Lana naturale. Guerra o pace ?

ho questo problema...questa è la soluzione
DRC, equalizzazione attiva e passiva
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Gumbo
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Lana naturale. Guerra o pace ?

#1 Messaggio da Gumbo »

Dovendo ristrutturare la mia precedente abitazione mi ritrovo con un quantitativo inusitato di roba che (secondo mia moglie) è da smaltire tra cui svariati ottimi materassi di lana.
Dall'altra parte ho già messo da parte un rotolo di lana di roccia avanzata dalla costruzione della casa nuova in previsione di un eventuale trattamento, anche se con un solo rotolo ci faccio poco o niente.

Affronto l'ira funesta della moglie e metto da parte anche i materassi perché la lana "puo sempre servire" per pannelli acustici vari (o per riempimento di diffusori) oppure butto via tutto ?

P.S.
La cugina (non neutrale e maniaca della pulizia) da manforte alla moglie e dice che la lana va buttata perché "non è igienica", magari ha ragione ?
Gumbo
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Re: Lana naturale. Guerra o pace ?

#2 Messaggio da Gumbo »

Dopo essermi un po' documentato su questo argomento (che ho posto in maniera scherzosa ma con un reale interesse di fondo), sembrerebbe che sia meglio non disfarsi di materassi e cuscini di lana di pecora, o almeno tenerne da parte un quantitativo se si ha l'hobby della autocostruzione audio.

Secondo diversi progettisti di diffusori e di elementi per la correzione ambientale, sarebbe infatti dotata di caratteristiche che la rendono particolarmente idonea ad usi audiofili.
Troel Gravesen utilizza solo lana di pecora per riempire i cabinet dei mid-range, sostenendo grafici alla mano che riduca le risonanze del trasduttore rispetto ad altri tipi di assorbente.
Per chi progetta linee di trasmissione è possibile variarne (abbastanza a piacimento) la densità il che è utile a seconda di dove deve essere posizionata nel condotto.
Per chi progetta trombe per bassi e medi con Hornresp, la possibilità di misurarne con precisione la densità e variarla se necessario, consente di utilizzare la lana di pecora come variabile conosciuta (e non presunta e a valore fisso arbitrario) per i retrovolumi, per ottimizzare (linearizzare) la risposta in frequenza.
Infine, chi progetta elementi per il trattamento ambientale sostiene che, oltre a quanto già descritto sopra relativamente alla densità, la lana di pecora non ammuffisce, regola naturalmente l'umidità ambientale, dura più della lana di roccia o di vetro, ed è ignifuga fino a 1100 °F.
Unico problema secondo tutti sarebbe il costo, ancora una volta dunque sembrerebbe difficile per l'uomo migliorare ciò che ha "costruito" madre natura.

Peccato dunque che ne vengano smaltite chissà quante tonnellate all'anno, soprattutto adesso che i materassi in lattice e gli indumenti in fibre sintetiche (che finiscono inevitabilmente in mare sotto forma di microplastiche) sembrano farla da padrone, con buona pace dell'economia circolare.
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