Il DRC può correggere anche i difetti del sistema se questi sono di origine lineare, per il DRC sarebbe ininfluente in virtù del fatto che tali difetti si cumulano con quelli dell'ambiente.
Quello che non può correggere sono le alterazioni di tipo non lineare che, giustamente, il diffusore dovrà garantire a prescindere.
Grisulea quando parla di "sistema sbagliato" si riferisce a difetti perfettamente correggibili quali la risposta in frequenza, l'allineamento acustico dei centri di emissione, la coerenza tra i due canali.
Se questi nascono imperfetti alla base del diffusore, non ci si accorge con il DRC di tali imperfezioni.
Inoltre, il DRC corregge in bassa frequenza in un modo diverso rispetto le frequenze più alte.
In basso corregge l'eccesso di fase, in alto si limita ad interventi a fase minima.
DRC,approccio alternativo
- TomCapraro
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Re: DRC,approccio alternativo
saluti, Tom
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Re: DRC,approccio alternativo
Di primo acchito si potrebbe pensare. Provando qualche dubbio viene.MarioBon ha scritto: ↑15/05/2022, 8:56Pensa quanto meglio sarebbe se il DRC non dovesse correggere "eventuali difetti del sistema".
Resto dell'idea che il correttore ambientale debba limitarsi a correggere i difetti causati dall'ambiente e che da 300 o 500 Hz in su il sistema altoparlanti debba essere autosufficiente.
- Ligo
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Re: DRC,approccio alternativo
Da molto tempo avevo adottato la strategia di preparare filtri separati e personalizzati per il canale DX e SX, poi li univo tramite SOX in un file stereo. Nel mio ambiente asimmetrico era l'unica maniera di ottenere un risultato valido.
Devo però dire che da qualche mese, dopo anni di utilizzo di DRC, ho provato DIRAC e il risultato fin da subito è stato migliore e non di poco. Sarà che non ho conoscenze sufficienti a impostare in DRC i parametri migliori rispetto alla mia particolare situazione, anche se penso ormai di sapermela cavare, oppure sarà che Dirac meglio si adatta al mio setup, oppure semplicemente funziona meglio ma non avuto alcun dubbio sul tornare indietro e continuo a non averne.
Lo dico con una punta di rammarico e di dispiacere per il mio amor proprio ferito: ho sempre pensato di potermela cavare da solo con la comprensione della materia, dello strumento e con l'applicazione ma evidentemente non è così.
Ripeto: risultato strepitoso.
Devo però dire che da qualche mese, dopo anni di utilizzo di DRC, ho provato DIRAC e il risultato fin da subito è stato migliore e non di poco. Sarà che non ho conoscenze sufficienti a impostare in DRC i parametri migliori rispetto alla mia particolare situazione, anche se penso ormai di sapermela cavare, oppure sarà che Dirac meglio si adatta al mio setup, oppure semplicemente funziona meglio ma non avuto alcun dubbio sul tornare indietro e continuo a non averne.
Lo dico con una punta di rammarico e di dispiacere per il mio amor proprio ferito: ho sempre pensato di potermela cavare da solo con la comprensione della materia, dello strumento e con l'applicazione ma evidentemente non è così.
Ripeto: risultato strepitoso.
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Re: DRC,approccio alternativo
Notizia molto interessante.Ligo ha scritto: ↑26/05/2022, 13:55 Da molto tempo avevo adottato la strategia di preparare filtri separati e personalizzati per il canale DX e SX, poi li univo tramite SOX in un file stereo. Nel mio ambiente asimmetrico era l'unica maniera di ottenere un risultato valido.
Devo però dire che da qualche mese, dopo anni di utilizzo di DRC, ho provato DIRAC e il risultato fin da subito è stato migliore e non di poco. Sarà che non ho conoscenze sufficienti a impostare in DRC i parametri migliori rispetto alla mia particolare situazione, anche se penso ormai di sapermela cavare, oppure sarà che Dirac meglio si adatta al mio setup, oppure semplicemente funziona meglio ma non avuto alcun dubbio sul tornare indietro e continuo a non averne.
Lo dico con una punta di rammarico e di dispiacere per il mio amor proprio ferito: ho sempre pensato di potermela cavare da solo con la comprensione della materia, dello strumento e con l'applicazione ma evidentemente non è così.
Ripeto: risultato strepitoso.
Grazie
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Re: DRC,approccio alternativo
Quotone!MarioBon ha scritto: ↑15/05/2022, 8:56Pensa quanto meglio sarebbe se il DRC non dovesse correggere "eventuali difetti del sistema".
Resto dell'idea che il correttore ambientale debba limitarsi a correggere i difetti causati dall'ambiente e che da 300 o 500 Hz in su il sistema altoparlanti debba essere autosufficiente.
Non dimentichiamo mai che DRC significa Digital Room Correction.
Inoltre è appurato che, per un ascolto naturale e gradevole, le frequenze più alte dovrebbero avere una risposta progressivamente calante.
Alcuni miei amici "esperti" hanno usato il DRC di Sbragion con risposta FLAT da 20 a 20.000 Hz e alla fine hanno dismesso il programma.
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
Proverbio Arabo
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Re: DRC,approccio alternativo
Certo il significato lo sappiamo, che funzioni anche per altro e molto bene ne sono ormai certo. O, almeno provando, qualche dubbio possa fare altro semplificando molto alcuni passaggi, viene.TeoMarini ha scritto: ↑26/05/2022, 16:13Quotone!MarioBon ha scritto: ↑15/05/2022, 8:56Pensa quanto meglio sarebbe se il DRC non dovesse correggere "eventuali difetti del sistema".
