In teoria bisogna equalizzare il picco di impedenza, ma esso varia sia in valore che in frequenza ( cambia ad esempio il carico d'aria ) con l'ampiezza dell'escursione per cui viene una cosa fatta a naso.
Oltretutto sotto la frequenza di risonanza il controllo del movimento è perlopiù "controllato" dal centratura e dalle sospensioni.
Il pilotaggio in corrente lo vedo bene solo a frequenze superiori alla risonanza. Anche la frequenza massima dipende dalla costruzione ( presenza o meno di anello di demodulazione)
motional feedback
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Re: motional feedback
In effetti nell'ACE BASS Audio Pro utilizza coppie di woofer in push- pull accordati in reflex e con questo sistema linearizza e riduce lo spostamento degli altoparlanti. Resi i parametri più stabili ne corregge la risposta in modo che, con il pilotaggio in corrente, la risposta complessiva sia più lineare. Il sistema ACE BASS ha due loop di reazione.
Per un autocostruttore è più semplice realizzare il ponte di velocità della Andante 3A.
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Re: motional feedback
L'ACE BASS ha reazione positiva di corrente per avere resistenza di uscita negativa.
Il circuito invece ha reazione positiva....
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Re: motional feedback
L'ACE BASS si basa sul fatto che se si pone la resistenza di uscita negativa pari alla parte resistiva serie dell'altoparlante ( e trascurando la parte induttiva) , che di solito si indica con Re, l'amplificatore è direttamente collegato alla parte di circuito equivalente composta da Cm, Lm e Rm in parallelo. Diventa così "facile" porre in parallelo a questi altri componenti fittizi.
Per cui ad esempio se a Cm metto in parallelo Cm' = 10 Cm, la Cm totale diventa 10 volte quella originaria ma le variazioni di Cm pesano 10 volte di meno e quindi il circuito diventa meno sensibile dalle non linearità dinamiche.
È una tecnica abbastanza "standard" che si usa spesso nei controlli per rendere i sistemi meno sensibili dai parametri .
In pratica se si simula un carico 10 volte il carico massimo applicato, la variazioni sul controllo al variare del carico reale sono solo del 10%.
Ad esempio se il carico varia da 10 ohm a 10mega ohm e ci metto in parallelo una resistenza ( simulata) da 1 ohm, il controllo vede una variazione da 0.9 ohm a 1 ohm ( circa).
Per cui ad esempio se a Cm metto in parallelo Cm' = 10 Cm, la Cm totale diventa 10 volte quella originaria ma le variazioni di Cm pesano 10 volte di meno e quindi il circuito diventa meno sensibile dalle non linearità dinamiche.
È una tecnica abbastanza "standard" che si usa spesso nei controlli per rendere i sistemi meno sensibili dai parametri .
In pratica se si simula un carico 10 volte il carico massimo applicato, la variazioni sul controllo al variare del carico reale sono solo del 10%.
Ad esempio se il carico varia da 10 ohm a 10mega ohm e ci metto in parallelo una resistenza ( simulata) da 1 ohm, il controllo vede una variazione da 0.9 ohm a 1 ohm ( circa).
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Re: motional feedback
nel tuo calcolo perche non hai messo anche l'impedenza dell'altoparlante ? hai fatto 2volt/0.1 ohm x ottenere 20 A?carlochiarelli ha scritto: ↑18/10/2022, 20:47 Se :
Rs = 0,1
R1= 10k
R2 = 10k
Si ottiene che :
1volt in ingresso = 2 volt su Rs = 20 Ampere sull'altoparlante
Per cui il guadagno è di 20 A/V
Per aumentare il guadagno basta diminuire R2 ( o aumentare R1) per diminuire il guadagno si aumenta R2 ( o si diminuisce R1).
Poi bisogna considerare il guadagno dell'amplificatore per calcolare la resistenza di uscita ( che in questa configurazione è positiva) ,ma è tutta un'altra storia.
