A proposito di queste misure vorrei far notare che il coefficiente di assorbimento alfa, a certe frequenze, è maggiore di uno.
Come si sa questo non è un risultato fisicamente accettabile ma viene ottenuto quando i pannelli sono sagomati (per esempio piramidali) in modo che la superficie esposta risulta maggiore della superficie coperta. Questa considerazione consente di accettare anche valori di alfa maggiori di uno.
Il coefficiente pari a 1.13 significa che un metro quadro di materiale assorbe come se fosse più di un metro quadro.
In questo caso il pannello in prova non è sagomato e la superficie esposta è uguale alla superficie coperta quindi ci si aspetterebbe un alfa massimo pari a uno.
Il coefficiente maggiore di uno significa che il tempo di riverberazione con il provino nella camera è minore del tempo atteso.
L'espressione utilizzata per il calcolo vale per ambienti sabiniani (assorbimento uniformemente distribuito e campo perfettamente diffuso).
Ora quando la camera è vuota è sabiniana ma quando si inserisce il provino non lo è più perché il pavimento è molto più assorbente delle altre pareti (il campo non è perfettamente diffuso). Tra l'altro l'espressione di Sabine vale per alfa moderati (0.2 o 0.3).
Questo produce delle discrepanze nel calcolo del coefficiente di fono assorbimento alfa.
L'altra considerazione da fare è che, benché sia alfa=1.13 a 630 Hz, se tutte le pareti fossero uniformemente coperte con l'assorbente alfa sarebbe pari a 1 (non è possibile assorbire più energia di quella che c'è).
In questo caso la relazione di Sabine non sarebbe comunque applicabile (alfa troppo alto)
Altra notazione riguarda la posizione delle sorgenti troppo vicine alle pareti.
In sostanza il coefficiente alfa potrebbe essere un po' sovrastimato ma resta comunque molto alto.