Resto dell'idea che il correttore ambientale debba limitarsi a correggere i difetti causati dall'ambiente e che da 300 o 500 Hz in su il sistema altoparlanti debba essere autosufficiente.
Non dimentichiamo mai che DRC significa Digital Room Correction.
Inoltre è appurato che, per un ascolto naturale e gradevole, le frequenze più alte dovrebbero avere una risposta progressivamente calante.
Alcuni miei amici "esperti" hanno usato il DRC di Sbragion con risposta FLAT da 20 a 20.000 Hz e alla fine hanno dismesso il programma.
Così come qualche dubbio mi viene che dirac possa effettivamente funzionre meglio di drc, almeno da quanto ho sentito di recente.
Il discorso sulla risposta calante non è necessariamente vero, dipende da troppi fattori. Per stabilirlo non basta guardare la rif. Anche lo smoothing ci mette del suo. L'estensione in basso pure così come la risposta nel tempo. In generale la necessità di averla decisamente calante nasconde altri problemi.
Perché dismettere il programma se la flat non funziona? Non bastava farla calante?
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Re: DRC,approccio alternativo
Utilizzi il Dirac Live con la multiacquisizione ? (9) oppure in modalità singola.Ligo ha scritto: ↑26/05/2022, 13:55 Da molto tempo avevo adottato la strategia di preparare filtri separati e personalizzati per il canale DX e SX, poi li univo tramite SOX in un file stereo. Nel mio ambiente asimmetrico era l'unica maniera di ottenere un risultato valido.
Devo però dire che da qualche mese, dopo anni di utilizzo di DRC, ho provato DIRAC e il risultato fin da subito è stato migliore e non di poco. Sarà che non ho conoscenze sufficienti a impostare in DRC i parametri migliori rispetto alla mia particolare situazione, anche se penso ormai di sapermela cavare, oppure sarà che Dirac meglio si adatta al mio setup, oppure semplicemente funziona meglio ma non avuto alcun dubbio sul tornare indietro e continuo a non averne.
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Re: DRC,approccio alternativo
la risposta "calante" si riferisce alla risposta ripresa in ambiente nel punto di ascolto. Questo non esclude che la risposta a un metro sia piatta o addirittura "crescente".
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Re: DRC,approccio alternativo
Un utilizzatore esperto non si limita a piggiare un bottone in automatico e spianare la risposta per poi dismettere tutto.TeoMarini ha scritto: ↑26/05/2022, 16:13
Non dimentichiamo mai che DRC significa Digital Room Correction.
Inoltre è appurato che, per un ascolto naturale e gradevole, le frequenze più alte dovrebbero avere una risposta progressivamente calante.
Alcuni miei amici "esperti" hanno usato il DRC di Sbragion con risposta FLAT da 20 a 20.000 Hz e alla fine hanno dismesso il programma.
Un utilizzatore esperto adegua il DRC a seconda delle esigenze e caratteristiche dell'ambiente e pure del diffusore.
Il DRC offre la possibilità di adeguamento minuzioso, sia della risposta in frequenza (decine di migliaia di combinazioni) che di tutta una serie di altri parametri.
Se la risposta "FLAT" non va bene le cose sono due:
1) non piace, e andrebbe cambiata con una risposta progressivamente calante. (ma rimane una questione di gusti strettamente personali)
2) c'e un errore nell'acquisizione microfonica, il che ne viene fuori una risposta PSEUDO-FLAT ma che in realtà non lo è poichè una risposta flat elaborata senza errori suona divinamente...oltre che essere teoricamente perfetta.
Risposta flat non vuol dire ascoltare la musica come un righello, risposta flat (se ben elaborata) vuol dire non alterare la curva originaria registrata nei dischi...
Le registrazioni non sono affatto flat, hanno una propria caratteristica, solitamente (diciamo quasi sempre) calante alle alte frequenze.
Questo andrebbe preservato, senza allontanarsi troppo da questa caratteristica.
Infine, credo che al discorso di Mario manchi una cosa importante da specificare: ovvero distinguere il tipo di alterazione del diffusore, se di tipo lineare o di tipo non lineare.
Per il principio legato al Teorema di Conservazione dell'Informazione è possibile correggere anche i "difetti" del diffusore purchè questi rimangano confinati entro una finestra ragionevole di fase minima.
In ambiente, soprattutto alle basse frequenze, non è possibile ottenere un sistema a fase minima...quindi ci si imbatte in un sistema ad eccesso di fase.
Affinchè un diffusore possa limitare fortemente le alterazioni di fase deve semplicemente contenere le riflessioni del campo diffuso.
In soldoni: se un diffusore ha di base una risposta in frequenza non perfettamente lineare, e nel campo diffuso non succedono putiferi (con rapporti di Energy Time a -5dB dal segnale diretto) il diffusore rimane perfettamente correggibile con effetti quasi simili all'intevento su un crossover.
saluti, Tom
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Re: DRC,approccio alternativo
...per non parlare anche dei possibili errori di acquisizione microfonica, con visualizzazioni errate della risposta in alto.
Brutta bestia da rilevare, vuoi per possibili calibrazioni microfoniche sballate, vuoi per errori di puntamento.
saluti, Tom
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