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Re: motional feedback
questo l'ho pensato anch'io . un ampli a ponte puo fornire una tensione quadrupla rispetto ad un normale ampli con riferimento di terra .MarioBon ha scritto: ↑19/10/2022, 11:41 Perfetto. Adesso calcola la tensione all'uscita dall'amplificatore e la caduta ai capi dell'altoparlante (considera pure 6 Ohm di impedenza costante).
Con 2 Ampere RMS attraverso la resistenza RS ai capi dell'altoparlante cadono 24 Volt
Alla risonanza dell'altoparlante, dove l'impedenza vale decine di Ohm, l'ampli dovrebbe avere una escursione di tensione di uscita enorme.
Anche per questo il pilotaggio in corrente non viene molto praticato.
magari non c'è la fa a produrre una tensione sufficiente per il picco di risonanza (Fs) ma ce la puo fare quando ci si avvicina alle frequenze medie .
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Re: motional feedback
Non ho messo né l'impedenza né il guadagno dell'amplificatore per semplicità. Se l'amplificatore ha guadagno altissimo a bassa frequenza ( come di norma) allora il calcolo è giusto
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Re: motional feedback
La tensione sul carico raddoppia e la potenza teoricamente quadruplica. Non ha mai pensato come fare un pilotaggio in corrente con un unico altoparlante e due ampli a ponte ma questo non significa che non si possa fare.arivel ha scritto: ↑21/10/2022, 10:45questo l'ho pensato anch'io . un ampli a ponte puo fornire una tensione quadrupla rispetto ad un normale ampli con riferimento di terra .MarioBon ha scritto: ↑19/10/2022, 11:41 Perfetto. Adesso calcola la tensione all'uscita dall'amplificatore e la caduta ai capi dell'altoparlante (considera pure 6 Ohm di impedenza costante).
Con 2 Ampere RMS attraverso la resistenza RS ai capi dell'altoparlante cadono 24 Volt
Alla risonanza dell'altoparlante, dove l'impedenza vale decine di Ohm, l'ampli dovrebbe avere una escursione di tensione di uscita enorme.
Anche per questo il pilotaggio in corrente non viene molto praticato.
magari non c'è la fa a produrre una tensione sufficiente per il picco di risonanza (Fs) ma ce la puo fare quando ci si avvicina alle frequenze medie .
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Re: motional feedback
Il ponte si fa con un ampli configurato come generatore di Howland ( che però è critico come calibrazione delle resistenze ) e l'altro ampli configurato invertente a guadagno 1 sull'uscita del primo.
Attenti che due generatori di corrente in serie non funzionano, meglio in parallelo.
Oppure senza shunt un bel LEM ( o equivalente) in retroazione al primo ampli.
Continuo a credere che il pilotaggio in corrente serva solo quando il funzionamento dell'altoparlante è dominato dai parametri elettrici, per cui sopra la risonanza è sotto i break-up.
Attenti che due generatori di corrente in serie non funzionano, meglio in parallelo.
Oppure senza shunt un bel LEM ( o equivalente) in retroazione al primo ampli.
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Re: motional feedback
magari mi sbaglio ma secondo me puo dare il vantaggio di scegliere un altoparlante con una Fs inferiore e far lavorare l'ampli sulle frequenze medie per goderci finalmente un po di frequenze in piu vicino ai famigerati 20 Hz , ammesso che esista l'altoparlante .carlochiarelli ha scritto: ↑21/10/2022, 16:49 Il ponte si fa con un ampli configurato come generatore di Howland ( che però è critico come calibrazione delle resistenze ) e l'altro ampli configurato invertente a guadagno 1 sull'uscita del primo.
Attenti che due generatori di corrente in serie non funzionano, meglio in parallelo.
Oppure senza shunt un bel LEM ( o equivalente) in retroazione al primo ampli.
Continuo a credere che il pilotaggio in corrente serva solo quando il funzionamento dell'altoparlante è dominato dai parametri elettrici, per cui sopra la risonanza è sotto i break-up.
un FDA che pilota due Howland identiche funziona ?
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