Pagina 1 di 1

Come giudicare la CSD, cumulative spectral decay?

Inviato: 14/06/2023, 16:18
da Interference
Tra le diverse misure effettuabili su un trasduttore troviamo la CSD, o cumulative spectral decay.

Rappresenta, se ho ben capito, il decadimento del livello di SPL in funzione della frequenza che si osserva dopo aver eccitato il trasduttore con uno stimolo a banda larga (rumore rosa?) e dopo aver interrotto il suddetto stimolo.

Ma come si giudica un trasduttore dalla CSD? Per esempio, due trasduttori diversi ma della stessa categoria e taglia (due woofer da 15cm, due tweeter da 25mm) possono avere comportamenti diversi.

Un trasduttore potrebbe avere un decadimento di media durata su una banda di frequenze larga, un altro trasduttore potrebbe avere un decadimento rapidissimo eccetto che per l'intorno di una frequenza che dura più a lungo. Insomma, esistono indicazioni di massima?

Re: Come giudicare la CSD, cumulative spectral decay?

Inviato: 14/06/2023, 18:21
da MarioBon
La waterfall (o diagramma di decadimento) rappresenta la risposta ai tone burst di tutte le frequenze. Quello che si deve valutare è la presenza di code persistenti o di code che scompaiono e poi ricompaiono (nel tempo).
Il problema è la dinamica della misura. Se la dinamica è limitata a 30 dB tutti gli altoparlanti appaiono buoni o ottimi.
Se la dinamica della misura è di 40 dB si comincia a vedere i difetti.
La dinamica della misura dovrebbe essere di 60 dB conformemente alla definizione del T60 (un suono è giudicato estinto quando è attenuato di 60 dB).
Immagine
questa è una waterfall con dinamica di 60 dB. Si vedono i modi normali dell'ambiente a bassa frequenza che persistono.
Si vede anche che le code si attenuano e poi riprendono. Dato che lo stimolo si è esaurito significa che c'è dell'energia che viene accumulata e poi rilasciata (non bene).

Le wavelet sono più carine da vedere ma danno sostanzialmente le stesse informazioni in forma diversa.

Il grafico mostrato viene dalla rivista Audiovisione (per chi se la ricorda).