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Psicoacustica e vista

Inviato: 15/09/2022, 11:55
da alfredop
Ho trovato interessante questo intervento su twitter

https://mobile.twitter.com/lisadebruine ... 3968566272

Nel post è mostrata una gif animata senza audio, ma una larga percentuale di persone guardandola sentono un suono sordo (anche io), il suono ovviamente non è prodotto dall’apparato uditivo ma è il risultato di una interazione cerebrale.

Ho sempre avuto l’impressione che il mio impianto suonasse male con il salotto in disordine, questo tipo di esperimenti dimostra che anche la vista gioca un ruolo nella percezione sonora.

Re: Psicoacustica e vista

Inviato: 15/09/2022, 15:52
da TomCapraro
alfredop ha scritto: 15/09/2022, 11:55 Ho trovato interessante questo intervento su twitter

https://mobile.twitter.com/lisadebruine ... 3968566272

Nel post è mostrata una gif animata senza audio, ma una larga percentuale di persone guardandola sentono un suono sordo (anche io), il suono ovviamente non è prodotto dall’apparato uditivo ma è il risultato di una interazione cerebrale.

Ho sempre avuto l’impressione che il mio impianto suonasse male con il salotto in disordine, questo tipo di esperimenti dimostra che anche la vista gioca un ruolo nella percezione sonora.
Ai fini della percezione la vista ricopre un elevata percentuale.
Ai fini della correlazione tra misure e ascolti, la vista è il primo tra i sensi a rendergli poco credito.
La stragrande maggioranza di costruttori di accessori audio, grazie alla vista, hanno fatto fortune.
La vista fa parte del sistema di percezione, è complementare, e quindi tutte le sensazioni che si formano nel cervello possono assumere carattere di "realismo" (anche quando non cambia nulla)

Re: Psicoacustica e vista

Inviato: 15/09/2022, 17:10
da MarioBon
In realtà in un ambiente in disordine il campo riflesso è meno correlato quindi si dovrebbe sentire "meglio".
L'interazione tra vista e udito è profonda:
- se la sorgente è visibile l'udito smette di localizzarla (effetto ventriloquo)
- la lettura labiale è (inconsciamente) sempre attiva e migliora l'intelligibilità del parlato
- al buio l'udito si acuisce (e la vista serve a poco).

Quello su cui si dovrebbe ragionale è come il cervello risolve la relazione di causa ed effetto e la contemporaneità degli eventi.
Infatti:
la luce viaggia a trecentomila chilometri al secondo
il suono viaggia a 0.344 chilometri al secondo
il segnale nervoso viaggia da un minimo di 25-30 centimetri al secondo ad un massimo di 120-150 metri la secondo (0.120 chilometri al secondo)

eppure gli eventi, entro un certo intervallo spazio-temporale, vengono sincronizzati a appaiono simultanei.
Per esempio se vediamo cadere un sasso sul piede percepiamo immagine, suono e dolore simultaneamente anche se i tre stimoli viaggiano a velocità diversa. Quello che ci sembra "presente" non è un istante ma un intervallo di tempo (di circa un decimo di secondo).

Per risolvere il problema della sincronizzazione l'udito converte le percezioni più velocemente della vista.

Re: Psicoacustica e vista

Inviato: 18/09/2022, 10:34
da Polin
C'è da considerare che la vista (intesa come organo complesso di percezione) può evocare ricordi "sonori". Questi si correlano ad una visione (o immagine) corrispondente già presente in memoria,oppure, nel caso manchi una correlazione esatta,può adattarne una simigliante.

Re: Psicoacustica e vista

Inviato: 19/09/2022, 14:15
da TomCapraro
Polin ha scritto: 18/09/2022, 10:34 C'è da considerare che la vista (intesa come organo complesso di percezione) può evocare ricordi "sonori". Questi si correlano ad una visione (o immagine) corrispondente già presente in memoria,oppure, nel caso manchi una correlazione esatta,può adattarne una simigliante.
Sono d'accordo visto che il sistema di percezione può fare questo ed altro.

Re: Psicoacustica e vista

Inviato: 20/09/2022, 11:16
da Polin
TomCapraro ha scritto: 19/09/2022, 14:15
Polin ha scritto: 18/09/2022, 10:34 C'è da considerare che la vista (intesa come organo complesso di percezione) può evocare ricordi "sonori". Questi si correlano ad una visione (o immagine) corrispondente già presente in memoria,oppure, nel caso manchi una correlazione esatta,può adattarne una simigliante.
Sono d'accordo visto che il sistema di percezione può fare questo ed altro.
Una certa fenomenologia indagata dalla percezione può evidenziare al percepente alcuni dati mancanti (ad esempio una registrazione video senza l'audio come nel post di inizio thread), in questo caso le attività mentali di chi esercita
l'atto del percepire tendono a eseguire,nell'immediato, alcuni tentativi di compensazione (o completamento) in quanto si evidenzia una lacuna da colmare: questa condizione che lascia un vuoto genera mediamente uno squilibrio percettivo.
Codesta attività è automatica e non sempre consapevole ma si avvale,per la reazione compensativa, sempre e comunque delle sole informazioni provenienti dalla memoria.
Nelle fenomenologie complesse è molto più difficile riuscire a cogliere,però, eventuali lacune specie sei i dati da valutare sono vari e secondari e si presentano con sequenze che non rispettano un certo ordine nel tempo.
Nello stesso frangente si devono anche separare dal fenomeno i dati correlati da quelli non correlati: questa analisi non è sempre facile o scontata!