).
E' giusto?

P.S.
Questo "problema" della multiamp passiva (potenza buttata via) sarebbe molto più accentuato se le vie fossero più di due.
Giusto.
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#9 Messaggio da Coltr@ne »

MarioBon ha scritto: 06/10/2021, 22:44
mario061 ha scritto: 06/10/2021, 18:45 A ok, grazie per la spiegazione/conferma, infatti nella biamp passiva ogni ampli è pilotato in ingresso da tutta la banda passante, quindi in uscita sul carico erogherà la potenza su tutta la banda, di conseguenza la potenza totale disponibile, nel caso di due finali uguali, è esattamente la potenza di un solo finale. Se si utilizza un finale di potenza inferiore sulla via alta, la potenza disponibile totale sarà vincolata da quella del finale della via alta, perchè non potendo tagliare la banda passante in ingresso, anche se il finale della via bassa ha potenza superiore, il finale della via alta non avrà potenza a sufficenza (nella banda a lui destinata dal cross passivo) per "seguire" il finale più potente della via inferiore.
Quindi, se ho capito bene, nel caso sopra citato da Marcello, con un finale da 300W nella via inferiore e 160W in quella superiore, la potenza totale disponibile non potrà essere di 300W per canale, ma solo di 160W per canale.
Mentre se fosse la biamplificazione fosse attiva, a seconda della frequenza di taglio, la potenza totale sarebbe superiore a 300W per canale (dipende dalla frequenza di taglio del tweeter).
E' giusto?

P.S.
Questo "problema" della multiamp passiva (potenza buttata via) sarebbe molto più accentuato se le vie fossero più di due.
Giusto.
Non sono d'accordo, è fuorviante "ragionare" in watt, bisognerebbe ragionare sui guadagni, le sensibilità in ingresso e altro, concordo sullo "spreco" della multiamp passiva
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
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Re: Biamplificazione orizzontale, pregi e difetti?

#10 Messaggio da MarioBon »

Coltr@ne ha scritto: 06/10/2021, 23:52
MarioBon ha scritto: 06/10/2021, 22:44
mario061 ha scritto: 06/10/2021, 18:45 A ok, grazie per la spiegazione/conferma, infatti nella biamp passiva ogni ampli è pilotato in ingresso da tutta la banda passante, quindi in uscita sul carico erogherà la potenza su tutta la banda, di conseguenza la potenza totale disponibile, nel caso di due finali uguali, è esattamente la potenza di un solo finale. Se si utilizza un finale di potenza inferiore sulla via alta, la potenza disponibile totale sarà vincolata da quella del finale della via alta, perchè non potendo tagliare la banda passante in ingresso, anche se il finale della via bassa ha potenza superiore, il finale della via alta non avrà potenza a sufficenza (nella banda a lui destinata dal cross passivo) per "seguire" il finale più potente della via inferiore.
Quindi, se ho capito bene, nel caso sopra citato da Marcello, con un finale da 300W nella via inferiore e 160W in quella superiore, la potenza totale disponibile non potrà essere di 300W per canale, ma solo di 160W per canale.
Mentre se fosse la biamplificazione fosse attiva, a seconda della frequenza di taglio, la potenza totale sarebbe superiore a 300W per canale (dipende dalla frequenza di taglio del tweeter).
E' giusto?

P.S.
Questo "problema" della multiamp passiva (potenza buttata via) sarebbe molto più accentuato se le vie fossero più di due.
Giusto.
Non sono d'accordo, è fuorviante "ragionare" in watt, bisognerebbe ragionare sui guadagni, le sensibilità in ingresso e altro, concordo sullo "spreco" della multiamp passiva
se il carico non cambia (e stiamo parlando di amplificatori diversi a parità di carico) e visto che nella amplificazione passiva con ampli diversi e necessario regolare il volume, alla fine restano i Watt sul carico.
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